domenica 1 maggio 2011

La gestione dei rifiuti. Consiglio comunale aperto con i dirigenti del Cis. Il documento di Massimo Niccolai e l'interrogazione delle minoranze.




QUARRATA_ Il prossimo 23 maggio il nuovo consiglio di amministrazione del Cis Spa e del Cis srl (entambi presieduti dal dottor Edoardo Franceschi)incontrerà in una seduta di consiglio comunale aperto le forze di maggioranza e di opposizione di Quarrata.
Lo ha annunciato il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori nell’ultimo consiglio comunale.
Intanto il 30 aprile si è riunita l’assemblea dei soci del Cis - come ribadito dal sindaco - per approvare il bilancio di previsione 2011.
Giovedì 28 aprile il consiglio comunale ha affrontato sia durante l’approvazione del bilancio consuntivo ambientale 2010 che nell’illustrazione di una interrogazione presentata dai gruppi di Fli-Udc-Pdl e CittàPerTe la questione della situazione economica dell’azienda intercomunale servizi che gestisce il ciclo dei rifiuti sul territorio della piana pistoiese.
Nell’interrogazione si è parlato a lungo della grave situazione deficitaria “sia in termini economici che sul piano della salute pubblica” paventata per il Cis.
Lo stesso sindaco nel suo intervento ha parlato di una perdita di circa 3 milioni 600 mila euro dovuta principalmente alla dismissione dell’impianto ed ha annunciato per il secondo semestre del 2011 la partenza del “porta a porta” per la plastica e il vetro.
Preme sottolineare da subito l’iniziativa preliminare portata avanti dall’ex consigliere comunale Massimo Niccolai che si è fatto promotore di un Cd pieno di dati riguardanti il Cis – distribuito a tutti i consiglieri comunali nonché al sindaco di Quarrata e di un documento che pubblichiamo di seguito nella sua interezza quale contributo al dibattito che intendiamo sollecitare su questo blog in vista dell’incontro pubblico con i responsabili dell’azienda.

Scrive Massimo Niccolai:

“Abbiamo appreso che il 28 aprile 2011, su iniziativa dei consiglieri di opposizione, il Consiglio Comunale di Quarrata affronterà la discussione della gestione dei rifiuti, untema assai sentito dai cittadini. In particolare su sollecitazione della interrogazione presentata, il Sindaco è chiamato a fornire chiarimenti circa la situazione economica del Cis in relazione all’ipotesi di un aumento del sistema di tariffario. Nella convinzione di ritenere il Consiglio Comunale quale organo istituzionale essenziale per una democrazia compiuta, dunque luogo centrale per eccellenza della Politica del territorio, non possiamo che esprimere il nostro compiacimento. Tuttavia per l’importanza della tematica, auspichiamo che l’intero consiglio comunale, sia maggioranza che minoranza, non si limiti alla discussione in modo pedissequo ai quesiti della interrogazione, ma al contrario, ponga almeno le basi per un approfondimento sul tema della gestione dei rifiuti nel suo complesso. Per quanto premesso e sperando che siano accettati di buon grado, formuliamo alcuni spunti di riflessione che rivolgiamo a tutti i consiglieri comunali, ovviamente sindaco e assessore inclusi. Questi spunti scaturiscono dai cittadini che da anni chiedono alla politica chiarezza e decisioni opportunatamente valutate e soprattutto, scelte condivise e partecipate dai cittadini medesimi. Non vogliamo dilungarci su questioni che oramai sono anni e anni che vengono dibattute. Non intendiamo assolutamente percorrere il lungo cammino e l’evolversi del nostro inceneritore trasformatosi nel corso degli anni in termovalorizzatore all’interno di un piano di gestione di un comprensorio prima provinciale e ultimamente, in un ambito ottimale, l’Ato Toscana Centro.
La politica anche in questo caso si è presa tempi lunghissimi, ha intrapreso scelte successivamente modificate, rimodificate, rimodulate nel tempo e mai purtroppo portate a compimento. Siamo stati impotenti spettatori di azioni mai elaborate realmente con la partecipazione dei cittadini. Adesso col dovuto rispetto che nutriamo nell’istituzione del consiglio comunale, sentiamo la necessità oltre che il dovere, di trasmettere le nostre perplessità. Pretendiamo comunque da parte di coloro che sono chiamati per il ruolo di rappresentanza che ricoprono, ad un assoluto rigore nel dare risposte chiare. Pretendiamo massima responsabilità nell’assunzione di scelte da prendere e rispetto nell’onorare gli impegni assunti”.
"Non dobbiamo tralasciare – continua Massimo Niccolai – il fatto che il nostro Comune di Quarrata insieme al Comune di Agliana e Montale, compartecipa nella azienda Cis Spa. In considerazione di ciò anche i cittadini sono proprietari dell’azienda e dunque dell’inceneritore. Pertanto in qualità di parte principale nei processi decisionali per quanto concerne la gestione dei rifiuti chiedono:

