PISTOIA-PRATO_ “Queste elezioni rischiano di passare nell'indifferenza generale e Pistoia sta giocando una partita come se lo slogan "la bonifica toscana sta cambiando" non fosse mai esistito. Una partita giocata al chiuso del proprio territorio pensando, da Pistoia, di governare la difesa del suolo di 65 comuni e 6 province”.
Lo afferma Marco Bottino, portavoce della Lista “Territorio-Agricoltura-Ambiente”.
Domani martedì 19 novembre intanto i rappresentanti della lista parteciperanno ad un incontro con il presidente e i sindaci della Provincia di Prato presso la Provincia alle ore 17,30. Saranno presenti: i candidati della Sezione elettorale 1, Fabio Caregnato e Maurizio Fantini e per la Sezione elettorale 2 Marco Ciani.
Il portavoce Marco Bottino assieme al candidato in sezione elettorale 1 Raffaele Viggiani interverrà incece ad una assemblea pubblica di presentazione della lista presso il Comune di Bagno a Ripoli.
“ Noi, che a Pistoia non abbiamo avuto modo di entrare trovando quasi esclusivamente porte chiuse - continua - abbiamo lavorato ad un progetto di governo che partisse dalle realtà locali e che fosse giocato attraverso le associazioni di categoria e le rappresentanze locali. Hanno sottoscritto le nostre liste oltre 30 amministrazioni comunali, le amministrazioni provinciali di Prato e Firenze, il Consorzio agrario di Firenze, l'Università degli studi di Firenze nella persona del rettore Tesi, il Consigliere Regionale Fabrizio Mattei,Consiag, Publiacqua, Quadrifoglio, oltra ad artigiani, imprenditori e semplici cittadini. Fra i nostri candidati ci sono la cooperativa agricola di Legnaia, la GKN, e tanti altri a rappresentare un territorio molto vasto”.“ Nelle nostre liste – ha proseguito Bottino - manca solo Pistoia e i motivi sono quelli sopradetti. Io e i rappresentanti delle nostre liste crediamo nella comunicazione e per questo abbiamo attiva una pagina e gruppo FB e sito internet. Solo attraverso la comunicazione e il confronto con i territori si riuscirà a sensibilizzare la gente mandandola a votare con buone percentuali. Stando chiusi si ottiene l'effetto contrario. Ovviamente mi rendo disponibile a qualsiasi tipo di dibatto e confronto mi verrà sottoposto in qualsiasi territorio, chiunque lo organizzi”.
A proposito del territorio pistoiese e pratese il programma della lista prevede una ampia parte dedicata al tema delle alluvioni con riferimento particolare alle politiche previste per l’ambiente urbano.
“Sempre più spesso precipitazioni localizzate, di forte intensità e breve durata, le cosiddette “bombe d’acqua”, sconvolgono i nostri territori, provocando allagamenti devastanti che causano vittime e danni. Il Consorzio di Bonifica n. 3 “Medio Valdarno” insisterà sul territorio più urbanizzato di tutta la Toscana, un territorio dove spesso si è costretti ad intervenire ex post a causa di politiche urbanistiche che hanno visto scarsa o poca attenzione alla regimazione dei corsi d’acqua, privilegiando la loro “scomparsa” dal punto di vista paesaggistico all’interno di un tessuto urbano sviluppato in passato frettolosamente, e con la sensibilità attuale, in barba a qualsiasi norma di buon senso. Ecco quindi che la regimazione delle acque meteoriche e il loro scolo, attraverso il sistema fognario, nel reticolo idraulico in gestione ai Consorzi costituisce comprensibilmente un tema di fondamentale importanza per il futuro. Crediamo che le alluvioni debbano insegnare qualcosa alle collettività che le subiscono, mettendo in moto nei cittadini e nelle istituzioni quella reazione positiva che consenta di rimediare al danno subito. Un esempio di ciò lo possiamo individuare nella Piana Fiorentina dove, dopo la tragica alluvione del 1991, sono stati fatti interventi per oltre 80 mln di €, che hanno consentito una messa in sicurezza del territorio decisiva, seppur non ancora definitiva.
E l’istituto consortile ha costituito uno dei cardini di questa messa in sicurezza, con la sua capacità progettuale e operativa.
Pensiamo alle ricadute positive della difesa idraulica per le aree più densamente industrializzate. Sempre più aziende e aree produttive subiscono danni pesanti laddove, in caso di esondazioni, non siano state realizzate con le norme attualmente in vigore. Occorre quindi affinare sempre di più gli strumenti urbanistici allo scopo sia di garantire la realizzazione di eventuali nuovi insediamenti produttivi che di continuare la messa in sicurezza di quelle esistenti, consentendo, ascoltando con attenzione le richieste che pervengono dalle associazioni di categoria e direttamente dalle aziende, alla ricerca di soluzioni magari alternative ma comunque funzionali alla sicurezza e all’economia dei territori.E l’istituto consortile ha costituito uno dei cardini di questa messa in sicurezza, con la sua capacità progettuale e operativa.
Ma le fragilità del territorio continuano a persistere, e situazioni come quelle della Marina e dell’ Ombrone Pistoiese e della città di Pistoia dovranno avere attenzione prioritaria da parte del nuovo Consorzio. Naturalmente nel territorio urbano, così come in quello montano, di primaria importanza è la manutenzione ordinaria.
Quella manutenzione ordinaria che, se fatta con continuità, non solo evita il degradare delle situazioni di criticità, ma consente anche di mettere in atto quella fondamentale opera di sorveglianza rispetto allo stato dei corsi d’acque e dei loro argini.
