martedì 3 maggio 2011
Gestione del Teatro Cinema Moderno. Scarola. "Vorrei spiegare alcune cose".
AGLIANA. Come ricevuto volentieri pubblichiamo:
"Sono ormai più di due settimane che si è concluso il Bando per l’assegnazione della gestione del Teatro Cinema Moderno di Agliana. Il fatto che ci sia stato un solo partecipante e che l’associazione Amnio, che aveva gestito il Teatro nei primi due anni di vita, non abbia partecipato, ha suscitato, come si capirà, stupore e incredulità.
Molte domande sono state poste da più parti, non ultima la mia. È perfino strano che i cittadini aglianesi ancora non sappiano niente di questa vicenda, e che il Sindaco e la Giunta comunale non abbiano dato spiegazioni o chiarimenti.
Eppure c’erano anche i giornalisti in sala, la sera in cui David Spagnesi, presidente di Amnio, al termine dell’ultimo spettacolo della stagione ha fatto, di fronte a tutti, un’amara riflessione, spiegando che l’associazione Amnio non aveva voluto o potuto partecipare al bando per motivi che a molti non sembrano perfettamente chiari.
Ho cercato quindi di capire di più: Perché un gruppo di giovani, che ha lavorato bene, che per due anni ha gestito in maniera, direi, esemplare un Teatro, lascia, e se ne va?
Proviamo a raccontare una storia.
Io sono stato assessore alla cultura di questo comune ed ho sempre lavorato con la mia Giunta e con il mio Sindaco con tenacia, con caparbietà, con accanimento quasi, al fine di poter avere ad Agliana un Cinema Teatro, avvalorando con le mie azioni tutto ciò che le Giunte precedenti avevano intrapreso con passione: soldi spesi per un cinema dismesso, soldi per ricostruirlo, identica visione anche se in tempi diversi. Giunti, Magnanensi, Salvini, Scarola che si passano il testimone per realizzare un sogno! In Consiglio comunale, con le opposizioni e con i cittadini, nelle lunghe e frequenti riunioni che il Sindaco ci imponeva - quanta lungimiranza – abbiamo sempre giustificato la spesa, che pure era molto importante, con il fatto che in quel periodo prosperava, ad Agliana una vitalità non comune: due laboratori teatrali, tre scuole di danza, laboratori di cinema, di canto, due cori, la banda, concorsi di poesia, laboratorio di scultura, fotografia, e poi l’Agorà, associazione delle associazioni, che organizzava eventi seguiti da migliaia di cittadini con il “Giugno Aglianese”. Ci voleva un Cinema Teatro, soprattutto con la funzione di polo culturale, qualcosa che tenesse unite ed accogliesse, con l’aiuto ed il supporto del Comune, le varie anime del paese, e desse impulso a proseguire in questo cammino virtuoso.
Quindi un Teatro voluto dai cittadini, per i cittadini. Così spiegavamo l’esigenza del teatro.
Ma Lei, Signor Sindaco, che di quella giunta faceva parte, non ricorda di quello slancio e di quella passione? Non condivide più quelle considerazioni e quella linea politica?
Forse ero preveggente quando cercai di riunire attorno ad un’idea di gestione tutte le nostre associazioni culturali. A loro chiesi aiuto, pensando – ma guarda un po’ – che un teatro bello, importante come il nostro, avrebbe attirato i mai sopiti appetiti di coloro che attorno alla cultura degli altri prosperano, cioè i cacciatori di finanziamenti pubblici, che non vivrebbero mai con il proprio lavoro, ma che inventano progetti e millantano crediti. Questi esseri, che non scrivono, non recitano, non fanno teatro, ma il cui lavoro è presentare e presentarsi, stranamente trovano sempre credito ed ammirazione. Se poi falliscono, lasciano debiti che i cittadini si troveranno a dover pagare, ma non è mai colpa loro, ed in questo hanno ragione, è colpa nostra! Pensando a tutto questo chiesi dunque, in una “ sala Giunta” piena di gente, che gestissimo in proprio il Teatro. C’erano le rappresentanti delle scuole di danza, dei laboratori di cinema e teatro, la banda, il coro, il rappresentante dell’Agorà, etc… (tutti ricorderanno).
