QUARRATA_ Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo dei vertici del nuovo consorzio di bonifica riceviamo e volentieri pubblichiamo una "Lettera aperta" dove sono state raccolte una serie di "considerazioni" sui metodi di gestione finora adottati da enti come il Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese-Bisenzio sulla tutala del territorio.
La lettera è firmata dal consiglio di frazione di Caserana.
Può non sembrare corretto che siano i cittadini a suggerire le giuste finalità dei contributi consortili versati - come però sarebbe loro dovuto. Ma qualche punto critico di quello che sino a oggi è stato il vecchio Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese-Bisenzio, possiamo individuarlo senza troppa difficoltà.
Anzitutto, un’esagerata presenza di personale, oltretutto bizzarramente ripartita: 30 dirigenti, a fronte di soli 17 operai. Numeri poco consoni all’attività di un consorzio che dovrebbe essere vocato alla realizzazione di opere d’ingegneria idraulica, o comunque alla manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua. Difficile pensare che possano essere svolti i lavori necessari, quando a ogni operaio corrispondono circa due dirigenti.
Considerando che il consorzio contribuisce per il 30% all’importo totale dei lavori da realizzare, sarebbe opportuno auspicare che i fondi raccolti con il tributo vengano utilizzati per tale scopo, anziché disperdersi nel pagamento di stipendi inutili. Pertanto, ci sentiamo di suggerire di sostituire impiegati e dirigenti in eccesso, con operai che potranno occuparsi del lavoro concreto. Solo così, il consorzio sarà in grado di effettuare quegli interventi per i quali adesso, a suo dire, mancano soldi e personale. Una situazione di trascuratezza che ha portato al peggioramento delle condizioni dei corsi d’acqua, non essendo svolta con puntualità la manutenzione ordinaria, e adesso ci si ritrova a dover gestire con maggiori difficoltà una situazione di perenne emergenza; emergenza che richiede fondi sempre più consistenti.
Il Consiglio di Frazione di Caserana ha ritenuto opportuno condividere queste considerazioni con tutti i cittadini che vorranno leggerle, per far capire ai diretti interessati che certi metodi di gestione degli enti pubblici sono ormai ben noti, e la nausea quotidiana, nel sentire continuamente ripetere gli ipocriti appelli a questa o a quella istituzione per chiedere finanziamenti, o frasi demagogiche sulla tutela del territorio, ha raggiunto il picco.
Quello che il cittadino accetta con sempre maggiore difficoltà, è che i sacrifici richiesti in tempi di crisi debbano ricadere sempre sulle sue spalle, con ogni puntuale aumento di tassa. Quella dovuta al consorzio non ha fatto eccezione, registrando ogni anno il suo bravo aumento. Quando invece, nessuno pensa a tagliare gli stipendi del personale in eccesso, o a ridurre assurde spese di bilancio quali, ad esempio, i 50.000 spesi nel 2012, per software e stampanti (dato verificabile sul sito del consorzio Ombrone). Se di sacrifici si deve parlare, è giusto che ricadano sulle spalle, e le tasche, di tutti. Soprattutto di chi ha la responsabilità di vigilare sulla tutela del territorio, ma di fatto tralascia il suo compito, senza che però emergano mai le responsabilità dei singoli presidenti, direttori e ingegneri vari, lautamente pagati alla fine del mese da noi cittadini.
L’intento di questo breve testo, è far capire agli interessati che i cittadini conoscono la situazione della cattiva gestione di questi enti, ed è meschino si possa pensare di continuare a speculare sulla sicurezza del territorio e delle persone che lo abitano.
Intanto, ad oggi, 28 novembre, non sono ancora iniziati i lavori per l’intervento-tampone sull’argine dell’Ombrone alla confluenza con il torrente Calice, in un punto la cui pericolosità è stata da vari mesi segnalata alle istituzioni, in primis il Comune di Quarrata.
Considerando che il consorzio contribuisce per il 30% all’importo totale dei lavori da realizzare, sarebbe opportuno auspicare che i fondi raccolti con il tributo vengano utilizzati per tale scopo, anziché disperdersi nel pagamento di stipendi inutili. Pertanto, ci sentiamo di suggerire di sostituire impiegati e dirigenti in eccesso, con operai che potranno occuparsi del lavoro concreto. Solo così, il consorzio sarà in grado di effettuare quegli interventi per i quali adesso, a suo dire, mancano soldi e personale. Una situazione di trascuratezza che ha portato al peggioramento delle condizioni dei corsi d’acqua, non essendo svolta con puntualità la manutenzione ordinaria, e adesso ci si ritrova a dover gestire con maggiori difficoltà una situazione di perenne emergenza; emergenza che richiede fondi sempre più consistenti.
Il Consiglio di Frazione di Caserana ha ritenuto opportuno condividere queste considerazioni con tutti i cittadini che vorranno leggerle, per far capire ai diretti interessati che certi metodi di gestione degli enti pubblici sono ormai ben noti, e la nausea quotidiana, nel sentire continuamente ripetere gli ipocriti appelli a questa o a quella istituzione per chiedere finanziamenti, o frasi demagogiche sulla tutela del territorio, ha raggiunto il picco.
Quello che il cittadino accetta con sempre maggiore difficoltà, è che i sacrifici richiesti in tempi di crisi debbano ricadere sempre sulle sue spalle, con ogni puntuale aumento di tassa. Quella dovuta al consorzio non ha fatto eccezione, registrando ogni anno il suo bravo aumento. Quando invece, nessuno pensa a tagliare gli stipendi del personale in eccesso, o a ridurre assurde spese di bilancio quali, ad esempio, i 50.000 spesi nel 2012, per software e stampanti (dato verificabile sul sito del consorzio Ombrone). Se di sacrifici si deve parlare, è giusto che ricadano sulle spalle, e le tasche, di tutti. Soprattutto di chi ha la responsabilità di vigilare sulla tutela del territorio, ma di fatto tralascia il suo compito, senza che però emergano mai le responsabilità dei singoli presidenti, direttori e ingegneri vari, lautamente pagati alla fine del mese da noi cittadini.
L’intento di questo breve testo, è far capire agli interessati che i cittadini conoscono la situazione della cattiva gestione di questi enti, ed è meschino si possa pensare di continuare a speculare sulla sicurezza del territorio e delle persone che lo abitano.
Intanto, ad oggi, 28 novembre, non sono ancora iniziati i lavori per l’intervento-tampone sull’argine dell’Ombrone alla confluenza con il torrente Calice, in un punto la cui pericolosità è stata da vari mesi segnalata alle istituzioni, in primis il Comune di Quarrata.
Nonostante le assemblee pubbliche organizzate dal consiglio di frazione, e le promesse ottenute dagli enti coinvolti, ancora niente si è mosso.
Il Consiglio di Frazione di Caserana
Il Consiglio di Frazione di Caserana
1 commento:
Il Consiglio di frazione di Caserana ha completamente ragione, sottoscrivo in pieno quello che hanno detto, conosco tutte quelle realtà, e un senso di impotenza ti entra dentro quando ti accorgi di tutte le inefficenze. Tantissime volte abbiamo lottato insieme su problemi reali e da una parte bisogna cominciare a mettere a posto, penso che una di queste, in priorità massima, sia proprio la CASERANA.
Daniele Manetti
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