venerdì 14 giugno 2013

E' stata notificata da quasi 200 "esodati" al Ministero del Lavoro la denuncia per mobbing sociale con richiesta danni a seguito della Riforma delle Pensioni del Ministro Fornero.


ROMA- PISTOIA_ Oggi 13 giugno 2013 (ieri per chi legge, ndr), dopo una intensa attività preparatoria durata mesi, è stata ufficialmente notificata al Ministero del Lavoro la richiesta di risarcimento del danno morale conseguente la disastrosa e dilettantesca gestione normativa e mass-mediatica della c.d “Riforma Fornero” delle pensioni, che, come è oramai di pubblico dominio, era in realtà finalizzata a “fare cassa” immediata e che ha finito per stravolgere la vita di centinaia di migliaia di persone semplicemente “non previste

Si tratta di un procedimento giudiziale prima di tutto di natura dichiaratamente etico-morale ed è importante sottolineare che gli attori in giudizio chiedono un simbolico risarcimento danni di 10.000 euro ciascuno, che sarà quasi totalmente devoluto ad una costituenda Associazione senza fini di lucro con il fine di sostenere le famiglie indigenti dei colpiti dalla riforma previdenziale Monti-Fornero.

Sia ben chiaro che la denuncia attiene esclusivamente all’operato del precedente Ministro e non certamente del Ministro Giovannini che, ne siamo certi, ed anche a seguito dei solenni impegni presi dal Presidente Letta nelle sue dichiarazioni programmatiche, si impegnerà proficuamente per risolvere alla radice il dramma dei cosiddetti “esodati”.

Sono 191 gli attori in giudizio (ai quali si aggiungono 73 sostenitori) che hanno firmato l’atto di citazione per risarcimento del danno morale da sofferenza e patema d'animo, anche “in rappresentanza” dei quasi 500.000 veri e propri “truffati” dalla riforma delle pensioni Monti-Fornero (Contributori Volontari, Esodati, Mobilitati, “Quidicenni”, “Esuberati” condannati ad anni senza reddito e senza pensione e, più generalmente, Cittadini Italiani che avrebbero già raggiunto i requisiti per la pensione, ma sono costretti a continuare a lavorare) redatto in collaborazione con gli Avvocati Piergiovanni Prof. Alleva e Francesco Alleva di Bologna, che patrocineranno la causa.

I lavori sono durati quasi sei mesi per raccogliere tutto il materiale che verrà man mano allegato nel procedimento civile durante le sue fasi (tutte le dichiarazioni, spesso contrastanti fra di loro, del Ministro Fornero sulla stampa ed i video televisivi; organizzazione dei ricorrenti e catalogazione dei certificati medici attestanti le sofferenze e le malattie patite in questi 18 mesi a seguito dell’entrata in vigore della legge che ha creato loro danni documentati).

E', altresì, importante evidenziare che questo rappresenta un procedimento parallelo a quello previdenziale con il quale gli attori, sempre con il magistero dello Studio Legale Alleva, chiederanno l'incostituzionalità della Riforma Fornero, per violazione degli art.3 e 38 della Carta Cost., avanti alla Corte Costituzionale.

Il procedimento di oggi, in particolare, chiede il risarcimento del danno morale conseguente causato dalla gestione negligente, imperita ed assolutamente dilettantesca di questa riforma, che ha procurato un continuo allarme sociale e psicologico nei soggetti interessati dai provvedimenti in esame, mediante uno stillicidio di dichiarazioni e controdichiarazioni formali, ordini e contrordini, una vera e propria sequela di “docce gelate” ininterrotta durata mesi e mesi e fatta di promesse (poi mancate) che, nel loro insieme, hanno letteralmente demolito la tenuta nervosa degli attori, stante la continua sofferenza e patema d'animo subito.
Vi sono state, addirittura, in questa triste vicenda della politica italiana, le finali pubbliche ammissioni di un Ministro del Lavoro che ha candidamente confessato di essersi sbagliato nel computo dei soggetti "esodati".

A queste esternazioni si aggiungono quelle di venire alla nostra ricerca “con il lanternino” oppure quella di suddividerci fra “meritevoli” e “non meritevoli” della salvaguardia e quindi di poter vivere. Infine l’ultima confessione della “impreparazione” a svolgere adeguatamente le proprie funzioni. Impreparazione che ha causato i danni che andremo a dimostrare e documentare ai giudici.
Al riconoscimento degli errori commessi non ha fatto seguito, da parte del Ministro, alcun provvedimento atto a correggerli, bensì si è constatata invece la Sua ferma opposizione (nelle forme e con gli strumenti che saranno riportati) a tutte le iniziative proposte dal Parlamento finalizzate a rimediare alle drammatiche conseguenze venutesi a creare nel presente e nel futuro di decine di migliaia di famiglie vittime di sopraddetti errori.

In particolare da ormai 18 mesi 130.000 autorizzati alla contribuzione volontaria agli enti previdenziali (INPS ed INPDAP) e 65.000 cosiddetti Quindicenni (disoccupati con 15-19 anni di contributi previdenziali versati per pensione minima di vecchiaia), oltre ad altri 400.000 senzalavoro, vivono un vero e proprio inferno nel quale sono stati confinati dalla riforma delle pensioni, avendo davanti ancora numerosi anni senza alcun reddito e senza la legittima pensione il cui percepimento è stato spostato nel tempo da 1 a 10 anni. 18 mesi durante i quali si sono trattate queste persone, e queste famiglie, nel peggiore dei modi con continue vessazioni quali quelle che stiamo subendo, soprattutto, dopo l’emissione del 1° cinico Decreto Ministeriale contenente i 3 infami paletti con i quali si è proceduto alla espropriazione della nostra pensione.
Una esigua parte di noi è poi stata sottoposta a 3 vere e proprie lotterie nelle quali veniva estratto il diritto alla pensione (130.300 su oltre 500.000) solo a patto di rispettare cavillose e capziose condizioni tutte studiate a tavolino per escludere con cinismo ed artatamente decine di migliaia di cittadini dal legittimo diritto alla pensione.

Come è noto il danno morale è il turbamento e la sofferenza dell'animo di una persona causato da un illecito. Una volta era legato solo al danno da reato, ma oramai da molti anni la Giurisprudenza della Suprema Corte ammette il risarcimento del danno morale anche in conseguenza dell'illecito civile.
Ciò premesso, il senso della azione civile contro il Ministero del Lavoro è quello di richiedere il risarcimento del danno morale patito dai penalizzati dalla riforma in questi lunghi mesi.
Con questo atto intendiamo pertanto chiamare il Ministro responsabile a rispondere, nella sede più adeguata, del suo grave operato contro decine di migliaia di famiglie italiane.

Comitato Contributori Volontari
 Francesco FLORE tel. 3389976878

Comitato I Quindicenni
Evelina ROSSETTO Tel. 0033952872402


Fonte: Comunicato Stampa Comitato nazionale Contributori Volontari- Comitato Nazionale I Quindicenni in rete con i Comitati dei cosidetti "Esodati".

1 commento:

Anonimo ha detto...

GLI ESODATI SONO DEI DISOCCUPATI E COME TALI DEVONO VENIRE TRATTATI AL PARI DEGLI ALTRI DISOCCUPATI.