In quel momento la gestione del Teatro, seppur supportata dal Comune, era un salto nel buio, - avevamo un teatro non ancora finito, mancavano impianti, sipario, poltrone, riscaldamento, etc - tutti erano titubanti, alcuni perfino scettici e nessuno aveva abbastanza coraggio o preparazione per assumersi questa responsabilità…già…la responsabilità. È una parola grossa, che chi vive di un lavoro sicuro dietro una scrivania e la sera chiude e se ne va, magari in un altro paese, non conosce, ma chi ha un sogno, chi vede la propria vita in quel sogno, si assume sempre, e rischia, assumendosela, la propria responsabilità.
L’associazione Amnio accettò la sfida.
Questa decisione mi lascia ancora stupefatto e mi fa esprimere ancora oggi la riconoscenza mia e dei cittadini aglianesi per il coraggio, la passione, lo sconsiderato ottimismo. Nei momenti in cui l’associazione K. Lab si tirò fuori proponendo solo collaborazioni per la parte cinema e la Bottega delle Maschere solo per il teatro amatoriale, la responsabilità ed il rischio furono tutti per Amnio. Come non ricordarlo oggi? come è stato facile, ora, per K. Lab, partecipare al Bando. Dopo due anni di duro lavoro pieno di incognite, di sudore, di angoscia, dopo che i componenti di Amnio hanno fatto veramente di tutto, dalle maschere in sala alla recitazione, dal pagamento delle bollette ai corsi anti-incendio, dall’accoglienza al supporto tecnico, alla pubblicità, per darci un teatro di buona qualità, ora è più facile per K. Lab e per la Bottega delle Maschere. Ma è giusto tutto questo, moralmente intendo?
Gli assessori del Comune di Agliana sostengono, e con ragione suppongo, che il Bando si doveva fare.
E allora parliamo di questo Bando: Chi l’ha scritto? Un funzionario, imprestato alla cultura dall’anagrafe, privo di preparazione specifica di cinema e teatro ma, se questa è una virtù, amico di lunga data e cofondatore dell’associazione K. Lab, che guarda caso è l’unica che con altri soci ha partecipato al Bando. Era opportuno che il Bando fosse scritto da questo funzionario? Chiedendo spiegazioni mi è stato detto che, occupandosi di cultura, riceveva spesso nel suo ufficio coloro che poi si sono uniti a K. Lab fondando una nuova associazione proprio per la gestione del Teatro, e che però da K. Lab si era dimesso! Quindi niente di male, amico degli amici, ma evidentemente meno amico di altri, se poi consideriamo che durante la gestione di Amnio il suddetto funzionario è stato a Teatro solo due volte in due anni di attività!! Un po’ poco, mi pare, per chi si occupa di cultura, o anche per chi volesse solo controllare l’andamento di questa attività. Quindi amico di qualcuno, ma meno amico di altri! Ripeto: era opportuno che scrivesse lui il Bando? E che facesse parte, anche solo come segretario, della Commissione giudicante? Moralmente ineccepibile?
Il Bando, poi, rivela veramente molto per chi ha la pazienza di leggerlo: leggetevi la Convenzione, ci sono un’infinità di possibili multe, da 100 euro a 1.500 euro. Per qualunque manchevolezza c’è una multa…una voglia di persecuzione che trasuda da ogni riga. In qualunque momento il Comune ha la possibilità di mandare via i concessionari in breve tempo, se giudica inadeguato o insufficiente il lavoro svolto.
Chi accetterebbe un accordo scritto da chi parrebbe roso da una sorta di invidia Salieriana, chi parteciperebbe ad un Bando che somiglia molto ad un cappio al collo? Ora indovinate: chi è la persona addetta al controllo, chi ha in mano la corda che stringe il nodo scorsoio? Ma naturalmente il nostro funzionario, nominato controllore, elevato al rango di giudice. Potere assoluto al funzionario.
E la linea politica? In effetti, quando ho chiesto a qualcuno della Giunta quale fosse stato l’indirizzo politico per questo Bando, mi è stato risposto che l’unica cosa che li interessava veramente erano i soldi stanziati. Ed allora attenzione: perché se i soldi sono l’unico indirizzo, tutti coloro che gestiscono qualche attività o qualche spazio del Comune, sono a rischio. Tutti coloro che hanno volontà, ma pochi soldi, sono a rischio. Gli sforzi di volontari, di anni di sacrifici, tutto vano, se conta solo l’offerta economica. Attenzione quindi Lenza Aglianese! Attenzione associazione “Il Monte”! Associazioni sportive! Siete tutti a rischio. È comunque grave che non ci sia un indirizzo politico.
