domenica 17 novembre 2013

ll "Polo Tecnologico" festeggia 10 anni. All'origine doveva ospitare anche una scuola di formazione per il design e un museo sulla storia del mobile.


QUARRATA_ Il 29 novembre del 2003 si inaugurava a Quarrata il “Polo Tecnologico” poi intitolato a Libero Grassi.  Erano stati necessari circa 4 anni di lavoro e almeno 10 anni dal progetto iniziale. In tutto questo periodo si è persa intanto in gran parte l’originale destinazione dell’edificio.


All’origine infatti la struttura avrebbe dovuto ospitare oltre ad un centro tecnologico e ad una sala polivalente per le mostre (come è risultata essere la sala oggi dedicata al giornalista quarratino Giancarlo Zampini, ndr) anche aule, strutture di servizio, una biblioteca, un centro di formazione sulla storia di Quarrata nonché una scuola di formazione per il design (per la quale si ipotizzava anche un master post universitario) e un museo sulla storia del mobile.
 

L’edificio come noto oggi ospita oltre agli uffici comunali (Suap, Servizi Sociali e Pubblica Istruzione) anche la sede del Ceq (centro di eccellenza e qualità) e la sede della filarmonica Giuseppe Verdi nonchè presso lo spazio espositivo e la "piazza interna" numerose iniziative a carattere culturale ma anche dibattiti, concerti e mostre.  Per l’inaugurazione venne ospitata nel salone espostivo una mostra fotografica del celebre Oliviero Toscani, dedicata ai soprevvissuto all’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944.
Il costo finale dell’edificio è stato di 3 milioni e 141 mila euro (oltre 6 miliardi di vecchie lire) gran parte finanziato dall’Unione Europea. Il progetto esecutivo del Polo Tecnologico risale al 1996 ed è stato redatto da Jarmo Raveala e Sten Kallis con Alessandra Raso e Carlo Grometto. La direzione dei lavori (2001-2002) è stata invece curata da Cristina Casula e Alessandra Esposito del gruppo di architettura Cliostraat mentre la direzione artistica è rimasta affidata all’architetto finlandese Jarmo Raveala, vincitore del concorso “Europan 3”.


A.B.

2 commenti:

Alessio Bartolomei ha detto...

Purtroppo il polo tecnologico è uno dei tanti fallimenti di amministrazioni pubbliche che si nutrono solo di autoreferenzialita'. Slegato dalla realtà e concepito con il solo fine dell'auto celebrazione. Sic transit gloria mundi.

Anonimo ha detto...

Bartolomei pensa a casa tua che è meglio!