PISTOIA. “Ero accanto al vescovo di Friburgo e l'ho visto stupito per la bellezza del giardino all'italiana realizzato in piazza San Pietro: quando gli ho detto che era “cosa pistoiese”, ho avvertito che anch'io e in modo del tutto immeritato stavo facendo una gran bella figura”.
Così Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, commentando il grande lavoro dei vivaisti pistoiesi ammirato non solo dalla piazza San Pietro ma nel mondo intero durante la cerimonia di beatificazione di papa Giovanni Paolo II.
Mons. Bianchi sedeva a lato dell'altare su cui papa Benedetto XVI ha presieduto la cerimonia (“ho contato almeno 500 vescovi”) e, a parte l'orgoglio tutto pistoiese per “il colpo” dei vivaisti, è rimasto davvero colpito davanti a “un evento impressionante, dal quale era escluso qualunque trionfalismo ecclesiastico e che ha confermato come papa Wojtyla abbia davvero rappresentato l'umanità intera”.
Confessa, mons. Bianchi, di essere “quasi rimasto schiacciato nella calca dei giovani” quando la mattina presto di domenica primo maggio ha raggiunto una piazza “affollata fino all'inverosimile”. Ad averlo colpito, in particolare, il numero dei ragazzi e la qualità della loro partecipazione. La sera del sabato anche il vescovo di Pistoia era entrato nelle chiese storiche del centro cittadino trovandole “piene di persone da tutto il mondo che pregavano e cantavano per il loro papa”.
Altri due aspetti ci tiene, mons. Bianchi, a evidenziare: l'ampiezza delle delegazioni politiche e istituzionali arrivate da tutti i continenti (“dimostrazione di come Giovanni Paolo II avesse interpretato anche le grandi attese per una politica elevata”). E il grande silenzio (“si potevano ascoltare le grida dei gabbiani”) che la folla enorme, e felicemente chiassosa all'annuncio della beatificazione, ha dedicato alla celebrazione eucaristica quando lo speaker ha chiesto di abbassare striscioni e bandiere per seguire in silenzio la Messa.
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Pistoia
Come precisazione alle parole di monsignor Bianchi si ricorda che l'associazione Vivaisti Pistoiesi ha contribuito in parte alla realizzazione del giardino all'italiana allestito sul sagrato della basilica di San Pietro.
Da Pistoia provenivano 15 cipressi e oltre 700 buxus serviti a realizzare una siepe lunga più di 300 metri con l'intenzione di creare un collegamento tra la pace del giardino terreno e quella celeste. Alcune delle piante sono state donate ai giardini vaticani in ricordo della memorabile giornata.
a.b.
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