All’ex Sindaco Giunti, che sembra giustificare l’accaduto, vorrei chiedere se, in vent’anni, è mai uscito un Bando che non avesse un disegno ed una volontà politica. Per il Sindaco Magnanensi lo so, c’era sempre una linea politica ben chiara. Ci si riempie sempre la bocca di belle parole, ma al momento dei fatti si dimentica. Perché, per esempio, non si è ritenuta importante la partecipazione femminile, o la partecipazione dei giovani? Nemmeno mezzo punto è stato previsto per chi, sul territorio, ha lavorato per anni con i nostri giovani.
Consideriamo infine con attenzione la cifra offerta, anche perché dal dispiacere che traspare e dalla rabbia sembra quasi che il contendere siano milioni di euro! Il Comune offre 38.000,00 euro l’anno e vuole subito indietro 6.000,00 euro di affitto: quindi 32.000,00 euro l’anno, una cifra assurda e ridicola. Pensate che il Manzoni viene gestito con 1.200.000,00 euro, ed avete letto le giuste lagnanse per i tagli subiti. È il costo, per difetto, di un impiegato. Per capirci il nostro funzionario costa certamente di più, al Comune, di un anno di teatro. La spesa fatta, dal nostro, per il proiettore del Cinema, quasi per niente utilizzato, costa due anni di teatro tutto compreso. Con 32.000,00 euro si deve pagare tutto, non solo la mano d’opera, ma anche i servizi, SIAE, pubblicità, spettacolo, contabilità…insomma, tutto, e magari anche le multe che il funzionario, bontà sua, vorrà fare. Forse ora qualcuno inizierà a capire perché l’ATP o altre associazioni che magari avevano la possibilità di gestirlo senza assumere personale, non hanno partecipato.
Eppure voi non ci crederete, ma Amnio avrebbe partecipato. Questi ragazzi sono eccezionali! Con una cifra così, con il Comune non proprio amico, avrebbe voluto dire lavorare completamente gratis, impegnandosi inoltre come attori, anche scambiando il loro spettacolo con altri. Avevano preparato un’offerta dettagliata, impegnativa, ma volevano farcela, volevano, ancora una volta, assumersi la responsabilità! Con la passione del pittore che rinuncia a mangiare per comprare i colori.
Ma nel momento – tre giorni prima – in cui dovevano consegnare la busta con la loro offerta, l’ultima mazzata, questa volta veramente inaspettata: K. Lab (quindi la parte cinema) li abbandonava per un’altra associazione, o meglio per una “cordata” (facendomi tornare in mente il nodo scorsoio) con altri amici, personaggi più o meno noti del panorama culturale toscano. Ora, se si pensa che sono stato proprio io, al momento del primo incarico, due anni fa, ad imporre che il K. Lab facesse parte con Amnio e la Bottega delle Maschere alla gestione, c’è di che rimanere sconcertati: un colpo di mano! Se l’avesse detto prima, Amnio avrebbe potuto organizzarsi, cercare altri, e invece…classica coltellata alla schiena.
Permettetemi però una riflessione: quando si trattò, anni fa, di cercare un responsabile per il laboratorio di Cinema che io volli creare ad Agliana, io, che pure avevo diverse conoscenze importanti in questo settore, non ci pensai nemmeno un attimo e scelsi un aglianese, da poco laureato, proprio colui che è presidente di K. Lab e che sembra abbia dimenticato. Questa era la linea politica del centrosinistra e del Sindaco Magnanensi. Non è più così?
“Mors tua, vita mea”. Berlusconismo strisciante.
Ed allora proviamo a concludere questo sfogo.
Primo: pensate che i personaggi, famosi o meno, che compongono la “cordata” e che gestiranno il nostro teatro possano farlo con una cifra così bassa, senza fare dei debiti che i cittadini aglianesi dovranno pagare? Oppure saranno aiutati dagli amici, che ormai sappiamo che in Comune ci sono?
Secondo: si parla di tagli alla cultura del governo centrale, ma non stiamo forse facendo ad Agliana ancora peggio (almeno nel governo si è dimesso un ministro)?
Terzo: che il nostro Sindaco fosse anche assessore alla cultura poteva voler dire che la cultura era per noi così importante da volerla seguire da vicino, in prima persona, per poter controllare che lo spirito da cui era nato il nostro teatro non venisse meno. E invece il motivo era soltanto che la cultura è così poco importante da non aver bisogno di un assessore specifico, così poco importante che basta, ed avanza, un funzionario.
