martedì 24 maggio 2011

Aggiornamento sulle analisi del termovalorizzatore di Montale: arriva l'ok di Asl e Arpat


PISTOIA-MONTALE_ Si è svolta oggi, martedì 24 maggio 2011, nella sede della Provincia di Pistoia, una conferenza stampa di aggiornamento sulle analisi del termovalorizzatore di Montale.
Erano presenti l’assessore provinciale all’ambiente Rino Fragai con il Dirigente dell’ente per l’ambiente Ariberto Merendi, il responsabile dipartimento Arpat Pistoia Claudio Coppi, per l’Usl 3 Pistoia Dipartimento Prevenzione il Direttore Pietro Gabbrilelli e Roberto Biagini.
Arpat e Asl hanno presentato due schede di sintesi del monitoraggio in corso.
“Vogliamo continuare il percorso di informazione continua e corretta sul termovalorizzatore di Montale – ha detto l’assessore Fragai – Stamattina abbiamo svolto il tavolo istituzionale a cui ha partecipato il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale. Di seguito diamo queste notizie di aggiornamento in conferenza stampa e oggi pomeriggio abbiamo la riunione della commissione consiliare ambiente che è aperta e vedrà la partecipazione del Comitato. Vogliamo dunque proseguire con questo spirito, senza azzardare conclusioni approssimative, garantendo alla popolazione che stiamo lavorando con serietà, con rigore scientifico. A novembre, come abbiamo già detto, avremo i dati completi per l’importante convegno, in fasi di organizzazione, in cui si confronteranno, con noi, esperienze nazionali e internazionali. Vorrei anche ricordare inoltre che, questo lavoro di approfondite analisi, cade in un periodo ottimale perché siamo all’avvio delle procedure per il piano interprovinciale dei rifiuti. Per noi è dunque molto utile avere questo quadro, con i dati ambientali e sanitari, perché farà parte delle nostre valutazioni per le relative decisioni sul ruolo e il destino degli impianti a livello di Piano”.
Tutte le informazioni sul termovalorizzare di Montale sono su sito della Provincia all’indirizzo web: http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/TermovalorizzatoreMontale.asp

fonte: Ufficio Stampa Provincia di Pistoia

L'Arpat e l'’Asl di Pistoia nei documenti che alleghiamo hanno dato intanto l’ok per l’inceneritore non avendo rilevato traccia di diossine o metalli pesanti nei campioni di terreno, acqua e vegetazione, prelevati nelle vicinanze dell’inceneritore di Montale.

Ecco il documento stampa:

INCENERITORE DI MONTALE (PT)- COMPLETATE LE ANALISI DELLE MATRICI AMBIENTALI


Sono state completate le analisi previste dall’Indagine Ambientale e Sanitaria nelle aree poste in prossimità dell’impianto di incenerimento di RSU di Montale.
Lo studio, promosso dal Tavolo Istituzionale attivato dopo i superamenti dei valori limite di diossine nelle emissioni dell’inceneritore di Montale registrati nel maggio e nel luglio 2007, ha impegnato ARPAT e le Aziende USL di Pistoia e Prato. ARPAT ha studiato diverse matrici ambientali (terreni e acque) e matrici vegetali (aghi di pino e licheni), mentre l’Azienda USL 3 si è occupata delle matrici animali e di matrici vegetali destinate alla alimentazione animale, oltre a svolgere, in collaborazione con la Azienda USL 4, una indagine epidemiologica.
Le analisi eseguite da ARPAT hanno interessato:
- 82 campioni di terreno per la ricerca di metalli pesanti (8 elementi per ogni campione) e microinquinanti organici (7 congeneri di diossine, 10 congeneri di furani e 28 clorobifenili per ogni campione), per un totale di 623 determinazioni di metalli e 2878 determinazioni di microinquinanti.
- 23 campioni di acque per la ricerca degli stessi analiti, per un totale di 234 determinazioni di metalli e 1035 determinazioni di microinquinanti
- 5 campioni di aghi di pino per la ricerca di diossine e furani (80 determinazioni)

Inoltre sono state indagate 37 postazioni per verificare la presenza di licheni (indicatori di qualità ambientale) e la ricerca in questi organismi di metalli pesanti per evidenziare un eventuale bioaccumulo. Di tali postazioni ne sono risultate utilizzabili 25 sulle quali è stato determinato l’Indice di Biodiversità Lichenica IBL (biomonitoraggio della qualità dell’aria) e in 18 postazioni sono stati determinati i metalli pesanti nei talli lichenici prelevati (288 determinazioni per evidenziare eventuale bioaccumulo).
Nel complesso sono state acquisite oltre mille informazioni analitiche relative ai metalli pesanti e quasi quattromila informazioni analitiche relative ai microinquinanti organici, che devono ora essere elaborate e messe a confronto con l’enorme mole di dati acquisita negli anni, relativamente alle emissioni dell’inceneritore di Montale per verificare se, e in quale misura, l’impianto di via W. Tobagi possa aver contribuito alla attuale condizione ambientale dei territori ad esso circostanti.
Una parziale elaborazione dei dati ottenuti nel corso dei primi due anni di studio è contenuta nella relazione “aggiornamento 2009” , già pubblicata sul sito della Provincia di Pistoia, ma per avere una elaborazione completa di tutte le informazioni acquisite, oltre che per confrontare i dati ambientali con quelli ottenuti dall’analisi delle matrici animali e, per quanto possibile, con le condizioni di salute della popolazione, è necessario attendere il completamento delle elaborazioni che si ritiene possa richiedere ancora qualche mese.
I risultati completi saranno poi oggetto di uno specifico convegno nazionale in programma a Pistoia nell’autunno prossimo.

Claudio Coppi – ARPAT – Dipartimento di Pistoia


Comunicato stampa Asl 3 di Pistoia:

