lunedì 4 marzo 2013

Il Cantiere dell'Ulivo di Pistoia analizza il voto: "Si avvii un maturo e serio percorso verso un congresso profondamente innovatore".


PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo un comunicato stampa dell'associazione "Cantiere dell'Ulivo" di Pistoia sull'esito delle elezioni politiche 2013:

Abbiamo atteso per alcuni giorni che nel PD la caccia al “segretario che ha perso”, iniziata ancor prima che i risultati delle elezioni fossero consolidati, si placasse, lasciando il posto ad una riflessione più ponderata e razionale sulle ragioni profonde della mancata vittoria rispetto alle aspettative.
Quanto auspicavamo non è avvenuto e, al contrario, da più parti proseguono le critiche a Bersani e la pratica del “senno di poi”, in conformità con lo sport preferito da tanti politici nostrani dell’' abbandonare tempestivamente il carro dello sconfitto. 

Stando così le cose, ci sembra opportuno ricostruire, secondo il nostro punto di osservazione, gli avvenimenti e lo scenario della tornata elettorale appena conclusa, anche in relazione ad alcune recenti dichiarazioni pubbliche. - Riteniamo che mettere a confronto il risultato ottenuto dal neonato PD nel 2008 (33,2 %) con il 25,41 % del 2013 sia un’' operazione sommaria e superficiale, in quanto non si tiene conto del contesto in cui quelle prime elezioni si svolsero: aspettative entusiastiche nei confronti del “partito nuovo”, una crisi economica ed occupazionale non ancora percepita nella sua grave strutturalità, sostanziale stabilità del sistema bipolare senza avvisaglie dell' ’onda anomala del Movimento Cinque Stelle; condizioni che tuttavia non portarono il PD, con il suo alleato IDV, alla vittoria sul Centrodestra.
Il risultato attuale non è secondo noi ascrivibile a quanto avvenuto nell’' ultimo anno, ma è la conseguenza di una lunga catena di delusioni subite da tanti elettori, che sono confluiti nell’' astensionismo o nel movimento di Grillo: si tratta per lo più elettori del PD che potevano e dovranno essere recuperati, anziché andare in cerca di voti nel bacino elettorale del Centrodestra.

- Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni, che alla origine di questa “vittoria mutilata” ci sarebbe l’' abbandono dell' ’originario profilo “riformista” del PD, ci auguriamo che una volta per tutte si faccia chiarezza sul significato di tale termine, troppo spesso confuso in Italia con l’' aggettivo “moderato”, che definisce meglio la linea politica del Centro e della Destra.
Vorremmo al contrario che l’'attributo “riformista” ritornasse a coincidere nel significato con il termine “progressista”, in particolare negli indirizzi di tipo economico- sociale e ambientale.

- Le primarie dello scorso anno sono state un evento di grande rilevanza democratica, non essendo scontate nel risultato rispetto a quelle, dell’' ottobre 2005, che incoronarono Prodi candidato premier de L' ’Unione.
La vittoria di Bersani nel ballottaggio con Renzi è stata talmente schiacciante nei numeri da non poter essere messa in discussione né al momento della designazione del candidato premier, né ancor più ora, attraverso dichiarazioni fuori luogo su come sarebbe andata se il candidato fosse stato un altro, o recriminazioni fuori tempo relative al regolamento concordato. - Per quanto riguarda le scelte effettuate nell'ultimo anno, ci preme ricordare che qualora il PD guidato da Bersani avesse optato per non assumersi la responsabilità della grave crisi del Paese e di andare al voto all’' indomani delle dimissioni di Berlusconi, con ogni probabilità avrebbe riportato una netta vittoria elettorale , ma avrebbe esposto il Paese ad un tracollo economico e ad una implosione sociale simili a quanto si sta verificando in Grecia. La scelta di anteporre l’' interesse collettivo a quello della “ditta” è stata coerente con il profilo di un moderno partito di Centrosinistra di stampo europeo, che ha posto il governo del Paese tra le proprie scelte identitarie.

A fronte di chi si è affrettato a chiedere le dimissioni del Segretario e dell’' intero gruppo dirigente del partito, noi chiediamo che si avvii in ogni ambito un maturo e serio percorso verso un congresso profondamente innovatore, che parta dai territori e si incentri sul confronto fra linee e progetti politici diversi, un congresso possibilmente per tesi, che non sia caratterizzato da esasperati personalismi.
Associazione "Cantiere dell'Ulivo" di Pistoia
 
 
Fonte: Comunicato Stampa

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