Il Sindaco Magnanensi lo diceva spesso (lo ricorderà anche il nostro Sindaco attuale): “Quando l’assessore non c’è sono i dirigenti o i funzionari che ne occupano il posto”. Ed ecco allora il nostro funzionario, capace organizzatore di Mostre, che fa la politica culturale del nostro Comune. Si capisce ora perché la gente non va a votare?
Altrimenti spiegatemi qual è, a questo punto, la differenza tra un sindaco di destra e uno di sinistra.
Maurizio Scarola
maurizioscarola@gmail.com
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19 commenti:
Bella lettera, ma che dopo due righe può già essere bloccata.
Il Sindaco Eleanna Ciampolini ha dato per 2 anni l'uso del teatro all'Amnio che ne ha fatto csa gli è parso, facendo anche roba buona( non sempre... Unon spettacolo a settimana, 80 spettatori di media, alcuni spettacoli di scarsa qualità e un cinema davverso scarso). Oltretutto ricevendo 120 mila € circa.... Senza bando, senza niente. DATO SULLA FIDUCIA, visto che Amnio è cresciuta grazie alla'mministrazione e al sostegno che il sindaco ci ha sempre messo.
Prima di scrivere una simile cosa perchè non ci si è chiesti " come mai l'amnio non ha partecipato al bando?" E lo ha fatto in modo volontario. La legge prevedeva un bando ed era giusto visto che l'immobile è pubblico fare una gara.
Quindi semplicemente non ci vedo nessuna azione sbagliata dell'amministrazione ma anzi, l'Amnio stessa si è tirata la zappa sui piedi. Evidentemnete non se la sentiva di andare avanti con soli 40 mila €, visto i 120 mila precedenti... ( e visto che a teatro c'erano a lavoro tutti i membri teatrali...dal bar al non bar).
Il programma di questa nuova associazione sembra molto più interessante di quello degli anni scorsi dell'Amnio..e forse invece di fare scenate l'ultima sera a teatro D.Spagnese avrebbe fatto bene a dire GRazie al sostegno che ha avuto e grazie anche eprchè se Amnio e lui stesso sono cresciuti in questi anni è anche grazie al comune.
Invece di dire guardate che bel teatro, non si fa altro che tentare di trovare il marcio dove non c'è.
Mi piacerebbe che qualcuno si firmasse in casi complessi come questi. Ci sono alcuni punti che proprio non tornano:
1) 80 spettatori di media...certo, contando gli "0" del cinema gestito da K LAB che quest'anno non ha garantito nemmeno uno spettacolo
2) Amnio è cresciuta grazie al suo lavoro e ai laboratori che gestiva da dieci anni.Che il sindaco poi, e la giunta, ci mettano i soldi è cosa chiara e normale per una struttura comunale.
3)Amnio non ha partecipato perchè impossiblitata a farlo...non c'entrano i 40mila euro perchè anche nel caso che avesse vinto il bando (32mila euro) aveva già pronta una programmazione buona e dignitosa.
4) i membri dello staff lavoravano sia al bar che sul palco perchè erano "compagnia residente", si vada a rivedere cosa significa questo titolo.
5) conosce talmente bene la faccenda che ha sbagliato il nome del direttore artistico: David Spagnesi.
6) mi piacerebbe sapere come è venuto a conoscenza del programma della nuova associazione visto che non è ancora ufficiale il nome e benchè meno il calendario degli spettacoli.
Basterebbe firmarsi e avere la responsabilità delle proprie parole. Io mi sento in dovere di farlo.
Michele Galardini
Che amarezza!
solidarietà all'Associazione AmniO, che so per certo aver svolto un grosso lavoro in questi due anni di gestione del teatro.
Laura Michelacci
Salve,
"Il teatro è un insieme di differenti discipline, che si uniscono e concretizzano nella esecuzione di un evento spettacolare dal vivo" da Wikipedia.
mi sembra strano che qualcuno si sia dimenticato di questo.
David è riuscito in questi due anni ( e non solo) ha dare un volto al teatro aglianese.
MOlto spesso facevamo riferimento al coraggio di questi ragazzi che avevano intrapreso la strada più difficile per continuare a sognare.
Se qualcuno di voi pensa veramente che con il teatro si riesca a pagare un lavoro...si sbaglia di grosso!
p.s. mi turba profondamente la lettera senza firma...forse manca il coraggio..quello che nn è mancato ad altri
Lorenzo Tarocchi
Hai ragione ho sbagliato ma per errore di battitura. Mi firmo volentieri sono Guido Del Fante, che solitamente sono anche molto critico verso le amministrazioni che non lavorano bene. So bene com'è andata la vicenda Amnio e so bene come il sindaco ha gestito la situazione, sostenendo in tutto le scelte di Amnio.
