PISTOIA_ Nel tradizionale incontro tra il vescovo di Pistoia Monsignor Mansueto Bianchi e i rappresentanti della stampa locale “strutturata” e non ,promosso dall’ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Pistoia è stata tracciata una “fotografia” reale della Chiesa Pistoiese.
E’ stato monsignor Bianchi a “raccontare” la Diocesi anche alla luce delle ultime vicende. Ha parlato con il cuore, in modo informale anche delle condizioni “complesse” legate al ruolo di guida che riveste sia dei progetti in atto che dei percorsi avviati ma anche del rapporto con la stampa e del ruolo dell’informazione nell’ambito locale.
“Ho dato avvio – ha esordito – ad una visita pastorale della diocesi per Vicariati che ha l’obiettivo in primo luogo di giungere entro l’estate di questo anno ad una revisione complessiva della situazione delle parrocchie e della vita religiosa in modo tale che ogni parrocchia, ogni sacerdote, ogni associazione presente nei vari Vicariati ripensi al proprio cammino e alle proprie risorse, dica quale meta sta perseguendo ma indichi anche le inadeguatezze presenti. L’obiettivo è di giungere ad un momento di sintesi tra parrocchie che insistono su territori omogenei ed avere così un quadro generale della situazione di tutti i 10 Vicariati” "Ciò ci consentirà di calibrare le nostre azioni sulla realtà effettiva delle nostre parrocchie e di poter tracciare percorsi diversi per il futuro. La specificità che come Chiesa possiamo offrire è quella di aiutare le persone ad acquisire un codice evangelico nell’interpretare, nel progettare, nel vivere la propria vita nella luce della Fede”.
“Il rischio – ha aggiunto – è infatti oggi più che mai quello di costruire una Chiesa di carta, fatta solo di documenti che non hanno alcun impatto sulla situazione reale delle nostre comunità”.
ll Vescovo ha anche ribadito la sua intenzione di avviare nei prossimi mesi una “Riforma” dei Vicariati che vede attualmente 160 parrocchie suddivise in 10 vicariati.
“La piccola riforma a cui sto pensando è quella di arrivare a costituire non più di 7/8 Vicariati (raggruppamenti di parrocchie secondo una omogeneità parrocchiale. I motivi sono legati da una parte all’indebolimento numerico dei sacerdoti e anche all’aumento della età media del Clero che sta causando una mancanza di risorse e di freschezza clericale e dall’altra alla necessità di investire sulla formazione del laicato che dovrà sempre di più attivamente entrare dentro le vicende delle parrocchie e/o dei Vicariati attraverso la partecipazione dei fedeli nei consigli pastorali”.
Monsignor Mansueto Bianchi a questo proposito ha ricordato le recenti perdite di due sacerdoti: ha rimarcato di nuovo la terribile vicenda di don Mario Del Becaro (ucciso barbaramente in canonica, ndr) e la morte per cause naturali di don Ferrero Battani.
“Stiamo inoltre- ha continuato monsignor Bianchi – cercando di percorrere la strada della nuova evangelizzazione. Le parrocchie e le comunità cristiane– in questo periodo epocale - dovranno concepirsi sempre di più come centri di evangelizzazione, come soggetti promotori di una proposta sul territorio e non limitarsi alla sola ricezione di richieste. Deve cioè compiere il passaggio da luogo e centro di risposta a determinate istanze religiose a presenza missionaria, di testimonianza evangelica. Deve creare fonfi effettive all’interno del presbiterio con la possibilità di costruire un tessuto collettivo coordinando e completando le parrocchie che non hanno le risorse necessarie (umane, ambientali e anche strutturali) per permettere di realizzare proposte interessanti per la formazione dei giovani”.
Ha infine ricordato che dal 3 al 5 maggio prossimi la diocesi di Pistoia – come noto – ospiterà la Settimana Sociale dei Cattolici Toscani che ha inteso recepire una proposta lanciata dalla Settimana Sociale dei Cattolici Calabresi ma anche ricordare la prima settimana sociale dei Cattolici svoltasi agli inizi del 1900.
“Stiamo inoltre- ha continuato monsignor Bianchi – cercando di percorrere la strada della nuova evangelizzazione. Le parrocchie e le comunità cristiane– in questo periodo epocale - dovranno concepirsi sempre di più come centri di evangelizzazione, come soggetti promotori di una proposta sul territorio e non limitarsi alla sola ricezione di richieste. Deve cioè compiere il passaggio da luogo e centro di risposta a determinate istanze religiose a presenza missionaria, di testimonianza evangelica. Deve creare fonfi effettive all’interno del presbiterio con la possibilità di costruire un tessuto collettivo coordinando e completando le parrocchie che non hanno le risorse necessarie (umane, ambientali e anche strutturali) per permettere di realizzare proposte interessanti per la formazione dei giovani”.
