PISTOIA_ La
notizia della annessione di Pistoia e Prato nella città metropolitana di
Firenze ha suscitato immediate reazioni nelle forze politiche della provincia.
Ecco alcuni
commenti ricevuti che ben volentieri pubblichiamo:
Popolo della Libertà. "Pistoia diventerà Cenerentola della città metropolitana. Tradite le esigenze e le aspettative dei territorio. Appello ai parlamentari affinchè modifichino il decreto. La dichiarazione del coordinatore del Pdl di Pistoia Alberto Lapenna.
PISTOIA. «La decisione del Governo che vede Pistoia inserita nella città
metropolitana assieme a Firenze e Prato tradisce le esigenze e le aspettative e
rischia di far diventare il nostro territorio la Cenerentola della città
metropolitana, con Firenze a far la parte del leone. Le due ipotesi che
avrebbero in diversa misura risposto alle esigenze del territorio – fusione con
Prato e una parte della provincia di Firenze, o in seconda battuta fusione con
Lucca – non sono state prese in considerazione, relegando così Pistoia in una
immeritata posizione periferica. Rivolgo un appello ai nostri parlamentari
affinché in sede di conversione del decreto lo modifichino e facciano sentire
la loro voce in difesa di Pistoia».
Udc-Segreteria Provinciale
PISTOIA. La notizia dell’annessione di Prato e Pistoia nell’area metropolitana di Firenze non ci lascia soddisfatti.
Un conto era ipotizzare diverse possibilità per i territori delle nuove province, altro è pensare che Pistoia e il suo territorio vengano ricompresi nell’area metropolitana che equivale a dire che tutto il potere decisionale è assegnato al comune di Firenze, mentre gli altri comuni sono semplici satelliti che non hanno nessuna autonomia amministrativa.
Il Governo, quando ha voluto, ha applicato deroghe, come nel caso di Arezzo. Non riusciamo a comprendere perché Pistoia (e Prato) non possano godere dello stesso trattamento riservato ad Arezzo che non ha certo una dignità maggiore della nostra.
L’Udc di Pistoia agirà in tutte le sedi, attraverso i propri parlamentari, per modificare in Aula quanto proposto dal Governo.
Un conto era ipotizzare diverse possibilità per i territori delle nuove province, altro è pensare che Pistoia e il suo territorio vengano ricompresi nell’area metropolitana che equivale a dire che tutto il potere decisionale è assegnato al comune di Firenze, mentre gli altri comuni sono semplici satelliti che non hanno nessuna autonomia amministrativa.
Il Governo, quando ha voluto, ha applicato deroghe, come nel caso di Arezzo. Non riusciamo a comprendere perché Pistoia (e Prato) non possano godere dello stesso trattamento riservato ad Arezzo che non ha certo una dignità maggiore della nostra.
L’Udc di Pistoia agirà in tutte le sedi, attraverso i propri parlamentari, per modificare in Aula quanto proposto dal Governo.
Federico Gorbi- Segretario Provinciale Udc
Sul proprio profilo di Facebook è intervenuto anche il sindaco di Quarrata Marco Mazzanti:
" Oggi ho
appreso con grande soddisfazione la notizia della decisione del Governo in
merito alle nuove province.
Una scelta che tiene conto dell'omogeneità di un
tessuto urbano ricco di storia e cultura comuni. Un risultato positivo, al
quale le nostre amministrazioni locali hanno contribuito con un costante
impegno politico".
a.b.
2 commenti:
Con il baillame che c'è su questa riforma istituzionale, prima di esultare o stracciarsi e vesti, sarebbe il caso di valutare i pro e i contro di questa soluzione.
A chi è entusiasta domando: ha chiara la differenza (di non poco conto) fra Città Metropolitana, Area Metropolitana e Provincia?
A chi si straccia le vesti: si sa di preciso quali saranno le competenze che gestiranno questi Enti così riorganizzati?
Dopo di che vorrei augurarmi che questo sia il preludio per riorganizzare anche il resto.
I servizi (sanitario, sociale, idrico, energetico, ambientale ....) già ora abbracciano estensioni più ampie dei singoli territori.
E allora quale è il ruolo dei Comuni di oggi? Sono in grado di occuparsi realmente e in maniera incisiva delle proprie comunità?
Senza accorpamenti, le province diventano low cost istituendo un Consiglio provinciale formato da tutti i Sindaci, che sono eletti dal popolo e già stipendiati
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