Sicuramente alcuni spettacoli erano interessanti, ma la porgrammazione in molti casi sballata e sbagliata, partendo dal cinema pomeridiano di Domenica che proponeva ad esempio a volte roba vecchia a 5€uro che ovviamente la gente non andava a vedere ( La gabbianella e il gatto che trovi ad 1 € al noleggio..).
Amnio impossibilitata a partecipare al bando? Ma suvvia... Poteva benissimo farlo. Evidentemente essendoci meno risorse hanno ben guardato di partecipare ( le risorse sono state riotte con un percorso richiesto dai cittadini che hanno chiesto di ridurre i fondi per il teato) visti i soldi che invece avevano preso con la loro gestione.
Quello che è successo l'ultima volta ateatro è stato brutto e per niente civile, oltretutto visto che l'associazione e D.Spagnesi sono sempre stati accolti, chiamati e resi partecipi di tutto con l'amministrazione.
Fare cinema in prima visione costa, forse per quanto riguarda gli spettacoli bisognerebbe chieder conto a K. Lab visto che la loro proposta di cinema a votazione pare non abbia raggiunto nemmeno il minimo sindacale di consensi. e guarda un po' ora con chi si sono alleati...Solitamente si parla di quello che si conosce, chiedendosi magari come mai si sia arrivati al cinema in terza visione a 5 euro. "La gabbianella e il gatto" non le piace, è troppo vecchio? Mi faccia sapere, perchè non credo che la qualità di un teatro si veda da questo...
Per il cinema bastava fare una seconda visione, anche dopo 2 settimane dall'uscita di un film, com fanno i piccoli cinema di Firenze. No la qualità non si vede dalla data di un prodotto anzi forse è anche il contrario. Ma secondo voi chi va a vedere un film quando lo trova a noleggio a 1 € e non a 5€ negli orari in cui vuole comodamente a casa? E' vero al cinema fa un altro effetto, ma serve una scelta giusta e un uso egli spazi giusti come bar e fuori bar ( cosa che questa associazione sembra farà). La gabbianella e il gatto? Me lo riguardo ogni tanto perchè è davvero bellino...ma qui non stiamo discutendo dei miei gusti.
Qui la precisazione del Sindaco:
http://www.comune.agliana.pt.it/news.php?news=585
Ripeto, anche una seconda visione costa, i distributori non la danno gratis e per fare una programmazione per i più piccoli alle volte non c'è un bacino di scelta adeguato. Dire che non ha senso vedere un film quando si trova a noleggio a 1 euro vuol dire essersi fermato a dieci anni fa, quando i film uscivano in dvd circa 8-10 mesi dopo la sala. Oggi alcuni film escono contemporaneamente in entrambi i formati, e la gente va comunque al cinema, perchè fortunatamente l'home video non raggiungerà mai l'esperienza della "sala". detto questo ho letto la risposta del sindaco e mi sembra abbastanza contraddittoria e molto burocratica. Un esempio: "Ecco, quindi, che senza tanti proclami ma in modo semplice e appropriato la Gara per la gestione è stata costruita tenendo conto di: dare importanza alle aperture, preservare il laboratorio teatrale, incentivare un cartello teatrale vario, ricco e di qualità, garantendo, attraverso l´ offerta di un servizio di baby sitting, maggiori opportunità culturali per genitori con figli piccoli" Nel bando si parla solo di un laboratorio per adulti (dove sono i giovani?) e come si può pensare di incentivare un'offerta teatrale con 30mila euro all'anno? Una cosa importante: AmniO poteva permettersi di lavorare con piccoli budget perchè, essendo compagnia residente, aveva la possibilità di scambiare uno o più spettacoli con altre compagnie,a costo quasi 0. Ora che il teatro verrà scisso in una serie di soggetti, uno per tutti i gusti, questo non sarà più pensabile. Mi piacerebbe che ci si rendesse conto ora delle anomalie, prima che diventino tsunami.
