domenica 14 aprile 2013

Il vaso di Pandora a Palazzo di Giano, successo per il convegno organizzato da Culturidea con Bertinelli, Caporale e D'Alimonte.


PISTOIA_ In un venerdì in cui certo a Pistoia non erano carenti gli appuntamenti, un folto pubblico ha assistito all’interessante convegno organizzato dall’Associazione Culturidea per analizzare il risultato delle ultime elezioni politiche.
Dopo una breve, ricca di quesiti, introduzione del presidente Culturidea Riccardo Fagioli la parola è passata al giornalista de Il fatto Quotidiano Antonello Caporale e l’esordio è stato sagace, quanto perentorio. ”Non è che il Capitalismo è schiattato??!?”.

Attraverso questo dubbio, in qualche modo, esistenziale per la società contemporanea il noto saggista d’inchiesta ha illustrato il desolato panorama di una politica italiana fatta di mediocri, irresponsabili, indecisi, incapaci e, oltretutto, ladri, autoreferenziali ed impudichi. Qui è sorto un altro dubbio “Non sarà che anche noi italiani siamo diventati esattamente così? Non ci illudiamo che gli elettori di Berlusconi ignorino chi sia veramente il cavaliere di Arcore, esattamente come non ci illudiamo che un segretario come Bersani che non ha la coscienza e coerenza politica di ammettere la propria indiscutibile sconfitta elettorale possa essere considerato ancora veramente credibile. Volete allora sapere cosa serve alla politica per riacquisire credibilità?? Servono scelte nette, chiare e coerenti. Istruzione pubblica e non privata, sanità pubblica, tasse sulla rendita e non sul lavoro, giovani, cultura, lotta alla criminalità organizzata che anche qui, nella bella Pistoia, investe, spende, spande e ricicla” ha poi concluso.
La seconda parte del convegno è stata caratterizzata dalla dettagliatissima relazione di uno dei maggiori politologi europei, il prof Roberto D’Alimonte. Come egli stesso ha esordito, i numeri non mentono e quindi il professore ha dato ragione a Caporale quando affermava della sconfitta di Bersani.
Il tavolo dei relatori
Una sconfitta senza appello, se si guardano i numeri in quanto degli oltre 8milioni di voti che ha perso il centrodestra non solo il centrosinistra non ne ha attrattati neppure uno, ma ha invece perso a sua volta oltre 3milioni e mezzo di elettori.
Una sconfitta politica ed elettorale di entrambi i poli che hanno governato l’Italia, con responsabilità ovviamente diverse, in questi ultimi venti anni, testimoniata dal successo di un movimento che è passato, a livello nazionale, da 0 ad oltre 8milioni di voti. Poi D’Alimonte ha passato in rassegna la tipologia di elettori del M5S, la loro provenienza politica e le fasce sociali, istruzione etc. di tutte le maggiori forze politiche.
Anche in questi casi i risultati sono espliciti. Gli elettori del M5S sono in gran parte ex democratici e leghisti, quasi il 40% dei laureati ha votato per Grillo, Berlusconi è il preferito di casalinghe e persone con la licenza elementare, pensionati e dipendenti pubblici sono il bacino del PD, giovani, precari ed operai sono stati terreno di conquista del M5S.
Le conclusioni del dibattito, dopo una serie molto interessante di interventi e domande, sono state oggetto di una articolata riflessione del sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli. In questa, il giovane sindaco ha tenuto a porre l’accento sul fatto che i problemi del centrosinistra non consistono in questioni di leaderismo, ma di scelte, idee, valori e persone credibili. Come per Caporale e D’Alimonte, anche per Bertinelli sono necessarie idee e programmi con scelte nette e chiare e soprattutto persone credibili per la propria storia personale da presentare agli elettori. Gli elettori per tornare a fidarsi della politica per prima cosa devono avere fiducia nei suoi attori.
Fonte: Ufficio Stampa Culturidea

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