mercoledì 26 giugno 2013

Governo Letta, fino a quando? Con i temi etici usciti di scena dalla agenda politica della Sinistra il tema dominante è il "proprio portafoglio" e l'unica melodia sentita è quella della musica del danaro



QUARRATA_ Come accade ormai da alcuni mesi accogliamo sempre con piacere perchè in sè "provocatorio" il punto di vista di Antonio Vermigli sulla attuale situazione politica dopo il recente incontro tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e Silvio Berlusconi.

di Antonio Vermigli *
 
Dopo l'incontro di Letta presidente con Berlusconi, Alfano e Gianni zio, terminato in una notte stellata, tutto è rimandato a dopo le vacanze: legalità, lotta alla corruzione, diritti, dignità, onestà, cittadinanza ! Sono temi in via di scomparizione dall'agenda politica della sinistra.
Non parliamo della destra, perché là non sono mai stati di casa.
Sono temi etici usciti di scena, interamente invasa dell'unico tema dominante: il proprio portafoglio che può essere protetto solo dalla scomparsa dell'Imu e dall'abbassamento dell'Iva. 

Formattata sul programma monocorde della bulimia consumistica e possessiva per cui si sente una sola melodia, la musica del danaro, la coscienza degli italiani è ormai incapace a sintonizzarsi su altre lunghezze d'onda, inabile a commuoversi e muoversi per altre sinfonie
Da una parte il vergognoso "scandalo per lo scandalo" di quanti, tutti a libro paga del padrone (dipendenti delle sue aziende, dei suoi giornali, delle sue reti televisive e /o del suo partito-azienda), trovano "normale" i bunga bunga di un premier, la compravendita di ragazzine, l'abuso di potere, la concussione, la falsa testimonianza e quant'altro; il tutto ridotto alla "normalità" di una privacy cui inginocchiarsi.

Dall'altra un silenzio imbarazzante e sospettoso di una sinistra (eccezion fatta per Nichi Vendola) ammutinata nell'indifferenza dispettosa e, ormai da tempo, a rimorchio di temi non suoi, impostile da agende altrui.

Siamo ormai in un paese nel quale gli eventi non riescono più a generare traumi. L'indifferenza ci sta uccidendo come popolo, oltre che come esseri umani.

Contro coloro che ritengono che l'indifferenza sia una medicina contro la depressione io penso all'opposto. 
 


 
* Direttore del "Notiziario della Rete Radiè Resch"-

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il tuo sproloquio urta e non merita commento...Fauro