Per quanto riguarda i fatti legati all'assegnazione del teatro aglianese, questo risveglio di Scarola, questo suo combattere a spada tratta è molto semplice da capire. Scarola, noto nel Comune per una gestione della cosa pubblica attuata in modo "assai personale", viene a vantarsi di aver fatto assegnare il teatro ai giovani aglianesi e alle giovani realtà locali, lamentandosi che non sia stato usato un disegno politico per gestire la cosa. In realtà, forse non tutti sanno che la gestione del teatro era stata affidata alla associazione Amnio, che in realtà non è altro che la compagnia teatrale "I teatranti", dove guarda caso recita e lavora la figlia, indovinate di chi? Sì, proprio di Scarola! E non solo, ma anche il suo ragazzo, e futuro membro della famiglia. Quindi il buon assessore, che anni fa era riuscito in barba a qualunque regola a far assegnare il teatro senza bando pubblico, va ora su tutte le furie: aveva sistemato figlia e genero, dovrà ricominciare da capo! Non sembra esserci una mancanza di un disegno politico, ma l'assenza della manovra politica che Scarola era forse solito utilizzare.
Inoltre si accusa tanto quella che è stata definita "una cordata" di persone che avrà in gestione il teatro: da quello che ho capito, questa gestione costerà ai contribuenti ben sessanta mila euro meno, quindi trentamila euro l'anno invece di novantamila…cifra che mi sembra veramente minima, ma questo mi fa sorprendere: ci si lamenta anche quando si risparmia, si accusa e si vedono cospirazioni anche dove i soldi in pratica non ci sono, o sarebbe da chiedersi dove e come sono stati spesi dalla gestione precedente?
Sbagliare io nome del grande "direttore artistico" non è certo reato, ma il direttore artistico decide tutto, quindi se il cinema non andava bene a David lo avreste anche potuto dire, magari avrebbe dedicato a quel reparto più soldi.
La scena dopo l'ultimo spettacolo è stata veramente una finzione e una tristezza disarmante, con un minimo di dignità certe cose proprio non si fanno..ma la dignità in certi casi è un optional.
Da cittadino aglianese sono curioso di vedere come lavorerà la nuova gestione, ma prima di criticare diamo loro almeno la possibilità di far vedere quanto valgono: questo tentativo di screditare a priori lo trovo assai disonesto, anche perché far peggio di amnio, a ragion veduta, appare assai difficile!
Sul discorso dei 30 mila euro hai ragione, ma hanno deciso i cittadini con il BILANCIO PARTECIPATO di ridurre i fondi al teatro... Il bando prevede ottime cose e le basi ci sono. Amnio secondo me non voleva rischiare essendoci pochi soldi ( visto quanti ne avevano dati prima). Ma poteva anzi DOVEVA partecipare al bando che è stato fatto nella più assoluta legalità e rispetto delle regole...
G
Ancora oggi, dopo che la polemica è diventata pubblica, nessuno parla e da spiegazioni sul vero nodo della questione: in che considerazione si è tenuto l'esperienza di questi anni dell'Associazione Amnio.
Siamo di fronte ad un gruppo di ragazzi che hanno accettato la sfida di gestire da ZERO un teatro che non esisteva, l'hanno vinta alla grande con i risultati che sono evidenti a tutti, l'hanno trasformata nella loro passione, in un servizio ai cittadini e addirittura in un lavoro!
Una esperienza straordinaria che certifica il valore aggiunto della cultura e la possibilità di un impegno dei giovani al di fuori di tante negatività del nostro povero mondo.
Quando si è trattato di decidere il futuro del Moderno, in che considerazione si è tenuto tutto questo?
Fino ad oggi su questo nemmeno una parola, se non mi sono perso qualche passaggio!
Io non voglio avere dubbi che tutto sia stato gestito nella piena legalità.
Non ho dubbi che i nuovi gestori non si daranno da fare per il loro meglio!
Non ho nemmeno dubbi che non ci sarà una programmazione all'altezza delle richieste del bando!
Ma di questa esperienza passata, di questo valore aggiunto per la cultura, per la sinistra e sopratutto per Agliana, che ne vogliamo fare?
Questo è il nodo della cosa!!!
Tutto potrà andare avanti nel migliore dei modi, ma questo ragionare da burocrati in linea con la legge mi disorienta nelle mie convinzioni di uomo di sinistra.
Chi poi la mette sul personale sollevando il rapporto padre/figlia/genero o è in malafede oppure non sa di cosa sta parlando. Siamo a conoscenza a quanto ammonta il compenso mensile dei ragazzi di Amnio? Con queste cifre difficile parlare di "sistemazione"!! Semmai la cosa è esattamente all'opposto: in cambio di uno stipendio da fame i ragazzi hanno fornito una prestazione professionale!