UN METODO DIVERSO
- Una informazione puntuale e tempestiva per quanto riguarda la gestione economica ed operativa.
- Partecipazione e strumenti diversi di partecipazione a scelte condivise.
- Coinvolgimento nella stesura di accordi di programma e/o impegni da assumere con altri enti.

INFORMAZIONI DETTAGLIATE
- Situazione economica dell’azienda Cis e dell’azienda Cis srl della quale è a sua volta proprietaria al 98%. Chiarire quale sia la vera situazione debitoria al netto di crediti incerti della loro esigibilità. Ovviamente in quanto proprietari al 48 % questi dati devono riferirsi ad oggi e non limitati a bilanci di 2 anni prima, come legge indica.
- Piano industriale per capire la linea che l’azienda Cis Spa ha intrapreso per contenere il debito e soprattutto per affrontare la gestione dei rifiuti nella sua complessità.
- Impegni e accordi intrapresi da parte del Comune di Quarrata successivamente al Piano Straordinario L.R. 61/2007 art. 27 Area Toscana Centro.

POSIZIONI POLITICHE SULLA TIPOLOGIA DI GESTIONE
Il nostro impianto nel corso degli anni è stato inserito all’interno di una gestione dei rifiuti integrata, prima a livello provinciale e attualmente a livello di Ato Toscana Centro. Considerato che ciò è avvenuto attraverso scelte politiche regionali e provinciali con accordi di programma sottoscritti anche dal nostro Comune insieme al comune di Agliana e Montale. Tenuto conto che tali accordi oltre a non essere stati discussi con i cittadini, ad oggi, non sono assolutamente stati realizzati. La convenzione di costituzione della Comunità d’Ambito Toscana Centro sottoscritta dal nostro comune con una partecipazione del 1,74% è tuttora disattesa. Con quanto descritto desideriamo conoscere la posizione del sindaco e di ciascun gruppo consiliare riguardo all’eventualità di annullare la convenzione sottoscritta e di ripensare seriamente ad un programma alternativo di gestione dei rifiuti in ambito di un progetto che, mirando alla differenziazione spinta attraverso il porta a porta, ipotizzi una dismissione del nostro impianto con una tempistica che tenga conto responsabilmente dell’attuale quadro economico deficitario”.
“Questi quesiti – conclude Massimo Niccolai- e considerazioni che sottoponiamo al Consiglio Comunale di Quarrata, sono frutto di riflessioni scaturite da numerosi incontri effettuati con i cittadini.. Per agevolare l’approfondimento e auspicando che ciascun consigliere formuli una propria convinzione sulla quale sia in grado successivamente di mantenere il proprio impegno per perseguirla, alleghiamo opportuna documentazione su cd-rom”.

