venerdì 3 febbraio 2012

Fuochi all'aperto. Da Coldiretti Pistoia la richiesta ai Comuni della Piana di rimozione del divieto. La proposta: raccogliere "porta a porta" i residui della potatura per alimentare gli impianti a biomasse dei Comuni.


PISTOIA-QUARRATA_ Il comune di Pistoia ha rettificato il provvedimento che da inizio anno vietava l'accensione di qualsiasi fuoco all'aperto fino al 31 marzo. Una decisione di buon senso, che va incontro alle richieste avanzate alle amministrazioni anche da Coldiretti a nome delle aziende agricole e di chi cura e coltiva il proprio fondo per hobby. Il provvedimento colpiva in particolare i proprietari degli uliveti -di tutti i comuni della piana pistoiese- che in questo periodo vanno potati.

Il 3 gennaio 2012 i comuni di Pistoia, Montale, Agliana, Quarrata e Serravalle Pistoiese, in accordo con la provincia hanno emanato ordinanze, proibendo l'accensione di fuochi, anche piccoli, per lo smaltimento di potature ed erba.
Adottato col fine nobile di ridurre il tasso di polveri sottili nell'aria, il provvedimento, a fronte di benefici molto dubbi, ha conseguenze deleterie certe per gli agricoltori, professionali e non.

Dopo il contr'ordine, con qualche prescrizione, del comune di Pistoia, a subire ancora le conseguenze del provvedimento sono gli operatori dei comuni della piana.

È il momento che i comuni di Montale, Agliana, Quarrata e Serravalle Pistoiese seguano quanto fatto da Pistoia, rimuovendo il divieto di bruciare all'aperto i rami potati, agevolando l'attività di tante aziende agricole, agrituristiche e proprietari di fondi che contribuiscono con la loro attività a mantenere vivo il 'paesaggio floreale' delle colline pistoiesi che si affacciano sulla piana.

“L'eliminazione del divieto di fuochi è puro buon senso -dichiara Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia-. Lo smaltimento dei residui delle potature al momento è onerosa per le imprese. Ma se i comuni organizzassero una sorta di raccolta 'porta a porta' per le singole imprese, potrebbero utilmente impiegare il legname derivante dalla potature come combustibile per alimentare i propri impianti a biomasse, che sono sempre più diffusi”.

Considerazioni e proposte che “speriamo facciano riflettere i comuni di Montale, Agliana, Quarrata e Serravalle Pistoiese -conclude Andreini- portandoli sin da subito ad eliminare il divieto di fuochi, così come ha fatto Pistoia e poi immaginare come trasformare in opportunità ciò che al momento è visto, invece, come un problema”.

Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti Pistoia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra una proposta - quella della ColDiretti - intelligente e condivisibile.
ivano bechini