D'altra parte il (mal)costume politico di questi anni (quando non hai più argomenti attacca l'avversario sul piano personale) fa proseliti ogni giorno! Anche a sinistra!!
Claudio Tiezzi
clatie@tin.it
Essere in malafede?? O non sapere di quel che si parla?? Ma si sta scherzando?? In quanti sanno che Scarola nel teatro ci ha messo figlia e genero?? Non è più facile da capire tutta questa sua improvvisa rabbia saputo ciò?? Lui parla di berlusconismo strisciante, quando alla luce di tale conflitto di interessi il biscione è in realtà ben identificabile.
Ora si viene addirittura a dire che hanno avuto stipendi da fame...con il triplo del budget che viene dato adesso...tra un po' verrà fuori che invece pagavano addirittura di tasca loro se si continua così...
Se ragionare in linea con la legge disorienta il tuo essere di sinistra, basta che passi a destra: lì ragionare in linea con la legge non si fa e quindi non disorienta affatto. (Berlusconismo strisciante...)
La legalità non dovrebbe essere né di sinistra né di destra: chiunque dovrebbe ragionare in linea con la legge, a maggior ragione con quelle cose che rientrano nella sfera pubblica.
A mio avviso l'errore è stato quello di non attivare subito un bando pubblico, ma da quanto ho capito era già stato dichiarato che sarebbe stato fatto alla fine dei sue anni.
Se poi dopo due anni di gestione non si partecipa al bando per rinnovare tale gestione, allora c'è poco da fare e da ridire.
Simone Agostini
Mi dispiace dover lasciare questa discussione proprio quando doveva e poteva diventare un reale banco di confronto.
Purtroppo non riesco a rispondere a uno che parla di "figlia e genero piazzati" in una struttura gestita da volontari pagati all'ora quanto un ragazzo che porta le pizze a casa...
Commentatore anonimo, mi dispiace, ma il tuo colpo è basso e ignorante come il partito che "presumo" continuerai a votare alle prossime elezioni
Galadrums, allora:
- dici di non rispondere e invece rispondi;
- parli di volontari e poi dici che sono pagati;
- mi accusi di essere anonimo e tu sei fittizio e creato ad hoc;
viste le contraddizioni che ti animano capisco tu vada d'accordo con Scarola. Magari anche tu se i pure suo parente. Sicuramente lo è sua figlia, questa è la verità: se la definisci colpo basso credo sia perché sei fazioso, e tocca anche te.
La verità non ha colore, e poche sono riconoscibili: i legame di sangue è sicuramente una di queste. Molte persone, parlando della cosa e saputo "della figlia e del genero" hanno subito detto di aver capito allora come stavano le cose. Se tu continui a non capire, o a far finta di non farlo, non perdere tempo a preoccuparti di chi voterò alle prossime elezioni: preoccupati di te stesso, e della tua capacità di ragionare.
In queste settimane ho letto in silenzio, astenendomi dal commentare tutte le falsità e le stupidità che son state dette,ma adesso siamo arrivati veramente al paradosso. Vorrei dire al signor Del Fante che io ho LAVORATO per due anni in quel teatro, facendo quello che c'era da fare, dalla maschera al volantinaggio, e l'ho fatto per passione, non per soldi, perchè in una qualsiasi pizzeria avrei guadagnato di più. Una volta a settimana di media per meno di 20 euro. Erano i soldi che le interessavano? Beh, le posso garantire che non solo non ci siamo arricchiti, ma non c'abbiamo neanche mangiato granchè con i soldi del teatro. Se lei conoscesse le persone che in questi due anni hanno sacrificato tutto per quel posto capirebbe che ciò che ha detto è fantascienza: tutti laureati o universitari, tutti con altre possibilità lavorative di gran lunga più remunerative,persone caparbie e competenti, volenterose e pronte a mettersi in gioco. Ragazzi e ragazze pronti a sacrificare venerdì, sabato, domenica, capodanni e festività varie PER QUEL TEATRO, non per i soldi. Probabilmente i meccanismi politici, che non conosco e non voglio conoscere, prevedono questo, probabilmente i soldi adesso sono tutto, la causa e la conseguenza, ma il teatro per noi è stata un'altra cosa. Quindi ben vengano le critiche su qualsiasi cosa, ma per favore evitiamo queste meschinità inutili e offensive soprattutto per l'intelligenza di chi le scrive.
Sara Ruffa
Anonimo, mi chiamo Michele Galardini, te l'avevo già scritto poco sopra ma vabbè...
