giovedì 16 maggio 2013

Una veglia nella chiesa di Vicofaro in memoria delle vittime dell'omofobia. "E' dovere delle comunità cristiane rompere il silenzio riaffermando i diritti di chi viene abbandonato al disagio".


PISTOIA_ Nell'aderire alla Giornata internazionale contro l'omofobia e la tranfobia quale momento di riflessioni e azioni per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale, le comunità parrocchiali di Ramini-Bonelle e di Vicofaro, insieme al Centro di documentazione e di progetto "don Lorenzo Milani", hanno organizzato per venerdì 17 maggio alle ore 21, presso la chiesa di Santa Maria Maggiore di Vicofaro, una veglia in memoria delle vittime, per la sensibilizzazione e per l'approfondimento su questa forma di grave discriminazione.

La giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia ha solo sei anni, tanti ne sono passati da quel primo 17 maggio in cui l’Unione europea sancì la ricorrenza.
Ma tanti bastano a farci capire che la tolleranza verso la comunità LGBT non basta, anzi è perfino fastidiosa, come monito, questo del tollerare, perché ancora lontano dalla naturale convivenza tra generi, l’inclusione, il vicendevole arricchimento di orizzonti mentali, se non la cooperazione fra i diversi orientamenti e punti di vista sul modo di vivere, di percepire la propria appartenenza, attraverso scelte culturali che ognuno elabora personalmente.

Nata da un’idea di Louis-Georges Tin, la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, celebra l’anniversario, del depennamento dell’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, la lista stilata dall’OMS.
Tutto questo avveniva, nel 1990.
"Crediamo, affermano i promotori dell'iniziativa, sia dovere anche delle comunità cristiane rompere il silenzio che spesso accompagna queste situazioni, riaffermando i diritti di chi invece viene abbandonato al disagio e all'isolamento personale e familiare. Con l'adesione alla giornata del 17 maggio, vogliamo gettare un ponte e permettere, con il dialogo e la riflessione, di comprendere quanto male viene quotidianamente messo in atto attraverso battute, insulti, esclusioni, mobbing, fino ad arrivare alla violenza e anche all’uccisione di persone, il cui comportamento sessuale viene considerato una colpa e una deviazione. Per mettere un freno a una discriminazione indegna di ogni convivenza civile, occorre innanzitutto squarciare il velo di silenzio e di indifferenza che relega tante persone nell'emarginazione: vogliamo parlare direttamente ai cuori di tutti per portare una speranza, la speranza di una società nuova, più umana, dove le differenze siano rispettate e valorizzate".

Don Massimo Biancalani - comunità di Ramini-Bonelle e di Vicofaro
Mauro Matteucci -Centro di documentazione e di progetto "don Lorenzo Milani" di Pistoia

Fonte: Comunicato stampa



Nessun commento: