domenica 10 novembre 2013

Da Pistoia una lettera al Ministro Cancellieri sul progetto della dislocazione esterna dei detenuti semiliberi del carcere di Santa Caterina in Brana nel Convento dei Frati Cappuccini. "Colpevoli" ritardi nell'autorizzazione all'inizio dei lavori.


PISTOIA_ E’ indirizzata al Ministro della Giustzia Annamaria Cancellieri la lettera del dottor Antonio Sammartino, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Pistoia.
Nella lettera – datata sabato 9 novembre – si richiede un intervento del Ministro per il progetto relativo alla dislocazione esterna dei detenuti semiliberi del Carcere di Santa Caterina in Brana di Pistoia.

Il progetto a cui fa riferimento il dottor Sammartino è quello redatto, tra il 2011 e il 2012, insieme al dottor Giuseppe Alibrandi, presidente dell’ordine degli avvocati di Pistoia.
 
Ecco di seguito il testo della lettera: 

Alla cortese attenzione della
Dr.ssa Annamaria Cancellieri
Ministro della Giustizia
Via Arenula 70 - 00186 Roma

 Pistoia 09/11/2013
 


Oggetto: Richiesta di un Suo intervento per il progetto relativo alla dislocazione esterna dei detenuti semiliberi del Carcere di Pistoia


Spett.le Ministro,

mi chiamo Antonio Sammartino e sono il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Pistoia.
Come saprà, o potrà immaginare, anche la Casa Circondariale di Pistoia, come gli altri Istituti Penitenziari italiani, vive in maniera accentuata la problematica del sovraffollamento.

Gli sforzi, che comunque vanno riconosciuti, da parte del nuovo Provveditore Regionale e del Direttore della Casa Circondariale, hanno parzialmente migliorato la situazione rispetto a qualche mese fa, che comunque ad oggi rimane preoccupante: circa 120 detenuti su una capienza regolamentare di 64 persone, con celle di 7mq dove sono ristrette per gran parte della giornata tre persone.
Non voglio qui dilungarmi sulle cause che hanno portato l'Italia in questa grave situazione in cui versa il nostro sistema penitenziario, che ha indotto la CEDU (Corte Europea dei diritti dell'Uomo) ad emettere una sentenza di condanna nei confronti del nostro paese per aver riservato ai propri detenuti un trattamento disumano e degradante (sentenza Sulejmanovic del 2009 e Torreggiani del 2013). Certo è che alcune leggi che possiamo definire criminogene, come la legge Bossi-Fini, la legge Fini-Giovanardi e la legge ex Cirielli, hanno contribuito notevolmente nell'aggravare la già difficile situazione dei nostri istituti penitenziari.


Le prime due leggi menzionate hanno favorito l'ingresso in carcere ad una detenzione di tipo sociale (immigrati clandestini e tossicodipendenti), mentre l'ultima legge, la cosiddetta ex-Cirielli, ha reso più difficile l'accesso alle misure alternative alla detenzione, soprattutto per quei detenuti recidivi, rappresentati in particolar modo da detenuti con problemi di tossicodipendenza.
Vengo al punto di questa mia lettera chiedendole, se lo riterrà opportuno, un suo
intervento.
Più di un anno fa, a fronte della grave situazione dell'Istituto Penitenziario pistoiese (in percentuale il più sovraffollato della Toscana), insieme al Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pistoia, Dr. Giuseppe Alibrandi, ci adoperammo per la ricerca sul territorio di un ambiente esterno al carcere da adibire come sezione distaccata dei detenuti semiliberi.
Quest'ultimi sono quei detenuti ammessi alle misure alternative alla pena detentiva, che durante la giornata svolgono attività lavorativa all'esterno e la sera rientrano in carcere.
Attualmente a Pistoia sono circa 12 persone, ma potrebbero arrivare fino ad un numero
massimo di 20 unità.
La sistemazione esterna dei semiliberi, garantendo la copertura degli operatori di polizia penitenziaria necessari al controllo durante le ore serali, è una possibilità prevista dall'ordinamento penitenziario (Legge 26 luglio 1975, n. 354), e consentirebbe ai detenuti di Pistoia di fruire di uno spazio più dignitoso e sopratutto permetterebbe di rispondere in parte al problema del sovraffollamento carcerario alleggerendo il numero dei reclusi presenti in Istituto.

Tale soluzione permetterebbe inoltre di realizzare un nuovo spazio per la biblioteca interna al carcere, attualmente collocata in uno spazio molto piccolo utilizzato anche per l'attività scolastica e formativa.

Dopo vari incontri raccogliemmo la disponibilità per destinare la sezione distaccata dei semiliberi, presso la struttura del Convento dei Frati Cappuccini di Pistoia sito in Via degli Armeni (a pochi metri di distanza dal carcere), che i Frati stessi, considerata la natura della richiesta, hanno deciso di concedere a titolo gratuito. A seguito dell'approvazione da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti, rappresentati dalla Direzione del Casa Circondariale di Pistoia e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria(P.R.A.P), e conseguentemente al sopralluogo dei tecnici del Provveditorato presso l'ambiente del Convento, è stato stilato un progetto esecutivo per la realizzazione di alcuni lavori di modifica all'attuale percorso d'ingresso ai locali.
Per il finanziamento dei lavori è stata trovata la disponibilità economica da parte della Fondazione CARIPT.
Come sostegno a questo progetto è arrivata da circa un anno una nota di approvazione da parte del Ministero di Giustizia.
Ad oggi, inspiegabilmente, nonostante i ripetuti solleciti da parte della Direzione del Carcere di Pistoia, del Tribunale di Sorveglianza di Firenze e del PRAP della Toscana, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che fa capo al Ministero della Giustizia, non ha ancora inviato l' autorizzazione per l'inizio dei lavori.
Mi sembra a questo punto un ritardo colpevole tenendo presente la grave situazione del carcere di Pistoia e dei detenuti ivi reclusi, considerando anche il fatto che oltretutto la realizzazione dei lavori sarebbe per l'Amministrazione Penitenziaria a costo zero.

Certo di una sua attenzione e confidando in un suo intervento la ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Sammartino
Garante dei diritti delle persone private della libertà personale
Comune di Pistoia

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