Credo che il tuo cognome sia Tizio, visto che ti chiami Anonimo.
Comunque tranquillo non sono parente di Scarola, forse l'avrai intuito dal cognome diverso, sono semplicemente una persona che si indigna di fronte all'ignoranza dei pochi (sempre meno fortunatamente) che riducono questioni importanti a contese personali o a faide di famiglia. Ho scritto che "non avrei scritto", è vero, mi prendo la colpa di questo atto ingiurioso e ti ringrazio per il consiglio di rivedere il mio modo di ragionare!
Scusami ma interrompo davvero la discussione, e torno ad occuparmi seriamente della faccenda
Se controllerai bene, vedrai che il nome che utilizzavi inizialmente era diverso: per questo non ti ho riconosciuto, non potevo sapere che eravate la stessa persona (sulla "carta" non lo eravate).
Ma concordo pienamente con te, la cosa non va proiettata sul piano personale, quando in ballo ci sono altri e più globali valori. Hai assolutamente ragione: è proprio questo il punto.
Perché sul piano personale potrei solo dirti che sono stanco. Stanco di una società in cui le cose sono gestite in base all'interesse, al puro e semplice interesse, a quello che torna meglio, in base a quello che più avvantaggia ogni singolo individuo e la propria cerchia. Sono stanco di favoritismi, corruzione, nepotismo. Sono stanco dei giochi di potere, dei giochi di palazzo, di chi gioca con la fiducia della gente, di chi approfitta di un ruolo che gli è stato affidato. Sono stanco di chi getta fumo negli occhi, stanco di chi si nasconde dietro false facciate.
Per questo parlo.
Ma è come cittadino che mi sento esasperato. Non per quello che avviene, ma per come certa gente reagisce.
Perché posso capire chi si muove in base al proprio interesse: è tornaconto, è semplicemente egoismo. E per questo perdonerei Scarola, se solo si pentisse.
Ma non posso capire chi, davanti ad un teatro costruito coi soldi pubblici, affidato anche grazie ad un assessore alla compagnia di sua figlia, con 180.000 euro in due anni (comunque siano stati spesi), si scandalizzi quando viene fatto un bando pubblico, con regole uguali per tutti e aperto a tutti, e di fronte ad una polemica sterile e ipocrita contro questo gesto più che garantista, appoggi quella che è semplicemente la recriminazione di chi non ha neppure partecipato.
Nella stizza, nell'agitazione che pervade queste ripetitive missive a cui noi facciamo poi da commento (e che vengono lette, noto dalle citazioni), non c'è niente di personale. Ma qualcosa di globale, qualcosa di epico e lirico, romanzesco quasi. C'è la caduta di un uomo, il dolore nel distacco dal potere e dalla sua gestione, c'è la tipica figura del potente che non riesce più a controllare, a tenere in piedi quanto finora costruito in un sistema che lo ha visto protagonista per anni. Mentre il suo piccolo mondo comincia a crollare, breccia dopo breccia. Non riesce più a garantire quanto fatto fino ad adesso.
Potrebbe quasi impietosire questa figura, non è vero? Il tentativo, la cavalcata è proprio quella.
Ma sarebbe un errore non ricordarsi allora come stanno le cose, come la gestione della cosa pubblica non possa essere personale ne tantomeno familiare, non possa invischiarsi con interessi che eludono al bene della società, che escludano l'etica, e l'oggettiva indipendenza e la migliore valutazione. Senza ombre, né possibili dubbi.
Ripeto: capisco un padre che ha aiutato la figlia e che continua a farlo in ogni modo possibile anche a discapito della propria personale credibilità. Capisco ma non lo giustifico.
Si tratta invece di chi lo giustifica, di chi di fronte all'evidenza continua a difenderlo, sono queste persone che non capisco proprio.
Non voglio una società fatta di favoritismi. Voglio una società giusta e meritocratica, uguale per tutti. So che forse è chiedere troppo, ma non smetterò di cercarla. Né di scandalizzarmi ogniqualvolta vedrò l'opposto.
io capisco poco o niente di politica, bandi, finanziamenti,destra, sinistra...
l'AMNIO si è comportata con chiarezza, David è stato veramente un signore quando ha letto la sua lettera in sala nel suo ultimo spettacolo, nn ha accusato nessuno...ha detto solo la sacrosanta verità..
sono sicura che troverà di meglio...
lAmnio continuerà il suo percorso...un percorso fatto con la passione, il cuore, l'amore per il teatro..
questo è solo...questo è tutto...
Cinzia
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