martedì 7 maggio 2013

"Lettera aperta al mio partito che verrà": Il vicesegretario del Pd di Agliana scrive alla dirigenza dimissionaria in vista dell'incontro dell'11 maggio. "Basta personalismi di partito. Vogliamo un partito senza correnti, aperto e partecipativo"


AGLIANA _ Come ricevuto volentieri pubblichiamo una "lettera aperta" di Guido Del Fante, vicesegretario del Pd di Agliana


All’attenzione della dirigenza dimissionaria, dei segretari dei Circoli e delle unioni comunali, dei segretari regionali e provinciali del Partito Democratico.
In queste ultime settimane, il PD, è stato sminuzzato e buttato nel tritacarne da chi per primo doveva e dovrà sostenerne la crescita e il perdurare. Non voglio tornare sulla questione dell’elezione del presidente della Repubblica, su cui ormai tutti hanno detto la propria opinione. Ma voglio analizzare quello che sta accadendo nelle fila della dirigenza. E non parlo del segretario o direzione dimissionaria, parlo proprio di coloro che sono a capo di queste fantomatiche “correnti” che si trovano all’interno del partito, in base a non si sa cosa.

Questa mattina (ieri per chi legge, ndr), sull’Unità, ho letto una intervista al signor Fioroni, che con insistenza ribadiva la sua cultura non di sinistra, ribadendolo più di una volta ” se necessario”.
Queste parole, dopo tutto quello che è successo, mi hanno fatto male nuovamente da elettore e da militante. Perchè? Perchè sono anni che come sostenitori ed elettori del partito chiediamo di cessare la creazione di queste correnti all’interno del partito basate su ex aderenti al PCI ed ex aderenti alla DC/Margherita. Siamo nel 2013, il PD è nato da 5 anni, e deve creare una propria identità non basata sul passato.
Io non mi ritengo comunista, ma sono comunque una persona di sinistra. Questo termine, sinistra, non deve essere visto come un demonio o qualcosa di negativo, perchè non vuol certo dire essere estremisti o di una parte intransigente. Vuol dire semplicemente avere una visione del mondo diversa, aperta, costruttiva, partecipativa, culturale.
Nel 2009 mi iscrissi al partito democratico per sostenere Ignazio Marino alle primarie e con lui ho capito cos’è la buona politica, la partecipazione, le idee. Non è schierarsi dietro una persona e creare delle correnti, ma battersi per degli ideali, maturandoli e mettendoli ai voti per ottenere la maggioranza. Così un partito dovrebbe andare avanti, per necessità di causa e di vita. E per questo alle primarie 2012 ho sostenuto Laura Puppato, per poi sostenere in seconda battuta Pierluigi Bersani che ha condotto dignitosamente il partito fino ad oggi, seppur strattonato a destra e a sinistra dalle varie correntine.
Rileggendo, nuovamente, le parole di Fioroni mi accordo che ancora questa cosa non si è capita. E se Renzi ha, in parte, incarnato la voglia di rinnovamento non solo anagrafico all’interno del partito, io voglio andare oltre a quella visione, perchè anche nel suo caso una corrente “renziana” si è formata. E non lo trovo costruttivo.
Per questo chiedo al mio partito, che l’11 Maggio si riunirà, di eleggere un segretario transitorio che guiderà il partito fino al prossimo congresso. Ma allo stesso tempo chiedo che il congresso venga organizzato in modo costruttivo, partecipativo e trasparente. Mettiamo fine alle correnti, alle aree di partito e lavoriamo per un soggetto che sappia davvero parlare alla società. Il Partito nazionale deve tornare maggiormente ad ascoltare la base, non solo quando ci sono le primarie. Per questo credo sia necessario, per molte scelte importanti, interpellare più o meno sempre i segretario regionali e locali, anche per avere una maggiore obiettività su tanti temi.
Si crei un congresso dove si voti un segretario, una segreteria, un gruppo dirigente e un programma con l’uso delle primarie. Basta personalismi di partito. Per questo concordo con chi sostiene di separare la questione del segretario e candidato premier dallo statuto. Sono due figure distinte, che devono lavorare in due direzioni differenti. Un sindaco non è quasi mai il segretario del proprio partito.
Quindi, e concludo, caro Fioroni e chi come lei ancora siede in parlamento dopo anni ed anni e pretende ancora di avere voce in capitolo nonostante scelte ed azioni fallimentari, adesso siamo noi a dire basta. Vogliamo un partito senza correnti, aperto e partecipativo. E che non si vergogni a dire di essere di sinistra, o centro sinistra se preferisce. Perchè la base, e questo glielo voglio ricordare, la pensa in modo opposto al suo in tante cose. Forse sarebbe l’ora di ascoltarla.
Inizi con il dimettersi da parlamentare e si iscriva al circolo della sua città, per aiutare i giovani a maturare e a fare formazione politica. Invece di porre sempre dictat dall’alto. Così come lei, molti altri che oggi non sono più rappresentativi di una base culturalmente diversa dalla dirigenza per tanti fattori, come le questioni etiche tanto per dirne una.

Cordialmente,
Guido Del Fante (vicesegretario Pd Agliana)

Nessun commento: