venerdì 6 maggio 2011

Acquedotto, fognatura e depurazione/ Da Publiacqua 8 milioni di euro di investimenti per i prossimi 10 anni sul territorio quarratino.

(foto d'archivio)

QUARRATA_ Nel corso dell’assemblea pubblica con i dirigenti di Publiacqua svoltasi giovedì sera nella sala consiliare del Comune di Quarrata è stato fatto il punto sugli interventi realizzati e quelli in programma per quanto riguarda le reti dell’acquedotto sul territorio comunale. Nei prossimi anni gli interventi si concentreranno in modo prioritario sulla realizzazione della cosidetta “Autostrada dell’acqua”, vale a dire il collegamento all’invaso di Bilancino. Tale operazione –in base a quanto dichiarato nel corso del partecipato incontro – dovrebbe consentire al territorio quarratino “di essere sempre più garantito dal punto di vista della disponibilità di acqua anche nei periodi estivi oltre a poter contare su un’acqua di ottima qualità”.
Per il periodo 2010-2021 Publiacqua ha previsto in particolare su Quarrata interventi per ulteriori 8 milioni di euro che andranno ad aggiungersi a quelli spesi fino adesso. Verranno realizzati oltre all’”Autostrada dell’acqua” ulteriori interventi puntuali, alcuni dei quali finanziati anche dal Comune di Quarrata.
In primo luogo è previsto un importante progetto su via Campriana “la cui rete negli ultimi anni è soggetta a ripetuti interventi di manutenzione che impongono la sostituzione delle reti”. Verrà quindi valutata la fattibilità anche per via Castel dei Biagini e via Podere delle Lucciole, che risultano ancora tra gli interventi da fare e su cui c’è stata la richiesta dei cittadini.
“Negli ultimi anni – si legge in una nota del Comune di Quarrata - gli interventi più rilevanti hanno riguardato l’estensione delle reti di acquedotto nella frazione di Santonuovo e delle reti di acquedotto e fognatura per Barba, Olmi e Ferruccia, oltre ad alcuni interventi di sostituzione delle vecchie reti e di posa delle reti dell’acquedotto in alcune vie o tratti di strada fino a quel momento non serviti (Via Case Magazzini, Via Bocca di Gora, Via Brana, Via Pontassio, etc…)”.
Particolare attenzione è stata riposta anche sul potenziamento delle risorse idriche nella zona collinare, “già servita da tempo ma che nel periodo estivo andava a volte in crisi, lavoro già avviato ma ancora in fase di realizzazione, che verrà portato avanti anche nei prossimi anni attraverso il recupero di sorgenti locali”.
Dal 2002 al 2010 gli investimenti complessivi di Publiacqua sul territorio di Quarrata sono stati pari a circa 9.500.000 di euro.
La cartografia della rete idrica è disponibile anche on-line sul sito del Comune di Quarrata, sotto la voce Sistema Informativo Territoriale (SIT), piattaforma web in continuo aggiornamento.
“In questi anni abbiamo dato risposte a tanti cittadini, e di questo sono soddisfatta, ricordo ancora le prime estati da sindaco, quando arrivavano in ufficio signore con bottiglie di acqua di un colore indefinibile.” – ha dichiarato il sindaco Sabrina Sergio Gori. “Va completato il lavoro intrapreso, in bilancio da vari anni sono stati messi denari per costruire reti dove non c’erano; adesso l’impegno in questa direzione continua, perchè l’acqua è un bene prezioso cui tutti hanno diritto”.
Durante l’assemblea- a cui era presente una folta rappresentanza di cittadini di Olmi e Vignole guidati dal loro portavoce Daniele Manetti – i rappresentanti di Publiacqua hanno tra l’altro chiarito che nulla vieta all’amministrazione comunale di “mettere mano al portafoglio” per far fronte alle richieste dei cittadini di fronte ad un operato non soddisfacente da parte della publiazienda. E’ stato anche ribadito che una parte delle difficoltà finanziarie è stata determinata dai rimborsi che Publiacqua sta facendo a chi aveva pagato per la depurazione senza poterne usufruire.
Nei giorni scorsi intanto Publiacqua ha presentato il bilancio 2010. Un terzo degli utili, circa 14,7 milioni, come deciso dai Soci, ritornerà agli investimenti, con una quota destinata alla cooperazione internazionale ed ai progetti di Water Right Fondation.
Il 90% del resto degli utili ritornerà ai cittadini spalmati in 50 bilanci comunali, compreso quello del comune di Roma che detiene il controllo di Acea. Risorse preziose per la copertura finanziaria di ulteriori interventi idrici sul nostro territorio, per il welfare, per l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini, come asili nido o assistenza alle fasce più deboli, in un momento di oggettiva difficoltà della finanza pubblica locale.
L’anno 2010 ha visto Publiacqua investire nel servizio idrico integrato ben 51 milioni di euro in opere che hanno migliorato il sistema acquedottistico, fognario e della depurazione in 49 comuni delle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo interessando quasi 1.3 milioni di cittadini.
Milioni di euro di opere e interventi che comprendono anche l’incredibile numero di 87.000 interventi di manutenzione, riparazioni, allacciamenti e sostituzioni effettuate: 238 al giorno.
Centinaia di cantieri che hanno garantito occupazione a circa 5 mila lavoratori dell’indotto, oltre ai 666 dipendenti dell’azienda.
A fronte dei numerosi interventi la bolletta- secondo Publiacqua- per una famiglia media con consumi di 117 metri cubi l’anno non supera i 240 euro più Iva, 30 euro in meno rispetto alla spesa media per l’acquisto di minerali in bottiglia.
Nel corso dell’assemblea si è parlato anche dei fontanelli. In base ai dati forniti da Publiacqua nel 2010 sono stati quasi 11 i milioni di litri erogati dai 18 fontanelli presenti sul territorio di competenza.
a.b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quello che non capisce la gente è che con 14,7 milioni di euro di utile decurtato dalle tasche dei cittadini si debba ricorrere alle casse comunali per portare l'acqua a quelle famiglie di Quarrata che ne sono sprovviste,ma le bollette chi le incassa? A questo serve il Pubblico così paghiamo 2 volte una con le tasse che paghiamo ai comuni e due con le bollette che incassa Pubbliacqua. In quanto a fogna e depurazione siamo alle solite per anni e anni hanno preso i soldi dalle bollette senza dare il servizio. Ora renderanno i soldi quando gli pare a loro senza minimamente informare la popolazione così chi se ne accorge li chiede, chi non se ne accorge rimagono nelle loro casse e ci rimane anche i soldi che ancora paghiamo senza avere il servizio. Per prendere sono sempre pronti, per rendere occorrono anni e rendono ciò che vogliono. Come per la quota cauzionale illegale dove hanno preso 21 milioni di euro; ne rendono 14. Si può andare avanti cosi con questi soprusi?

Rosanna Crocini