martedì 14 gennaio 2014

A Quarrata la presentazione "animata" del libro "Il bosco di nessuno di voi" di Federico Pagliai.


QUARRATA_ “Il bosco di nessuno di voi”, questo il titolo dell’ultimo libro di Federico Pagliai, pistoiese, originario de La Lima, che sarà presentato giovedì 16 gennaio alle ore 21,15 presso i locali della Biblioteca Multimediale “Giovanni Michelucci” di Quarrata. Dopo avere esordito con un fortunatissimo libro per la casa editrice “Ouverture Edizioni Pagliai che ha all’attivo diversi libri, è stato contattato e messo sotto contratto dal gruppo Rcs . “Il bosco di nessuno di voi” è pubblicato da Fabbri Editore. A Quarrata l'autore prevede una "presentazione animata".
Nato nel 1966 a La Lima, " il paese più all'ombra di Italia", Federico Pagliai vive tuttora sulla Montagna Pistoiese. Nel 1985 sceglie una professione che gli consenta di non abbandonare la montagna natia per scendere in città: diventa infermiere e poi volontario del Soccorso Alpino Speleologico. Il suo vivere sui crinali della montagna pistoiese non è un semplice atto di residenza ma un percorso di vita all' insegna della ricerca, apprezzamento e condivisione di quei valori semplici e genuini, ritmati dal succedersi delle stagioni, propri della cultura montanina.

"Proveniente da famiglia operaia - si legge nel suo sito -  durante l' infanzia ha assistito alla lenta agonia della Cartiera Cini, vero fulcro industriale della zona, poi definitivamente chiusa nel 1977. La gente del paese, da generazioni, aveva abbandonato i vecchi mestieri di bosco, di bestie e di campo e aveva delegato futuro e fortune alle sorti della fabbrica. La chiusura della cartiera rappresentò la fine di un' epoca e ridusse gli abitanti del piccolo borgo dalle case allineate come una stringa lungo il fiume, ad emigrare nelle grandi città del piano oppure a trovare precari impieghi in zona.
Nel breve volgere di qualche anno, il paese muore, la ciminiera è il simbolo della fine dell' utopia industriale. La gente non c'è più e quella rimasta sembra aver perso la voglia di vivere. Di carattere curioso ed esplorativo, Federico, sin dall'età di dieci anni inizia ad allontanarsi dal paese. Forse per capire se tutto il mondo somiglia al paese morto. Cammina: in quelle sue escursioni solitarie conosce un altro mondo, così diverso da quello industriale. Ne rimane affascinato, prova stima. Conosce boscaioli, fungai, contadini, pastori, intagliatori, scalpellini, bracconieri.la differenza di età favorisce l' intesa. Federico incontra gente semplice e fiera del proprio vivere su questa montagna povera, uomini, donne e bestie che conducono esistenze in naturale simbiosi con i ritmi dettati dalle stagioni, incastonati in una natura che, prima di tutto, è custodia: un mondo di crinali, alberi, pietre, neve, funghi. Atmosfere di fiaba e realtà, di magia e immaginazione così ben nutrita dal vagare per luoghi reconditi e arcani dell' Appennino Tosco Emiliano. Uno zio, Sergio, intuisce la predilezione del Federico bambino per questa gente e questi posti. Lo porta con sé. Gli insegna, a modo suo, facendogli picchiare il naso, i segreti del bosco, dei funghi, degli animali, dell' ambiente sociale e fisico dei montanini. Un ambiente assai lontano da quello della fabbrica. Quello che aveva tolto il sorriso ai limaioli. Federico ascolta l' istinto, proietta i sensi verso la vita dei montanini ed i crinali della Montagna Pistoiese. Cammina. Lui dice sempre "che camminare rende gli uomini migliori". Cammina e, in età adulta, prende l'abitudine di raccoglie su piccoli block notes spunti, idee, colpi di occhio, pennellate di gente e di posti. Così, e non potrebbe essere diversamente, nascono i suoi libri: quasi come sotto dettatura del mondo naturale proprio della Montagna Pistoiese e dintorni. Conosce boscaioli, fungai, contadini, pastori, intagliatori, scalpellini, bracconieri. Federico incontra gente semplice e fiera del proprio vivere sulla Montagna Pistoiese, uomini, donne e bestie che conducono esistenze in naturale simbiosi con i ritmi dettati dalle stagioni, incastonati in una natura che, prima di tutto, è custodia: un mondo di crinali, alberi, pietre, neve, funghi. Atmosfere di fiaba e realtà, di magia e immaginazione così ben nutrita dal vagare per luoghi reconditi e arcani dell'Appennino Tosco Emiliano".

"Il bosco di nessuno di voi" - si legge - non è propriamente un luogo ma un'altra parte che ciascuno può interpretare e sentire come crede.
Il libro - inconcluso per definizione perché il girotondo degli animali che lo popolano è infinito racconta di un incanto senza tempo dove lo spirito di osservazione sulla natura si mescola, nell'autore e nel lettore, con la voglia e la determinazione di dimenticare la civiltà, di buttar via l'orologio e di qui, in definitiva, tutto il resto. Un gatto che gira randagio per il bosco, un pipistrello che si cruccia di non saper cantare, un cuculo che quel problema non ha, un riccio che non vuole esserlo, un'upupa tutta di un pezzo, un frassino che litiga con un faggio e l'immancabile ghiro innamorato. Così le scene del bosco di Federico Pagliai non hanno memoria né coscienza della nostra realtà, ma più entriamo in quelle maglie invisibili più ci diventa insopportabile la vita che siamo costretti o abbiamo scelto di vivere. Il paese Italia, corrotto, indebitato, offeso dal cemento ci pare una mostruosità rispetto a quel mondo antico che ci raccontano le stagioni, le montagne, le piante e la vita nei campi e l'allevamento del bestiame. Pagliai è un uomo che dedica tutta la sua vita alla montagna e ce la riporta con la sua dolcezza e la sua crudeltà. Così il "mondo che gira" male viene sommerso dalle voci degli animali, da miliardi di alberi che respirano e, finalmente, dalla libertà.

Per informazioni: biblioteca di Quarrata
e-mail: biblio@comune.quarrata.pt.it- tel. 0573-774500
L'ingresso è gratuito.
 
A.B.

 

Nessun commento: