domenica 29 maggio 2011

"All'Alba della Repubblica": interessante iniziativa presso la "Casa del Popolo" di Valenzatico "in preparazione della Festa della Repubblica"


QUARRATA_ Su iniziativa del Circolo Arci di Valenzatico da lunedì 30 maggio a mercoledì 1 giugno in preparazione della Festa della Repubblica si terrà a Valenzatico (presso i locali della Casa del Popolo in via Vecchia Fiorentina 350) l’iniziativa “All’Alba della Repubblica”.
Nei tre giorni saranno promossi – in collaborazione con le sezioni Anpi della Breda Pistoia e di Quarrata, l’Arci Pistoia e l’ISRpt e con il patrocinio del Comune di Quarrata,incontri e proiezioni di film sulla Resistenza, la Repubblica, la Costituzione e l’Unità d’Italia.
Lunedì 30 maggio con inizio alle 21,15 sarà proiettato il film: “Quel giorno di inizio estate”sulle vicende di Modesta Rossi (medaglia d’oro al valore militare), che dà tra l’altro il titolo al libro omonimo scritto da Mauro Meschini.
All’incontro interverrà uno dei figli di Modesta, Mario Polletti. Modesta Rossi era nata a Bucine (Arezzo) nel 1914, uccisa a Solaia di Monte San Savino (Arezzo) il 26 giugno 1944, contadina, Medaglia d'oro al Valor militare alla memoria. Edoardo Succhielli (Renzino) - comandante della formazione partigiana nella quale operava Dario Polletti, marito di Modesta - in un libro sulla Resistenza tra l'Arno e la Chiana, pubblicato nel 1979, parla così della giovane contadina: "Al primo posto dovrei collocare la nostra contadina, cuoca animatrice, staffetta, portatrice di armi e di sorrisi".
Modesta Rossi, nonostante fosse madre di cinque figli piccoli (il maggiore aveva sette anni), si era dedicata con tutto il suo impegno alla Resistenza, quando il marito aveva raggiunto i partigiani. Nel giugno del 1944, quando i tedeschi scatenarono feroci rastrellamenti in Val di Chiana, giunsero anche - forse indirizzati da un delatore - alla casa dei Polletti. Sorpresa nella sua abitazione mentre accudiva ai bambini, Modesta rifiutò di dare informazioni ai rastrellatori, che cercavano il marito e altri partigiani. La giovane donna teneva in braccio il bambino più piccolo, di tredici mesi. Furono uccisi, lei e il figlioletto, a colpi di pugnale. Il corpo di Modesta, col bimbo ancora stretto al seno, fu poi ritrovato, con quelli di altre quattro vittime, in una capanna data alle fiamme. Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d'oro al valor militare. A Modesta Rossi è dedicata la canzone Storia di Modesta Rossi dei Casa del Vento, cantata insieme a Giovanna Marini e tratta dall'album Sessant'anni di Resistenza (2004).
Dopo sessantacinque anni un processo ha fatto chiarezza sulle responsabilità dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani ed è stata emessa una sentenza di condanna per l’unico militare tedesco ancora in vita e per la Repubblica Federale di Germania.
Martedì 31 maggio (stessa ora) sarà proiettato il film “ I sette fratelli Cervi” (diretto da Gianni Puccini nel 1968)ed una videointervista di testimonianza di Adelmo Cervi.
Mercoledì 1 giugno infine sarà presentato il film-documentario “Sant’Anna per non dimenticare” del regista pistoiese Alvaro Bizzarri.
Si tratta di una rievocazione della strage di Sant'Anna di Stazzema avvenuta il 12 agosto del 1944 dove i nazifascisti sterminarono 560 persone innocenti tra cui la maggior parte erano anziani, donne e bambini. Il film, come evidenzia il suo sottotitolo "per non dimenticare", vuole essere anche un richiamo alla vigilanza affinché simili tragedie non debbano mai più ripetersi, anche perché sotto altri cieli, a noi vicini o lontani, i massacri di innocenti, inermi e indifesi accadano ancora oggi.
Alvaro Bizzarri, nato in provincia di Pistoia, è emigrato ancora bambino in Svizzera con i suoi genitori. Durante i primi anni ha lavorato in fabbrica ed ha frequentato corsi serali di lingua francese e tedesca. Le discriminazioni e le ingiustizie subite negli anni Settanta, dagli italiani hanno poi spinto Bizzarri a denunciare quelle ingiustizie, ed a trovare nella cinepresa un forte mezzo di difesa e di ricerca di rispetto e dignità umana e professionale. Animato da questa volontà ha trovato lavoro in un negozio di apparecchi fotografici dove ha avuto modo di studiare il manuale e i meccanismi delle cineprese amatoriali. Dopo un percorso di autoformazione ha dunque realizzato otto pellicole, inizialmente con il contributo di enti, associazioni e istituzioni a carattere culturale, in seguito con la collaborazione di televisioni svizzere (TSI e RTSR) e tedesche (ZDF). Questa filmografia ha come fil rouge la condizione del lavoratore italiano emigrato in Svizzera che lotta per il riconoscimento di diritti basilari, quali condizioni di vita decenti o il ricongiungimento familiare.
a.b.

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