mercoledì 29 maggio 2013

Caterina Bini (Pd): Sul processo di esternalizzazione di alcuni servizi di Poste Italiane presentata una interrogazione: "Quali sono le scelte organizzative attuate ?".


ROMA-PISTOIA_ Con un comunicato stampa l'onorevole pistoiese Caterina Bini ha annunciato di avere presentato una interrogazione al ministro dello sviluppo economico.


Il testo della interrogazione
(cliccare per ingrandire)
Da tempo ormai Poste Italiane ha avviato il processo di esternalizzazione di alcuni servizi postali d’appoggio, riducendo però paradossalmente nel tempo i lotti di affidamento all’esterno di tali servizi. Tale controversa situazione crea difficoltà sia per le ricadute occupazionali che produce, che per la qualità del servizio postale, soprattutto in alcune aree più decentrate.
Durante l’ultima campagna elettorale ho avuto modo di incontrare a Pistoia alcuni lavoratori della Transystem, agenzia partner di Poste Italiane S.p.a., che ha visto ridurre i propri affidamenti e, conseguentemente, le possibilità lavorative dei propri dipendenti.  Di questi alcune centinaia si trovano già da tempo in cassa integrazione, preoccupati per il fatto che a breve termineranno anche gli ammortizzatori sociali.” ha dichiarato l’On. Caterina Bini.  
Tale situazione desta particolare preoccupazione, soprattutto per l’incertezza che interessa i lavoratori di queste agenzie. Si tratta di capire quali siano i rapporti contrattuali fra Poste Italiane S.p.a. e le varie agenzie a cui sono stati affidati in questi anni determinati servizi, a garanzia sia dei dipendenti, che del servizio pubblico postale.
Ho presentato perciò, insieme all’On. Silvia Velo, una specifica interrogazione, per capire quali siano le scelte organizzative attuate da Poste Italiane, sia rispetto al rapporto con gli operativi privati coinvolti nel servizio che, più in generale, in attuazione delle finalità del servizio pubblico universale – ha continuato la deputata – In quanto tale, il servizio dovrebbe infatti garantire elevati ed omogenei standard qualitativi su tutto il territorio nazionale, comprese le sedi postali della montagna o delle frazioni più piccole della provincia, ripetutamente messe a rischio anche negli ultimi tempi.” 

Fonte: Comunicato Stampa

 

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