sabato 28 settembre 2013

Grande successo per "Cambiare il PD per cambiare l’Italia: il contributo delle associazioni Adesso" svoltosi a Pescia. Giovanni Dalì (Adesso Quarrata) interviene sul "trasformismo" e i cambi di casacca sul territorio pistoiese


PESCIA-QUARRATA_ Sala piena e posti a sedere esauriti all'ex cinema Vox di Pescia per l'incontro fra i comitati "Adesso" della provincia di Pistoia. Decine di persone hanno seguito in piedi le parole degli ospiti, i deputati Edoardo Fanucci, Simona Bonafé, Dario Parrini, e Antonio Funiciello, responsabile Cultura del PD.
Un successo che conferma la grande voglia di mobilitazione e partecipazione anche sul nostro territorio. Interessanti gli interventi e molto partecipata l'assemblea. Gli ospiti e i rappresentanti delle associazioni, tra cui anche alcuni di "Adesso Quarrata" si sono susseguiti negli interventi che hanno animato il dibattito aperto dal saluto di Andrea Giuntoli, Presidente del comitato locale che ha presentato la serata soffermandosi subito a rilevare come il cambiamento dell'Italia deve passare dal cambiamento dello stesso Partito Democratico, come cita lo slogan sui manifesti che promuovono l'incontro, e la spinta forte a questo rinnovamento viene proprio dal contributo delle Associazioni Adesso che: "stanno nascendo in tutta Italia come funghi".


Quindi è stato dato spazio agli interventi dei relatori a cominicare da Edoardo Fanucci: "Ovunque stanno nascendo comitati in sostegno di Matteo Renzi, anche nei comuni più piccoli della provincia. Il nostro dovere è accogliere a braccia aperte le persone che hanno voglia di impegnarsi in politica". Poi un commento sulla spinosa questione delle regole del congresso, ufficializzate appena poche ore prima dell'incontro pesciatino. "Il PD è rimasto l'unico partito forte e al tempo stesso contendibile. Non possiamo fare a meno del contributo dei cittadini, finalmente anche l'attuale classe dirigente del PD sta iniziando a rendersene conto. Renzi è il migliore interprete di questo cambiamento".
Immancabile un riferimento alle sorti del Governo Letta, messo in grossa crisi dai "ricatti quotidiani del PDL" e, continua Fanucci, dalla "vicenda IMU, ne usciamo con le ossa rotte. Nel programma del PD, la priorità era investire risorse sul lavoro abbattendo il cuneo fiscale."
Parole condivise da Antonio Funciello in un appassionato intervento durante il quale si è parlato anche di Telecom e Alitalia. "Il capitalismo italiano è debole e non in grado di stare a pieno titolo nella modernità, anche per responsabilità di una Politica che non ha saputo fare il proprio mestiere. Il PD per anni è stato retto da una 'patto di sindacato': la battaglia che dobbiamo fare è introdurre nel partito il cambiamento che vogliamo vedere nel Paese".

L’Onorevole Simona Bonafè, fedelissima di Renzi e coordinatrice della campagna elettorale delle primarie 2012, che ha aperto il suo intervento con toni amarcord: "tutte le volte che sento la parola ADESSO! Penso con emozione alla campagna delle primarie per Matteo Renzi", ha anch'essa posto l’accento sull’importante ruolo svolto dalle Associazioni Adesso come realtà che completano e supportano le idee del nuovo PD.


