lunedì 27 gennaio 2014

Il recupero della torre di Vinacciano. Serravalle Futura: "La novella del principe, della torre donata e di un pasticcio da favola..."



SERRAVALLE-CASALGUIDI_ Riguardo al nostro servizio pubblicato giovedì 23 gennaio (precisiamo che non si trattava di un comunicato stampa del Comune, ndr) riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Immaginate – per un istante – che anche oggi possa esistere un regno, piccolo piccolo, adatto a qualsiasi favola... di Pollicino... di Biancaneve e i sette nani ecc. ecc.
Ma i personaggi di questa favola sono diversi, infatti abbiamo un Principe furbo proprietario di una bella e antica torre sebbene molto diroccata che, aiutato da alcuni suoi fedeli consiglieri, un dì si è messo in testa di realizzare nel complesso della torre stessa una serie di interventi finalizzati ovviamente al guadagno, ma, accorgendosi che la torre è troppo rovinata e, sostanzialmente, un vero e proprio peso economico e finanziario, in un atto di immensa magnanimità (ovvero per liberarsene) decide di farne dono al Re del nostro Regno piccolo piccolo…
Immaginatevi poi che il Re sebbene all’inizio fosse un po’ titubante nell’accettare il dono (visto che cade a pezzi) viene convinto successivamente perché, uno dei suoi consiglieri più fidi lo convince che c’è una Fata Buona, dal bizzarro nome di Carifondaz, che sarebbe intervenuta per dare un considerevole aiuto nelle spese di riadattamento del rudere diroccato…
Il Re (un po’ dabbene per la verità) del nostro Regno piccolo piccolo di Pollicino e di Biancaneve e sette nani ecc. ecc. finisce per accettare così che la torre viene acquisita al patrimonio pubblico del regno.
Il Principe furbo proprietario della torre si libera della sua palla al piede, e il suo progetto di realizzare costruzioni finalizzate al guadagno passa nel consiglio reale, ma… ahinoi!... la Fata Buona Carifondaz, all’improvviso, bizzarra di nome di fatto, inizia a battere i piedi e dice che non darà più i soldi al Re ma che preferisce aiutare la povera contadina Cig-giella per fare i suoi festival per i braccianti del popolo.
E così il Re si trova in mano una torre che va in pezzi e che “dovrà” rimettere in piedi spendendo una barcata di monete d’oro che, magari, sarebbero state spese meglio per realizzare un bel parco per vecchi e bambini, mentre il Principe furbo, avendo ottenuto quel che voleva se la ride zitto zitto…
Vi è piaciuto l’inizio della favola? E come andrà a finire lo sappiamo, purtroppo...
Semplicemente è stata fatta una gara e un mastro del posto vince con un ribasso del 10%.
Ma il Re del Regno Piccolo Piccolo perché invece della torre non si è preoccupato che a Masotti manca una palestra per i bambini, o della palestra di Casalguidi che ha il tetto d’amianto fin da quando ancora veniva allattato per diventare Re, o della ristrutturazione della Scuola Elementare di Casalguidi che attende di essere messa a norma per l’antisismica affinché i poveri sudditi possano mandare i loro figli in un Nido sicuro…
No.. cari cittadini... Come vedete è più importante ed urgente spendere tutti questi denari per recuperare una Torre su cui mai è stato detto quale sarà la sua reale destinazione futura.
È ovvio che in questo Regno Piccolo Piccolo i governanti non sanno o non vogliono sapere quali sono le vere priorità, fermo restando che la torre andava salvata dal suo proprietario e non con i soldi dei cittadini.
Noi, da normali cittadini attento ci siamo posti queste domande:
 – Perché prendersi in carico questo bel dono visto che lo dobbiamo sistemare con i soldi di tutti?
– Perché non è stato fatto un accordo con i proprietari ed altri enti preposti, per le spese di ristrutturavano, per la destinazione, per la donazione?
– Perché convogliare così tanti soldi quando poi si alzano le tariffe Imu ecc. obbligando i cittadini ad aumentare le spese per le tasse?

Solo nel nostro piccolo regno accadono queste cose… perché purtroppo i cittadini non ne sono al corrente ma crediamo che, se lo fossero, prenderebbero i loro forconi, come si usava nel medio evo, per cacciare il cattivo re e i suoi cortigiani.


Nella nota  (il servizio che abbiamo realizzato leggendo i documenti pubblicati all'albo pretorio, ndr) l’amministrazione come il solito omette di dire che abbiamo chiesto quali sono, stati gli accordi intercorsi tra la famiglia che donava la torre e il comune, poiché vi erano delle spese da sostenere.
Quali erano gli accordi tra l’amministrazione e la Fondazione, se realmente vi era una fondata certezza di un supporto economico per il recupero prima di prendersi in carico la Torre?
Ma come il solito quando si fanno domande dove nascono imbarazzi o peggio ancora emergono i pasticci di scelte politiche, il silenzio incombe.

Gruppo Serravalle Futura

 
La foto di apertura è tratta dal blog Quarratanews dell'amico Edoardo Bianchini, che ringraziamo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma questi non hanno nulla da fare che scrivere queste baggianate?