Le nostre associazioni concordano con la protesta che c’è stata in questioni giorni, davanti alle Provincie di Firenze, Prato e Pistoia, contro il nuovo Piano interprovinciale dei rifiuti dell’ATO Toscana Centro (PIR).
A tal riguardo, le scriventi, insieme ad altri comitati, associazioni e gruppi di cittadini, avevano presentato un dossier di circa 60 pagine con le osservazioni al suddetto piano. Osservazioni che ci risultano essere state tutte respinte.
Questo non è un piano condiviso, men che mai partecipato; oltretutto si basa su dati sbagliati per quanto riguarda la produzione dei rifiuti, indicando una sovrastima di produzione dei rifiuti che serve a giustificare il massiccio ricorso all’incenerimento.
Il PIR parla in maniera molto aleatoria di raccolta differenziata, ponendo come obiettivo il 65% da raggiungere entro il 2015, mentre le norme nazionali fissano quell’obiettivo (ormai palesemente irraggiungibile per una chiara responsabilità politica) al 31 dicembre 2012.
A tal proposito, si fa presente che il WWF Toscana ha presentato una diffida a tutti quei Comuni toscani (la totalità dei Comuni capoluogo) che non hanno raggiunto, ad oggi, la quota del 65% di raccolta differenziata. A seguito delle pochissime risposte ricevute (peraltro inadeguate), stiamo predisponendo un ricorso legale verso le amministrazioni inadempienti.
Il PIR dell’A.T.O. Toscana Centro, proprio sulla base di dati sbagliati, quantifica investimenti per circa 300 milioni di euro destinati a quintuplicare il ricorso all’incenerimento. L’Europa ci dice che tale ricorso deve essere soltanto residuale e l'Italia e la Toscana continuano a dargli la prima posizione nella gestione integrata dei rifiuti. Non sono cifre banali dato che, dalle attuali 60.000 tonnellate/anno destinate all’incenerimento, si passerà nel 2015 a circa 280.000 tonnellate/anno, con il nuovo inceneritore di Case Passerini ed il potenziamento di quello di Montale.
Nel PIR, dopo una serie di proclami assolutamente generici e di buone intenzioni, non c’è traccia di come si dovrebbe organizzare capillarmente la raccolta differenziata porta-a-porta, l’unica risposta giusta per far si che lo smaltimento finale (inceneritore o discarica che sia) sia realmente minimizzato, fino a scomparire nel giro di una decina di anni.
Nel PIR non esiste una reale volontà di riduzione dei rifiuti (che si attua partendo proprio dalla raccolta differenziata generalizzata con il metodo del porta-a-porta), anzi, come dimostrato sopra, si ipotizza un aumento della produzione degli stessi.
Applicando le famose (e ormai storiche) 4 , riduci, riusa, ripara, ricicla, non ci sarebbe assolutamente bisogno di un nuovo inceneritore e del potenziamento di un impianto dalla storia travagliata come quello di Montale.
Pistoia, 19 dicembre 2012
Rete Rifiuti WWF Toscana
Comitato per il WWF di Pistoia
Legambiente circolo di Pistoia
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