AGLIANA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo:
"Cara Eleanna,
se nella tua risposta non ci fosse stata l’ultima frase nella quale minacci addirittura azioni legali, probabilmente avrei chiuso lì, lasciando ai posteri la sentenza sul torto o la ragione delle mie perplessità, ma con quella frase mi costringi a rispondere, anche per dimostrare che non temo affatto le tue velate minacce.
Il fatto è che sulle questioni di principio non si transige. Quello che avevo da dire avevo il diritto e il dovere di dirlo, perché nella dialettica politica le opinioni non sono mai reato.
La tua risposta invece parla di legalità (che non è certo appannaggio della sinistra): io la definirei principio universale di convivenza civile e democratica, quindi sia di destra, che di sinistra.
Le successive frasi: “Abbiamo richiesto...incentivato…ottenuto, ecc…” non sono che il manifesto programmatico di chi ha vinto il bando…tutto da vedere. Belle promesse, che spero vivamente vengano mantenute.
Un oltraggio alla mia intelligenza è poi la filippica sulle capacità e sulla moralità di Luigi Della Greca, del quale anch’io ho grande stima, che però (dopo dieci anni di assessorato lo so) si è avvalso, come tu dici, del nostro abile funzionario e l’ha approvato e firmato fidandosi di lui per il contenuto artistico, come del resto tutti Voi.
Il problema vero comunque è un altro ed è un problema di scelte: perché non i giovani? Perché non la presenza femminile? Perché non chi sul territorio ha lavorato bene per anni?
Se perdoni la lunghezza ti farò un piccolo esempio secondo me chiarificatore: il Comune di Montale aveva deciso, come avrai appreso dai giornali, di affidare in gestione un piccolo bar all’interno della “Smilea”.
Il bando, però, è andato deserto, e quindi non sono riusciti ad affidarlo, in parole povere nessuno lo vuole. Dovranno dunque fare un altro bando e se di nuovo nessuno parteciperà, affidarlo ”provvisoriamente” come abbiamo fatto noi con il Cinema Teatro.
Supponiamo ora, ma solo per ipotesi, che alcuni giovani volenterosi si offrano di gestirlo (il Bar), in attesa di tempi migliori. Ora, sempre per ipotesi, supponiamo che questi giovani nei prossimi due anni si dannino l’anima per questo bar, non percepiscano stipendi, si diano da fare giorno e notte, organizzino eventi, paghino tutte le spese previste ed impreviste, siano stimati da clienti e fornitori. Supponiamo infine, che proprio per il loro lavoro, il piccolo bar diventi un punto di ritrovo per i giovani di Montale, fino ad essere perfino appetibile dal lato economico. Passati due anni, viene il momento di fare il bando per la gestione del bar.
Mi chiedo e ti chiedo: vogliamo riconoscere l’appassionato lavoro di questi ipotetici ragazzi? Vogliamo riconoscere che sul territorio ci sono giovani con capacità e passione, ed a loro rivolgersi? O vogliamo invece che il bando sia fatto da un funzionario amico di qualcuno, che guarda caso a quel bar è interessato? Per carità, tutto perfettamente legale, ma chi vincerà quel bando se ciò che farà la differenza saranno i soldi, dei quali i nostri giovani sono purtroppo sprovvisti?
E’ probabile perfino che quel bar funzioni anche meglio e che guadagni di più, offrendo aperitivi esotici con vip e ballerine. Ma quanto sarebbe criticato un sindaco che facesse questa scelta, soprattutto dalla nostra giovane e rampante sinistra?
Per la nostra vicenda del cinema invece...silenzio.
Ma dov’è finita la sinistra ad Agliana? Ecco la domanda semplice alla quale nessuno ha risposto….non a me, ma ai tuoi concittadini che sono stati defraudati di una importante esperienza, probabilmente unica.
A chi deve rivolgersi la sinistra e soprattutto chi deve riconoscersi nella sinistra? Scriviamolo pure un decalogo, dal quale però vengano tolti gli arrivisti, i troppo furbi, quelli dalle mille facce (una per ogni occasione), coloro che non pagano mai, perché hanno amici e per questi amici chiedono ed ottengono, tutti coloro già premiati abbondantemente dalla filosofia berlusconiana.
Mi scrivono che sono così “agitato” (testuale) perché mia figlia fa parte dell’associazione culturale “Amnio” che ha gestito il teatro. Io non posso certo dimostrare che avrei scritto le medesime parole anche se mia figlia non avesse fatto parte del gruppo.