"La parola 'Adesso' rievoca la corsa dello scorso novembre, un periodo bello, carico di entusiasmo, durante il quale milioni di italiani hanno individuato in Renzi una speranza nuova. Il PD aveva raggiunto il 40% dei consensi, poi abbiamo pensato troppo a 'smacchiare il giaguaro'. Il Governo con il PdL è frutto degli errori commessi in passato".E ancora - ha detto la Bonafè- "è necessario che dal prossimo congresso esca un nuovo Partito Democratico, post-moderno, post-ideologico attento ai molti ed urgenti temi del paese, in primis il lavoro. Rilanciare il lavoro e sostenere chi lo perde, non solo quello dei lavoratori con contratto nazionale, ma di tutti, dal popolo delle partite Iva a quelli che hanno le più disparate forme di contratto e per cui, ad oggi, non sono previsti ammortizzatori sociali".  
Prima del "gran finale" con Parrini, candidato in pectore alla segreteria regionale, spazio agli interventi del pubblico.
Comincia Emanuele Logli, giovanissimo consigliere comunale di Montale, che scalda la platea con un intervento carico d'entusiasmo. "Siamo stati guidati da una classe dirigente il cui unico obiettivo era preservare la 'ditta', piuttosto che rivolgersi all'Assemblea dei soci", esordisce con un'efficace metafora e una stoccata a Bersani.
"Lo scorso fine settimana ho partecipato a OpenPD di Viareggio, dove abbiamo discusso del partito che vorremmo: un partito nuovo, inclusivo, davvero riformista e in grado di dialogare con tutti. Lo straordinario risultato di questa sera indica che la nostra non è stata battaglia vana. Valorizzare l'esperienza dei comitati consentirà di rinnovare il PD ripartendo dai territori e dal contributo di tanti cittadini ed elettori che fino ad oggi non si sono mai interessati di Politica".
Applausi anche per Enio Niccolai, di Quarrata, brutale, ma efficace. "Sono stanco di perdere e di ingoiare rospi grandi come vitelli. Serve un PD nuovo per vincere le elezioni e per governare l'Italia con i nostri valori".
L'On. Dario Parrini, ha rilevato come nel testo emanato sulle regole del prossimo Congresso nazionale, recentemente approvato dalla direzione nazionale del PD e convocato per l'8 dicembre, si debba registrare “un’apertura”, la possibilità per tutti di iscriversi anche pochi minuti prima di votare alle primarie.
"Matteo Renzi - ha aggiunto Parrini - è candidato alla segreteria del partito perché solo da quella posizione potrà compiere il disegno di rinnovamento, e a coloro i quali sostengono che il segretario fa il segretario e non può fare anche il capo del governo, ricorda come questo già avvenga in molti stati europei a democrazia parlamentare citando il caso della Spagna con Felipe González e Zapatero, o di Tony Blair in Inghilterra".
In più interventi inoltre è stato trattato il tema del “trasformismo”, dei molti renziani che fino a poco fa non lo erano, di quelli che hanno occupato e occupano incarichi nei governi locali e adesso si scoprono improvvisamente “renziani”.
Il tema è stato molto ben chiarito da Giovanni Dalì di Adesso Quarrata e presidente del consiglio comunale di Quarrata, che in un appassionato e molto apprezzato intervento, ha ricordato come il banco di prova, l’opportunità concreta per i molti che ora si dicono renziani di manifestare il loro reale supporto all’idea di rinnovamento debba passare per il sostegno di quest’ultimi alle candidature dei “renziani” previste per le prossime primarie. "Dare sostegno ai molti giovani e non, a quelli che si sono avvicinati alla politica con passione e idee fresche, solo così si passa dalle parole ai fatti, dal vecchio al nuovo".
 
Dario Parrini, ex sindaco di Vinci, e punto di riferimento dei renziani toscani ha detto tra l'altro:  "Finalmente abbiamo una data per il congresso: l'8 dicembre voteremo per scegliere il Segretario" aspetto non secondario perché, denuncia Parrini "in assemblea nazionale abbiamo assistito ad uno scontro non sui cavilli, ma fra chi voleva il congresso e chi preferiva che tutto rimanesse così com'è". Un'assise fondamentale che avrà il compito non solo di scegliere un gruppo dirigente e definire una linea politica chiara. "In Politica, il rinnovamento passa anche per nuovi leader: dopo aver dato le dimissioni non si può restare in prima fila e a dettare l’agenda" afferma Parrini, con chiaro riferimento all’ex segretario Pierluigi Bersani. 
"Dobbiamo convincere i delusi del PdL ma anche i delusi del PD. Porte spalancate a chi in passato ha fatto scelte diverse, ma occhi aperti e vigilare su chi si avvicina a Renzi per mero opportunismo. Cambiare idea si può, ma occorre distinguere fra chi fa un 'giro di valzer' per tornaconto personale e chi, invece, ha maturato una sincera e piena convinzione. Non possiamo permetterci che qualcuno sostenga Matteo Renzi in modo incerto e senza aver fatto chiarezza sulla sua propria linea politica", chiarisce Parrini con evidente riferimento ai recenti cambi di casacca sul territorio pistoiese.
E le accuse a Renzi di liderismo? "Da rispedire al mittente - attacca - serve una grande squadra con un centravanti che fa tanti gol".
Poi una risposta a chi accusa il Sindaco di troppe facili battute. "Non è superficialità, ma il sacrosanto tentativo di parlare un linguaggio immediato e accessibile a tutti".
Infine, la domanda sui parlamentari che hanno affossato Prodi. "Sono 101 canaglie, non posso condividere il mio nome con il loro. Ma attenzione: la vicenda è stata strumentalizzata anche da chi intende accusare i politici di essere tutti uguali. Una posizione inaccettabile: siamo qui per dimostrare il contrario".
 

A.B.

 

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