“La nostra interrogazione – ha spiegato il capogruppo Udc Alessandro Cialdi - nasce da alcuni dati di bilancio previsionale 2011 recentemente approvato dalla sola maggioranza, e più precisamente dalla presa d’atto di un aumento della tariffa TIA dell’8% a fronte di un incremento della raccolta differenziata con l’inserimento in questa, oltre alla carta, anche di vetro e plastica, peraltro non ancora iniziata. Faccio notare che, attualmente, la percentuale di raccolta differenziata nel nostro Comune è pari al 21,39% (dato estratto dal Bilancio ambientale 2010), in calo di quasi dieci punti dal 2006. Peccato che a questa volontà di incremento di raccolta differenziata si affianchi, in una sorta di schizofrenia programmatica, il raddoppio dell’impianto, giustificato dal fatto che siamo inseriti in un ambito grande, quasi come questo fosse ineluttabile, e non fosse, invece, il frutto di scelte condivise anche dai nostri amministratori oggi in maggioranza. Di qualche giorno fa, per ribadire la schizofrenia, la determina n° 23 del 28/2/2011 dell’ATO Toscana Centro con la quale si revoca il finanziamento di € 86.000,00 già concesso al CIS per la realizzazione di una stazione ecologica, il famoso Maciste.
Quale il motivo della revoca? È presto detto: non è stato realizzato il progetto! Il CIS SRL non ha presentato il progetto per questa piattaforma ecologica che poteva essere un “mini centro di riciclo”, quantomeno per gli ingombranti. Quindi, da un lato si vuol incrementare la raccolta differenziata, e si chiedono sforzi economici ai cittadini, dall’altro non si utilizzano fondi già stanziati e concessi per fare la stessa raccolta differenziata! Tutto questo avendo come sfondo la sagoma dell’inceneritore che continua a crescere”. “Che questo sia un problema – ha aggiunto Cialdi - è sotto gli occhi di tutti, e che l’attuale maggioranza non sia in grado di risolvere da sola il problema è di una evidenza solare. Non voglio girare il coltello nella piaga, ma fa effetto leggere nei nostri giornali, come successo negli ultimi giorni, le prese di posizione di un partito, il PD, che per mezzo dei suoi giovani, ritiene che “sia necessario un ripensamento della politica dello smaltimento dei rifiuti” e che sia “necessario investire risorse in impianti di riciclo che porteranno nuova occupazione oltre che guadagni ambientali”, auspicando “una futura chiusura e riconversione dell’inceneritore”. Questo, a detta dei giovani PD Montalesi e Aglianesi. Peccato che siano stati smentiti immediatamente dai senior dello stesso PD chei, per voce del segretario PD di Montale, chiedeva che venissero riconosciuti vantaggi economici per i Comuni sul cui territorio fossero collocati gli inceneritori (una sorta di monetizzazione della salute dei cittadini) e, in netta contrapposizione con i giovani PD, bocciava l’eventuale presenza di un centro riciclo in quanto, udite, udite, “la presenza di altre strutture del ciclo dei rifiuti, pubbliche e private non lo rendono auspicabile”! Non è schizofrenia, questa? Anche i revisori dei conti, nella loro relazione sul bilancio 2010, evidenziando i pessimi risultati economici degli ultimi esercizi, rimarcano la necessità, testuale, “di una seria riflessione sulle cause, sulle prospettive gestionali e sulle strategie future, stante il fatto che il patrimonio netto del CIS SPA ha subito, nell’ultimo triennio, una forte erosione - -58%”. Il Consiglio Comunale, dunque, quale organo d’indirizzo e di controllo politico-amministrativo, ha il dovere di vigilare attentamente sulla gestione del CIS in quanto questi continui risultati economici negativi possono determinare squilibri sul bilancio comunale. Non lo fa la Giunta, non lo fa la maggioranza, ci sentiamo in dovere di farlo noi, come soggetti responsabili! E lo facciamo, con questa interrogazione”.
Chiara la posizione di Sel che riguardo al Cis e al problema dei rifiuti- attraverso il capogruppo Riccardo Musumeci – ha ribadito la richiesta di “calendarizzare una riunione congiunta fra commissione istituzionale, commissione ambiente, commissione per la partecipazione per dare avvio ad un percorso partecipativo sui rifiuti che dovrà vedere dopo la scrittura delle regole il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte in materia dei rifiuti”. “La cittadinanza- ha concluso Musumeci- è disposta anche a sacrifici economici se questi saranno ripagati da scelte politiche coraggiose a favore ad esempio di una raccolta differenziata spinta che abbia davvero un ritorno in termini ambientali e sociali”.
a.b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Raccolta porta a porta spinta e differenziata, poi selezione materiali modello vedelago e basta, il resto sono soltanto sporchi affari che il CIS stà gestendo in barba alla salute dei cittadini e come Pratese voglio far parte dei comuni interessati, altrimenti l'aria che esce dall'inceneritore voglio se la imbottiglino e venga messa nelle case degli assessori competenti.
Daniele Baldi