Le mie vicende personali e politiche risponderanno per me, io so però che dei giovani si parla tanto, specialmente in politica, ma poi ci si accorge che sono pericolosi, dicono e pretendono la verità, non comprendono i compromessi, le mezze parole, l’importanza degli accordi sottobanco, e allora meglio mettere dei paletti ostativi, come pretendere esperienza e soldi e scegliere alternative sicure di “chiara fama”.
Una di questi giovani è mia figlia, ma per correttezza devo aggiungere che fra quei giovani ci sono anche gli amici e le amiche di mia figlia e, se solo avessero voluto, anche il padre di mia figlia, da sempre innamorato del teatro e di tutti coloro che nelle arti, spesso ostacolati ed incompresi, nascondendo se stessi per elevare la propria arte, danno a tutti noi una ragione di vita.
Mi scrivono anche che si sarebbe dovuto far subito il bando. Si dimentica però che, visto lo scarso interesse alla gestione emerso in tante riunioni, probabilmente sarebbe andato deserto, come la vicenda montalese dimostra ampiamente. Come non ricordare inoltre che il teatro fu affidato non ancora finito, senza l’agibilità, tanto che per la prima apertura il sindaco stesso dovette assumere in prima persona la responsabilità di quelle serate. In quelle condizioni nessuno avrebbe partecipato.
Smettiamola quindi di scrivere inesattezze e riconosciamo infine il coraggio e la passione di questo gruppo di giovani.
Cara Eleanna, io non ti accuso di aver preso decisioni sbagliate, io ti accuso di non aver deciso, di non aver previsto, di non aver capito e di non aver controllato.
Se poi tutta la giunta era d’accordo, perlomeno sulla somma da stanziare, e se nessuno ha avuto dubbi, vuol dire che qualcuno più furbo di noi tutti ci è passato sopra la testa, ci ha raccontato un sacco di storie ed ora si godrà il giochino che si è costruito a spese dei cittadini ignari.
Infine, poiché tutti i dati economici della gestione scorsa, dagli stipendi alle utenze, dalle spese fisse agli incassi, sono dettagliati in una relazione pubblica depositata in Comune (che chiunque può visionare), sorge un dubbio atroce: che nessuno l’abbia letta? Eppure questa relazione dimostra inequivocabilmente che con la cifra offerta dal Comune il Teatro non può essere gestito come il bando richiede.
Saranno dei finanziatori a fare la differenza? Vedremo il “business plan” della nuova gestione, e vedremo chi sarà il nuovo direttore responsabile.
Resta comunque in me una profonda amarezza.”
Maurizio Scarola
www.maurizioscarola@gmail.com
Sull’argomento si rimanda i lettori al blog Quarrata-news dell'amico Bianchini al seguente indirizzo dove si trova un articolo a firma di Alessandro Romiti
http://quarratanews.blogspot.com/2011/05/esiste-davvero-una-cricca.html
5 commenti:
" Io non posso certo dimostrare che avrei scritto le medesime parole anche se mia figlia non avesse fatto parte del gruppo. "
" Una di questi giovani è mia figlia, ma per correttezza devo aggiungere che fra quei giovani ci sono anche gli amici e le amiche di mia figlia (…) "
" (…) vengano tolti gli arrivisti, i troppo furbi, quelli dalle mille facce (una per ogni occasione), coloro che non pagano mai, perché hanno amici e per questi amici chiedono ed ottengono, tutti coloro già premiati abbondantemente dalla filosofia berlusconiana. "
Ma ancora si continua con questa sterile polemica? Parlano i fatti, la giunta ha agito nella legalità rispettando leggi e i cittadini. Perchè Amnio non ha partecipato al bando invece di farla tanto lunga? Dovevano partecipare, senza se e senza ma...
p.s comunque in realtà si intuisce bene la polemica, visto che basta vedere chi c'è tra i componenti dell'Amnio. Una polemica "abbastanza" a protezione familiare
Guido
Quando vi pigliano col sorcio in bocca, è "sterile polemica", eh Guido!
Penso che il riassunto del primo commento, con quelle tre frasi dette da Scarola, siano un perfetto riassunto dell'ipocrisia che lo anima.
Andrea
Caro anonimo ma quale sorcio? Lo stesso Scarola dimostra nella sua lettera l'ipocrisia. E' tutta una polemica per via che sua figlia fa parte dell'associazione.. non l'avete capito? Il comune ha agito nella legalità più totale. Se poi si vuole andare per la non legalità, allora...
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