martedì 28 maggio 2013

Anna Maria Celesti (Pdl) sulla dirigente del Comune "costretta a ricorrere alla consigliera di parità": "La maternità non deve essere oggetto di discriminazione".


PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo:

"I fatti ancora una volta smentiscono le parole: le istituzioni, a partire dal nostro sindaco, si dichiarano sempre dalle parte delle donne, per la tutela dei loro diritti, ma all’atto pratico quanto è accaduto alla dirigente del Comune costretta a ricorrere alla consigliera di parità, dimostra ancora una volta che siamo ben lontani dall’aver superato
il problema delle pari opportunità, tanto che la gravidanza (e più in generale la maternità) continua ad essere oggetto di discriminazione per le donne lavoratrici nonostante che nei programmi di governo si sbandierano politiche di genere.
In Italia esistono leggi in materia di tutela e di sostegno alla maternità (Legge 1204 del 30 dicembre 1971, dec. Legs. 151 del 26 marzo 2001). Leggi che al loro interno prevedono che tutte le lavoratrici che svolgono attività alla dipendenza di un datore di lavoro pubblico e privato siano tutelate e sostenute.
Per quanto riguarda le lavoratrici del pubblico impiego, tutti i contratti contengono appositi articoli dedicati alla maternità che stabiliscono condizioni di miglior favore rispetto alle leggi di atto, soprattutto per quanto attiene alla misura dell’indennità economica e ai riposi e permessi. Questo sulla carta, anche a Pistoia. I temi legati alla flessibilità, orario e quanto necessario per conciliare vita lavorativa e vita familiare rimangono ancora fonte di generico pregiudizio e discriminazione nei confronti delle donne.


Anna Maria Celesti
Capogruppo Pdl in consiglio comunale a Pistoia

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