sabato 14 dicembre 2013

Web tax, norma contro le multinazionali della Rete operanti in Italia. L'intervento del dottor Franco Marmora. "Serve una armonizzazione fiscale all'interno dell'Unione Europea"

PISTOIA_ Riguardo alla cosidetta Web tax, la tassazione delle Web company straniere come Google attive in Italia ovvero l’obbligo di acquisto dei servizi online sia di e-commerce che di pubblicità, solo da operatori con partita Iva italiana- riceviamo l’intervento di Franco Marmora, commercialista di Pistoia, che commenta l’emendamento approvato ieri sera in commissione Bilancio della Camera nel corso dell’esame della legge di stabilità che ha avuto come primo firmatario l’onorevole pistoiese Edoardo Fanucci (Pd) e che è stato fortemente sostenuto dal presidente della commissione Francesco Boccia (Pd).

L'emendamento ha sollevato un'ondata di reazioni critiche, in parte anche condivisibili, ma ha il grande pregio di aver portato all'attenzione dell'opinione pubblica e degli operatori "addetti ai lavori", dell'esigenza ormai improcrastinabile di una generale e seria armonizzazione fiscale all'interno dell'Unione Europea.
L'attuale emendamento sicuramente migliorabile dal punto di vista tecnico-operativo, deve costituire il grimaldello per evitare e regolamentare il mondo del web sotto il profilo fiscale, in considerazione del fatto che saranno sempre di più le transazioni digitali che formeranno oggetto di procedure elusive più o meno legali.
Inoltre è doveroso sottolineare l'apporto di questi soggetti passivi, costituiti in particolare da multinazionali, all'economia reale interna soprattutto in termini di occupazione prodotta ed impiegata, quantificabile in numeri esigui rispetto ai guadagni realizzati e tassati altrove in regime fiscale privilegiato (c.d. paradisi fiscali).
In questa fase di cambiamenti globali è necessario iniziare a tracciare una nuova "tax road" di fronte a nuovi fenomeni impositivi e questo emendamento innovativo deve servire da monito all'Europa ed alla sensibilità dei singoli Paesi europei che non è più possibile tollerare forme di concorrenza interna basata su differenti tassazioni all'interno dell'Unione.

 
Franco Marmora
 
 
Fonte: Comunicato Stampa
 

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