venerdì 30 dicembre 2011

Giovani e lavoro: prende forma anche a Pistoia il progetto "Policoro". Una risposta concreta della Chiesa al problema della disoccupazione. Giovedì 12 gennaio 2012 un incontro in Seminario



PISTOIA.  Giovedì 12 gennaio (ore 21) nell'aula magna del Seminario di Pistoia, in via Puccini, si svolge il primo incontro pubblico sul progetto Policoro, l'iniziativa di educazione al lavoro giovanile cui la diocesi di Pistoia – unica per il momento in Toscana - ha aderito e che sta concretamente muovendo i primi passi.

All'incontro sono invitati esponenti sia ecclesiali che istituzionali, sia professionali che sindacali interessati a dare un contributo per la concreta operatività del progetto.
 "Policoro" parte a Pistoia su specifica iniziativa di tre uffici pastorali della diocesi (Caritas, Giovani, Sociale e Lavoro) ma coinvolge l'intero tessuto ecclesiale.

Il primo passo è stata la nomina dell'animatore (nella persona di un venticinquenne: Alessio Genito) scelto dalla diocesi attraverso una procedura a visibilità pubblica, dopo un bando di concorso.
Referente diocesano del progetto è Edoardo Baroncelli mentre la sede è quella dell’ufficio pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Pistoia in via Puccini, 36.
Info: 0573-976133 oppure diocesi.pistoia@progettopolicoro.it



Ecco di seguito la scheda del progetto (a cura dell'equipe diocesana):

 «Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone.» In questa frase di don Mario Operti, direttore dell’Ufficio nazionale problemi sociali e il lavoro CEI (1995-2000) prematuramente scomparso, può essere riassunto il cuore del Progetto Policoro. www.progettopolicoro.it
Cos’è quindi il Progetto Policoro? Alla base tre idee: giovani, Vangelo, lavoro.

Si tratta di un progetto della Chiesa italiana che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione in Italia, resa ancora più seria dall’attuale profonda crisi economica.
Policoro, città in provincia di Matera, è il luogo dove si svolse il primo incontro il 14 dicembre del 1995, subito dopo il terzo convegno ecclesiale nazionale tenuto a Palermo.
Il progetto procede su tre direttrici: evangelizzare il lavoro e la vita dei giovani proponendo loro la visione radicalmente alternativa che come cristiano abbiamo del rapporto tra persona e lavoro; educare e formare le coscienze, cioè aiutare i giovani a dare un senso e una dignità al lavoro; esprimere gesti concreti: idee imprenditoriali e reciprocità, cooperative, ditte individuali.
È la chiesa locale in tutte le sue componenti a farsi carico del progetto nella Diocesi.

Per sottolineare la scelta del metodo di lavorare insieme l'equipe diocesana del Policoro, in ogni diocesi in cui esso è attivato, è composta dai direttori di pastorale sociale, giovanile e Caritas diocesana, dal tutor e da un animatore di comunità.

 L’animatore è un giovane laico, inquadrato economicamente nel progetto, che, coadiuvato dal tutor e in sintonia con le tre pastorali e le filiere delle associazioni ed aggregazioni laicali, promuove il progetto nella diocesi.

La figura dell’animatore è di particolare importanza perché a lui è affidato il ruolo fondamentale e decisivo di essere di stimolo per altri giovani aiutandoli a guardare oltre l’incertezza, ad aprirsi al futuro, a mettere le gambe ai propri sogni confrontandoli con la realtà del territorio.
Policoro è un modo di stare della Chiesa dentro un territorio, con un progetto di evangelizzazione che non sia pura teoria ma vada verso le esigenze dei giovani, anche quelle lavorative. In un tempo in cui il lavoro scarseggia ha il senso di una coraggiosa novità chiedere ai ragazzi

Hai un sogno, un hobby, una passione che ti entusiasma, qualcosa che sai fare bene? Perché non provi a renderlo un lavoro entro certi criteri economici che non pensino solo al profitto ma guardino anche al bene delle cose?
L’intuizione fondamentale del Policoro è il lavorare insieme di diversi soggetti (ecclesiali, associativi, istituzionali) attorno allo stesso problema: la disoccupazione, la mancanza di orizzonti di senso.

Il progetto non è l’iniziativa di un singolo ufficio pastorale, ma l’azione di tutta la chiesa locale.
Il progetto punta a rendere i giovani, spesso vittime della rassegnazione, della precarietà e a volte dello sfruttamento, autentici protagonisti del rinnovamento nel «farsi costruttori di una nuova società».

Policoro resta al fondo un progetto di evangelizzazione che si pone come obiettivo quello di restituire ai giovani, in concreto, speranza per progettare il loro futuro, con coraggio e protagonismo.

Si tratta, in sostanza, di promuovere una nuova cultura del lavoro, inteso come realizzazione di sé, come orizzonte vocazionale di scoperta dei propri doni e dei propri talenti.

Per questo la nostra diocesi ha deciso di aderire a questo progetto per offrire un servizio ai giovani spesso disorientati e alla ricerca di futuro.

Policoro, con le sue oltre 500 cooperative dà lavoro a oltre 8.000 persone e ha permesso a migliaia di giovani di riscoprire il senso del loro impegno quotidiano e della loro vocazione alla vita e al lavoro, di esprimere i loro talenti rendendoli persone capaci di relazioni ecclesiali e sociali autentiche e di promuovere sviluppo.

Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Pistoia


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