venerdì 3 maggio 2013

Il presidente della Toscana Enrico Rossi alla prima Settimana Sociale dei cattolici toscani. "Assicuro un forte impegno nella riforma della legge elettorale". "E' necessario rimotivare i giovani alla politica che, per perdere credibilità, ha fatto molto".


PISTOIA - FIRENZE – “Assicuro un forte impegno nella riforma della legge elettorale”. Così il presidente Enrico Rossi nel saluto introduttivo alla prima Settimana Sociale dei cattolici toscani che si è aperta, nel pomeriggio, a Pistoia.
Chiamati dalla Conferenza Episcopale Toscana, tramite la delegazione che si occupa di questioni sociali, i circa 400 fra delegati di tutte le 18 diocesi toscane e rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali resteranno a Pistoia fino a domenica prossima con una prospettiva di “speranza” e di “protagonismo” attorno ai più scottanti temi dell’attualità: dal lavoro alla crisi della politica, dalla finanza all’educazione.
“La politica ha perso credibilità – ha riconosciuto Rossila meglio gioventù si è allontanata dalla politica: è dunque necessario rimotivare i giovani alla politica che, per perdere credibilità, ha fatto molto. E in questo la stessa Chiesa può dare un contributo importante”.
Nella prima parte del suo saluto, il presidente Rossi si è soffermato sulle sempre maggiori precarietà riscontrabili anche nella nostra regione (“un pezzo importante della Toscana è precipitato nella povertà. Il nostro obiettivo, insieme con le articolazioni delle parrocchie e con le vostre associazioni, sta nel non lasciare in questa nostra regione nessuno fuori”).

Il saluto della città è stato portato dal sindaco Samuele Bertinelli (“questa vostra iniziativa di Chiesa toscana pone temi giusti su cui porre domande giuste per l’impegno di tutti, credenti e non credenti”).
Mentre il vescovo di Pistoia, che è anche vicepresidente della Conferenza Episcopale Toscana, ha auspicato che i cattolici toscani “si riapproprino del pensiero sociale cristiano”.
La tre giorni pistoiese è ospitata nella “cattedrale “: un enorme edificio, da poco recuperato dall’amministrazione comunale, dove per decenni generazioni di operai hanno costruito, nella fabbrica “San Giorgio”, poi “Breda”, treni e locomotive.
Il tempio laico della città – ha evidenziato il sindaco – la radice del lavoro, il simbolo di sofferenze e di speranze”.
 
Fonte: Toscana Notizie

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bene, ho ascoltato il suo intervento. Se ne parla da tempo e sarebbe il caso di risolvere questa 'vexata questio': a questo punto si richiede che alle parole seguano, finalmente, fatti concreti...

Renata Fabbri (da Facebook)