Quindi la messa in sicurezza del nostro territorio urbano deve costituire una priorità del Consorzio di Bonifica n. 3 “Medio Valdarno” agendo direttamente nell’individuare fin da subito le criticità territorio per territorio e proponendo agli Enti locali e alla Regione soluzioni progettuali, fattibilità economiche e tempi di realizzazione.
Va da sé che per fare questo occorreranno risorse importanti che non potranno essere ricavate solo dal bilancio consortile e crediamo quindi che sia necessario lavorare insieme a tutti i soggetti interessati perché i bilanci regionali contengano un sempre maggiore impegno economico in questa direzione.
Parlando di ambiente urbano non si può non fare cenno al grande malato, al nostro corso d’acqua principale, l’Arno, la cui messa in sicurezza resta una priorità fondamentale per tutta la Regione, ma soprattutto per la città di Firenze, che ancora ricorda i tragici eventi conseguenti l’alluvione del 4 novembre 1966.
In questi ultimi anni abbiamo visto come stentino ad andare avanti i progetti delle casse di espansione di Figline e dei Renai, opere fondamentali per la definitiva messa in sicurezza dell’Arno.
Il Consorzio di Bonifica n. 3 “Medio Valdarno” dovrà contribuire, per quanto di sua competenza a stimolare il decisore politico affinché questi progetti vedano una concreta realizzazione in tempi brevi e non dovrà mancare di essere di stimolo anche pubblicamente affinché gli ostacoli burocratici che troppo spesso si sono frapposti all’avanzamento dei lavori siano rimossi, al netto della regolarità delle procedure e degli interventi della magistratura che mostra una sempre maggiore e giusta attenzione all’iter realizzativo di queste opere”.
Va da sé che per fare questo occorreranno risorse importanti che non potranno essere ricavate solo dal bilancio consortile e crediamo quindi che sia necessario lavorare insieme a tutti i soggetti interessati perché i bilanci regionali contengano un sempre maggiore impegno economico in questa direzione.
Parlando di ambiente urbano non si può non fare cenno al grande malato, al nostro corso d’acqua principale, l’Arno, la cui messa in sicurezza resta una priorità fondamentale per tutta la Regione, ma soprattutto per la città di Firenze, che ancora ricorda i tragici eventi conseguenti l’alluvione del 4 novembre 1966.
In questi ultimi anni abbiamo visto come stentino ad andare avanti i progetti delle casse di espansione di Figline e dei Renai, opere fondamentali per la definitiva messa in sicurezza dell’Arno.
Il Consorzio di Bonifica n. 3 “Medio Valdarno” dovrà contribuire, per quanto di sua competenza a stimolare il decisore politico affinché questi progetti vedano una concreta realizzazione in tempi brevi e non dovrà mancare di essere di stimolo anche pubblicamente affinché gli ostacoli burocratici che troppo spesso si sono frapposti all’avanzamento dei lavori siano rimossi, al netto della regolarità delle procedure e degli interventi della magistratura che mostra una sempre maggiore e giusta attenzione all’iter realizzativo di queste opere”.
Il programma della lista individua anche le maggiori criticità del comprensorio di bonifica n. 15 “Ombrone Pistoiese-Bisenzio”:“Nel Comprensorio di Bonifica n. 15 le maggiori criticità riguardano i sistemi arginali classificati in terza categoria idraulica che difendono il torrente Ombrone ed i suoi principali affluenti quali il torrente Stella, il fosso Quadrelli, il torrente Brana, il torrente Bure, il torrente Agna ed il reticolo compreso tra l’Agna ed il sistema dello Iolo-Bardena. Si tratta di un sistema arginato che difende estese aree urbanizzate o soggette ad un sistema agricolo di tipo quasi industriale quelle quello florovivaistico, dove è estremamente difficile individuare gli spazi necessari per realizzare sistemi adeguati di casse di espansione per il contenimento delle piene. Lo stato strutturale delle difese arginali rende inoltre difficile la loro manutenzione in assenza di interventi di adeguamento della sezione arginale che richiedono un serio impegno sia tecnico che economico ma che sono condizione indispensabile per dare a queste strutture un grado di affidabilità consono al valore dei beni che sono chiamati a difendere. Nella piana pratese il sistema di acque basse di bonifica è stato oggetto di una serie di progressivi interventi di mitigazione del rischio culminato con la realizzazione del nodo idraulico di Castelletti dove il sistema di casse di espansione ed idrovore ha notevolmente migliorato la situazione idraulica. Qui occorre implementare il sistema di laminazione sul canale Vingone di Campi Bisenzio, realizzare un efficace sistema di laminazione sul fosso Filimortula e completare il sistema di casse di laminazione di Castelnuovo oltre agli interventi di adeguamento in profilo e sezioni dei canali Chiella, Viaccia e Dogaia e Tozzinga a monte della SR 66 Pistoiese. Resta inoltre da acquisire un grado conoscitivo idoneo a valutare i necessari interventi su tutto il reticolo di gestione recentemente attribuito dalla Regione Toscana al Consorzio di Bonifica n. 3 “Medio Valdarno”, che in questo comprensorio interessa un esteso reticolo idrografico pedecollinare e montano che era finora escluso dalle attività consortili”.
1 commento:
Ho avuto la possibilità di conoscerlo e devo dire che mi ha fatto una buona impressione.
Per essere migliore del Bargellini ci vuole veramente poco.
Barbara Gori
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