A seguito dell’episodio di superamento dei limiti di emissione verificatosi nell’inceneritore di Montale nel luglio 2007 è stata attivato un piano di monitoraggio che, per la parte sanitaria era relativo a due aspetti :
quello dell’indagine epidemiologica e quello del controllo su matrici animali.
Per il primo è stata attivata una sorveglianza sanitaria per i residenti nei comuni di Agliana, Montale e Montemurlo.
E’ stato innanzi tutto rilevato che nel giorno dell’episodio e in quelli immediatamente successivi non si è verificato un aumento del numero degli accessi per disturbi respiratori ai Pronto Soccorso di Pistoia e Prato.
Sono stati successivamente presi in esame i dati mortalità del periodo 1974-2006, messi a disposizione dal Registro di Mortalità Regionale.
Nei tre comuni valutati complessivamente nel periodo in osservazione i decessi, osservati ogni 100.000 abitanti, per malattie dell’apparato respiratorio, le malformazioni congenite e le condizioni perinatali sono risultati inferiori a quelli medi regionali.
Fanno eccezione i decessi per diabete mellito nelle donne che mostrano valori superiori. Sempre nel sesso femminile si osserva, a fronte di una lieve riduzione della mortalità per tutti i tumori, un trend in crescita per le neoplasie oncoematologiche, in analogia a quanto avviene anche a livello nazionale. Negli uomini le morti per tumore si mantengono stabili in un contesto sia provinciale che regionale in riduzione, con un significativo eccesso di decessi determinati dal tumore dello stomaco, che comunque mostra un trend in riduzione, ma anche dal tumore del polmone (così come nella AUSL 3), della vescica e linfomi (come avviene nelle AUSL 3 e AUSL 4). Anche i dati relativi al biennio 2006- 08, gli ultimi disponibili, non evidenziano un andamento particolare.
Il numero dei nuovi casi di tumore per ciascun anno è disponibile limitatamente al solo comune di Montemurlo; per i comuni di Agliana e Montale i dati riferiti al biennio 2004-2005 non sono sufficientemente stabili.
L’andamento delle neoplasie nella popolazione residente nel Comune di Montemurlo, che dal 1987 fa parte dell’area sorvegliata dal Registro Tumori Toscano (RTT, provincia di Firenze e Prato), è in linea con quello rilevato nel resto della popolazione della Provincia e del RTT.
Per nessuna sede neoplastica i tassi di incidenza dei tumori a Montemurlo superano quelli dell’AUSL o dell’intera area del RTT, con l’eccezione dei tumori dello stomaco, soltanto nel sesso maschile, mentre soltanto nelle femmine e soltanto per il periodo 1995-99 di tumori dei tessuti molli.
I limiti connaturati nel Registro di Mortalità e nel Registro Tumori, quando utilizzati per lo studio di popolazioni di dimensioni limitate, la attuale indisponibilità di dati sufficientemente completi sui nuovi casi neoplastici ad Agliana e Montale, l’interesse che potrebbe derivare da una sorveglianza più puntuale, nonché le indicazioni derivanti da quanto fino al momento raccolto, suggeriscono la necessità di approfondire la rilevazione utilizzando strumenti più sensibili di quelli correnti.
E’ stato quindi deciso attivare una indagine ad hoc, focalizzata sulla oncoematologia e sui tumori dei tessuti molli, in collaborazione con i Medici di Famiglia, i più vicini alla popolazione, che oltre a segnalare i “casi” potranno fornire informazioni circa le attività lavorative svolte e gli stili di vita, contribuendo a definire il livello di esposizione al rischio. Sono attualmente in via di definizione con il Garante gli aspetti legati alla tutela della privacy al fine di poter acquisire dati privati sensibili.
Per Montemurlo continuerà invece l’attività di sorveglianza attraverso il RTT.
L’indagine su matrici biologiche si è conclusa nei primi mesi del 2011 ed ha riguardato la ricerca della presenza di diossine, PCB dl e di metalli pesanti in alcuni campioni di origine animale e mangimi. L’area di ricaduta delle emissioni dell’inceneritore è stata identificata nel 2007 attraverso un modello diffusionale elaborato da ARPAT e condiviso sia dal gruppo tecnico sia dal Comitato coordinato dalla Provincia; l’area comprende territori dei comuni di Agliana Montale e Montemurlo. Le indagini sono state estese nel 2010 anche a territori dei Comuni di Pistoia, Quarrata, Prato e ad aree di confronto in Val di Nievole ed a Serravalle Pistoiese.
Le analisi sono state effettuate dal Laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Toscana e del Lazio.
I risultati dei campionamenti effettuati nella campagna 2010-2011 sono in corso di elaborazione ed ad un primo esame ricalcano quanto emerso nei controlli del 2008-2009.
I campioni di questa ultima campagna sono stati 61 di cui 12 di alimenti destinabili alla commercializzazione e 49 di matrici biologiche tra cui alcuni animali e prodotti destinati ad autoconsumo e di questi 39 nella provincia di Pistoia e 10 in quella di Prato.
Su tutti i campioni sono state ricercate sia le diossine che i PCB dl sia i metalli pesanti aggiungendo alla ricerca di cromo, piombo e cadmio della campagna 2008, anche quella di arsenico nei mangimi e mercurio.
I campioni di alimenti destinabili alla commercializzazione sono risultati conformi alla normativa sia dentro che fuori l’area di ricaduta.
I mangimi, compresi i fieni di produzione locale, sono ugualmente risultati conformi alla normativa sia dentro che fuori l’area di ricaduta.
Le matrici biologiche sono state selezionate ricercando i soggetti con maggiore esposizione ad inquinanti, sia per età (animali più vecchi possibile) sia per soggiorno costante all’aria aperta.
Non esistendo per questi un valore limite stabilito dalla legge si continua ad usare, per rendere comparabili i valori riscontrati, la normativa alimentare come termine di confronto anche con matrici non destinate alla commercializzazione.
Alla luce di queste considerazioni, come nel 2008, alcuni parametri (sopra tutto i PCB dl) sono risultati superiori al suddetto termine di confronto sia dentro che fuori l’area di ricaduta (anche se nella prima in percentuale maggiore).
I dati sono in fase di elaborazione e di confronto con quanto emerge dai campionamenti ambientali effettuati da ARPAT.

Fonte: Asl 3 Pistoia

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