lunedì 23 settembre 2013

E' in corso l'agitazione tra i lavoratori di Copit. "Siamo pronti ad intraprendere tutte le azioni di protesta a difesa dei nostri diritti e del nostro stipendio".


PISTOIA_ Dai rappresentanti sindacali di Cobas e Uiltrasporti della Rsu di Copit Spa riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato stampa

Oltre alla crisi generalizzata del settore del trasporto pubblico, figlia principalmente delle privatizzazioni e della ricerca del profitto da un servizio pubblico che ha portato ripetuti tagli al servizio e aumenti del prezzo del biglietto, i lavoratori di Copit stanno affrontando una vertenza aperta da più di due anni contro l’azienda per vedere riconosciuti i riposi per gli autisti come previsto dagli accordi aziendali (13 giorni di riposo in più rispetto ai soli 52 spettanti dal contratto nazionale).
Nel 2012, ad esempio, l’azienda ha sottratto illegittimamente a tutti gli autisti giornate di riposo (anche fino a 12 giorni). Molti autisti, nella busta paga di Agosto 2013, si sono visti sottrarre illegittimamente giornate dal monte ferie (anche fino a 5 giorni) con la motivazione di pareggiare la quantità di riposi già sottratti  nel 2012.
I nuovi amministratori, nominati un anno fa dal Sindaco Bertinelli, non hanno fatto niente di diverso da quelli precedenti, vogliono sempre che siano i lavoratori a dover pagare i danni fatti da dirigenti e politici.
 
Il Presidente di Copit Di Zanni è addirittura riuscito a imporre accordi sgraditi ai lavoratori con l’aiuto dei nove rappresentanti di Filt-Cgil, di Fit-Cisl e della Faisa-Cisal che sono in maggioranza nella RSU aziendale.
Accordi sottoscritti senza un confronto con i lavoratori. Quello sul premio di risultato 2013, a seguito della richiesta di un centinaio di lavoratori, è stato sottoposto a referendum abrogativo.
È stato organizzato dai rappresentanti della RSU di Cobas e Uil (per il rifiuto degli altri rappresentanti RSU) e ha visto votare 2/3 dei lavoratori che hanno bocciato, a grande maggioranza, l’accordo firmato (i motivi principali della bocciatura sono le gravi discriminazioni nei confronti di chi usufruisce dei permessi della legge 104 e per i donatori di sangue, per il peggioramento della già critica situazione dei provvedimenti disciplinari e l’implicita autorizzazione a imporre la reperibilità al personale dell’officina).

Ma, nonostante la delegittimazione subita, i componenti Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal della RSU non si sono dimessi e, anzi, continuano a presiedere in gran segreto, assieme alle loro segreterie provinciali, trattative con  l’azienda.

Tutto questo ha portato alla richiesta da parte dalla maggioranza dei lavoratori delle dimissioni di quei sindacalisti che da tempo non rappresentano più i dipendenti di Copit.
Il 10 settembre, invece di prendere atto della volontà dei lavoratori e di cercare soluzioni condivise per eliminare sprechi e gestire in modo migliore le risorse, la dirigenza ha pensato bene di convocare solo le segreterie dei sindacati dei rappresentanti RSU delegittimati dai lavoratori (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal) per “trattare” il raddoppio, rispetto al vecchio accordo disdettato, del premio risultato per i quadri aziendali (cosa che stona con i  tagli a  stipendi e diritti dei lavoratori)  e il rimborso del costo di un corso obbligatorio per gli autisti di bus  (CQC) con un accordo pessimo per i lavoratori e molto peggiorativo rispetto a tutte le altre aziende di trasporto pubblico (gli autisti, per poter continuare a guidare i bus, hanno dovuto frequentare questo corso obbligatorio di 35 ore non retribuite e in aggiunta al turno di lavoro. I lavoratori di Copit rischiano di dover pagare anche il costo del corso, tutto o in parte, contrariamente a quanto fatto nelle altre aziende di trasporto pubblico dove è stato rimborsato per intero).

Mercoledì 25 settembre ci sarà la convocazione della RSU con all’ordine del giorno la firma dei due accordi discussi con Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal, ma i lavoratori sono già pronti ad intraprendere tutte le azioni di protesta che dovranno risultare necessarie per difendere i nostri diritti e il nostro stipendio, a partire dall’assemblea dei lavoratori della sera del 24 dove decideremo le  azioni di lotta. 

 
PISTOIA, 23 SETTEMBRE 2013

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