Ha infine ricordato che dal 3 al 5 maggio prossimi la diocesi di Pistoia – come noto – ospiterà la Settimana Sociale dei Cattolici Toscani che ha inteso recepire una proposta lanciata dalla Settimana Sociale dei Cattolici Calabresi ma anche ricordare la prima settimana sociale dei Cattolici svoltasi agli inizi del 1900.
“Sono attesi a Pistoia – ha detto tra 300 e 400 rappresentanti di tutte le diocesi della Toscana. Sarà sicuramente una iniziativa che si porrà al centro dell’attenzione delle forze politiche, sociali ed economiche della nostra Regione con l’obiettivo di esprimere alla fine una agenda di speranza per tutta la Toscana”.
Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti monsignor Mansueto Bianchi ha espresso il suo personale punto di vista sull’operato dalla informazione locale e su come viene raccontata Pistoia: “Da quello che descrivete – ha puntualizzato – vedo che la Pistoia che descrivete è una Pistoia reale e non fittizia. Anche se avete la tentazione di essere attratti più dalle notizie che hanno una risonanza mediatica piuttosto che dal flusso silenzioso vero della gente. Un aspetto – questo – quello della vita delle persone che rimane spesso in sordina e controluce. Credo che meriterebbe dare una maggiore attenzione alle vicende quotidiane delle persone visto che rappresentano il vero cuore della città”.
Ha anche parlato- su sollecitazione di Bianchini (Quarratanews) – del rischio della disomogeneità nella Chiesa dovute al malfunzionamento dei vicariati e delle stesse parrocchie dovuto ad una mancata coordinazione tra i sacerdoti:
“Lo sforzo e l’impegno del Vescovo e della Chiesa in generale è quello di cercare la comunione che è l’unione delle differenze al’interno di una condivisione di obiettivi, di motivazioni e di percorsi che comunque possono essere anche diversi. Le diversità presenti se disarticolate portano ad uno sbriciolamento della vicenda pastorale. Io ritengo invece che il compito dominante di un Vescovo sia quello di essere un servo della comunione nella diocesi con i sacerdoti, tra sacerdoti e laici, tra laici. E’ un impegno faticoso ma resta un obiettivo prioritario tanto più in un periodo come questo dove la forza sociale è sempre più debole e frammentata. Quindi la visita nei Vicariati, oltre che come recensione dell’intero sistema, vuole porsi come vicinanza per creare possibilità di incontro e di comunione, di collaborazione nella comunità”.
Monsignor Mansueto Bianchi si è detto infine “abbastanza contento” delle relazioni intercorse con le varie istituzioni presenti sul territorio.
“Lo sforzo e l’impegno del Vescovo e della Chiesa in generale è quello di cercare la comunione che è l’unione delle differenze al’interno di una condivisione di obiettivi, di motivazioni e di percorsi che comunque possono essere anche diversi. Le diversità presenti se disarticolate portano ad uno sbriciolamento della vicenda pastorale. Io ritengo invece che il compito dominante di un Vescovo sia quello di essere un servo della comunione nella diocesi con i sacerdoti, tra sacerdoti e laici, tra laici. E’ un impegno faticoso ma resta un obiettivo prioritario tanto più in un periodo come questo dove la forza sociale è sempre più debole e frammentata. Quindi la visita nei Vicariati, oltre che come recensione dell’intero sistema, vuole porsi come vicinanza per creare possibilità di incontro e di comunione, di collaborazione nella comunità”.
Monsignor Mansueto Bianchi si è detto infine “abbastanza contento” delle relazioni intercorse con le varie istituzioni presenti sul territorio.
“Al di là della serenità dei rapporti e della cordialità che percepisco e che è comunque costruttiva- ha detto – serve fare rete. La situazione attuale di emergenza vissuta dalla città ha bisogno di una progettualità tra le diverse istituzioni. Già alcune strutture diocesane (vedi la Caritas o l’Ufficio Pastorale del lavoro) si stanno spendendo nel fare rete con le istituzioni”. “Su questo versante la diocesi- ha proseguito – si è fatta promotore come tramite tra le persone che hanno perso il lavoro trovandosi in una condizione critica e le istituzioni, ha messo in contatto le due parti creando progetti per l’accesso al lavoro senza cui non può esserci una ripartenza. Si è creata una agorà di incontro tra cittadini e istituzioni”.
L’incontro si è concluso con un momento di convivialità offerto dalla Casa dell’Anziano di via Bindi che ha ospitato l’iniziativa.
Nel corso dell’incontro è stato distribuito tra l’altro il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (prevista per domenica 12 maggio prossimo) diffuso il 24 gennaio scorso nella Festa di San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti.
L’incontro si è concluso con un momento di convivialità offerto dalla Casa dell’Anziano di via Bindi che ha ospitato l’iniziativa.
Nel corso dell’incontro è stato distribuito tra l’altro il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (prevista per domenica 12 maggio prossimo) diffuso il 24 gennaio scorso nella Festa di San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti.
Andrea Balli
Nessun commento:
Posta un commento