PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo:
Premesso
che il M5S ha nel suo DNA la volontà di portare a compimento il progetto di
raccolta differenziata porta a porta sul territorio comunale - nella
convinzione che i rifiuti siano risorse da riutilizzare e non scarti da
bruciare o scorie da smaltire – il nostro giudizio sulla scelta del sito dove
collocare il servizio è negativo, per questioni di merito, ma soprattutto di
metodo.
Circa
il merito, questi i motivi principali:
-
siamo contrari alla cementificazione di
territorio vergine;
-
presenza di una falda acquifera a 2 metri di
profondità. L'opera si può fare, ma a quale prezzo? Da notare che il progetto
prevede anche la costruzione di volumi interrati;
-
la destinazione urbanistica del sito è “aree
agricole multifunzionali di pianura con valenza paesaggistica”, “parchi urbani
e giardini pubblici di progetto” e, in piccola parte, “parcheggi pubblici”: la
variante al R.U. - approvato da pochi mesi - avrebbe, appunto, lo scopo di
modificarla in “aree per attrezzature tecniche ed impianti tecnologici”;
-
la variante non risulta interamente conforme
alle previsioni del vigente Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA):
l'area dovrà rientrare interamente in classe IV – “aree di intensa attività
umana” –, mentre adesso è parzialmente in III - “aree di tipo misto”. Sarebbe
necessaria una variante ad hoc;
-
traffico ed inquinamento: non è ancora terminata
l'analisi di Publiambiente relativa al traffico previsto ed al conseguente
aumento di inquinamento. Non ci sono attualmente informazioni disponibili
sufficientemente indicative circa la qualità attuale e prevista dell'aria.
Certo è che il traffico privato e quello dovuto ai mezzi di Publiambiente
aumenterebbe sensibilmente, anche sulla via Sestini/montalese: come gestire le
critiche dei cittadini di Pontenuovo e dintorni, che da anni chiedono una
soluzione per l'eccessivo carico gravante su questa via e che lo vedrebbero
addirittura aumentare?;
Giacomo Del Bino |
-
da considerare, infine, che la grande
maggioranza delle analisi sono state eseguite in riferimento a cartografie
molto vecchie e non più rappresentanti lo stato di fatto dei luoghi: non
riportano, infatti, la presenza della lottizzazione di Panorama, con annessa
urbanizzazione primaria e secondaria, che, per la sua ampiezza ed intrusività,
non può essere sottovalutata;
-
il Sindaco ha affermato che farà il possibile
affinché – nel caso in cui si dovesse costruire il centro raccolta sul sito in
oggetto – ogni altro indice edificatorio che ancora residua nella vasta area ex
Pallavicini venga azzerato: il Sindaco sì immagina parchi e piste ciclabili al
posto di ulteriori spazi commerciali e del previsto albergo. Non abbiamo motivo
di dubitare della sua buona fede, ma, purtroppo, il “farò di tutto” non è
sufficiente. Se il Sindaco non dovesse in seguito riuscire in questa
apprezzabile impresa? Se tra qualche tempo, dopo aver costruito il Centro raccolta, fosse costretto ad accettare
anche quella parte di edificato che – pur tra dubbi, corsi e ricorsi, mancati
pagamenti di oneri, obblighi inevasi, ecc. ecc. – è comunque attualmente
previsto? A proposito: la SIRIM investimenti ha già recintato l'area per il
cantiere per la costruzione dell'albergo, con tanto di cartello (e questa è
un'altra storia). E' sicuro il Sindaco di quello che sta promettendo? Di cuore,
gli consigliamo di stare attento a quello che dice e che fa.
Sul metodo siamo più critici:
-
il sito è stato individuato a seguito di analisi
a nostro avviso frettolosa e poco approfondita circa le possibili alternative.
La ricerca avrebbe dovuto interessare principalmente siti già compromessi,
lotti totalmente o parzialmente edificati, soprattutto nella zona industriale
di S. Agostino (es. Cantieri Comunali);
-
il programma del Sindaco prevede la
partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per la città ed il
territorio: talvolta ciò è stato fatto – a onor del vero – ma in questo caso
non c'è stata alcuna condivisione preventiva, bensì il piatto è stato
presentato già preparato, i cittadini sono stati solo “informati” su decisioni
già prese.
Comprendiamo
l'ansia del Sindaco di imprimere un'accelerata al processo legato alla raccolta
differenziata, per rimediare ad anni di inefficienza ed immobilismo, ma non è
corretto far ricadere sui cittadini le colpe dell'inerzia amministrativa. E'
forse colpa dei cittadini delle Fornaci o delle Sei Arcole se l'amministrazione
si è svegliata tardi e solo adesso decide di chiudere la stalla?
Intendiamoci.
Siamo in una democrazia rappresentativa, per cui gli eletti hanno il
diritto/dovere di compiere scelte e di operare per il bene comune,
assumendosene la responsabilità e accettando plausi o fischi. Bene. Che lo
facciano in silenzio, allora, senza però utilizzare la retorica della
partecipazione, senza far credere ai cittadini di contare qualcosa. Che lo
dicano con chiarezza: “siamo stati eletti e facciamo quello che riteniamo
giusto”. Sarebbe legittimo, anche se antipatico ed impopolare. Il peccato
originale consiste proprio nell'ostentare apertura e trasparenza e, nei fatti,
chiudersi invece a riccio e andare avanti a colpi di maggioranza, senza
ascoltare le richieste dei cittadini. Ma la maggioranza talvolta scricchiola e,
ad ogni buon conto, non è con i colpi di mano che si conquista l'elettorato.
Già: la maggioranza scricchiola. Ci auguriamo che il Sindaco – che è persona
intelligente - prenda in seria considerazione l'ipotesi di siti alternativi,
anche alla luce delle posizioni critiche tenute da alcuni consiglieri della
stessa maggioranza.
Se
sbagliamo nell'affermare che la decisione di costruire lì il centro raccolta era
già stata presa ben prima di coinvolgere la popolazione, il Sindaco ce lo
dimostri con i fatti, visto che la popolazione non è per niente soddisfatta
della scelta. Saremo ben lieti di essere smentiti.
(consigliere M5S Pistoia)
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