martedì 16 aprile 2013

Streaming dei consigli comunali: una lettera del Movimento 5 Stelle agli amministratori di Quarrata. "Chiediamo formalmente di dar seguito alla richiesta autorizzando le riprese e la successiva diffusione". Il costo di attivazione si aggirerebbe attorno ai 150 euro.

 
QUARRATA. Consiglio comunale in streaming sul sito del Comune: dopo che in passato (2011) la richiesta  avanzata da tutti i gruppi di opposizione (compreso SeL che era in maggioranza) era stata  bocciata dal Pd e dopo la ripresentazione della richiesta da parte di Idv (accolta solo in parte) il Movimento Cinque Stelle di Quarrata con una lettera inviata al sindaco, al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari ha avanzato di nuovo la proposta accogliendo così anche le richieste avanzate da parte di alcuni comitati civici del territorio, in primis, Legambiente e comitato di Olmi rappresentati da Daniele Manetti.
 
Ecco di seguito la lettera

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE QUARRATA

e, per conoscenza

AL SINDACO DEL COMUNE MARCO MAZZANTI

AL CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO CONS. GABRIELE GIACOMELLI
AL CAPOGRUPPO PER QUARRATA – MAZZANTI SINDACO CONS. FIORELLO GORI
AL CAPOGRUPPO GRUPPO MISTO CONS. ANNA CARMELA CIERVO
AL CAPOGRUPPO UNIONE DI CENTRO CONS. ALESSANDRO CIALDI
AL CAPOGRUPPO IL POPOLO DELLA LIBERTA’ CONS. ENNIO CANIGIANI


^^^^^^^

OGGETTO: Diffusione video/streaming delle adunanze del Consiglio Comunale.

1. Lo Statuto del Comune di Quarrata sancisce all’art. 16 il diritto all’informazione dei cittadini al fine di fornire una conoscenza completa e oggettiva sull’attività svolta.
Questo diritto viene attualmente garantito dalla possibilità data alla cittadinanza, di assistere alle riunioni degli organi deliberanti e consultivi.

Al successivo art. 20, rubricato “mezzi di comunicazione”, il Comune assicura la più ampia diffusione delle informazioni relative alla propria attività, utilizzando i mezzi di comunicazione e/o istituendone di propri.
Medesima conferma si ha leggendo l’art. 18 del Regolamento del Consiglio Comunale di Quarrata che stabilisce, al comma 1, quanto di seguito evidenziato:
“il Comune assicura la più ampia ed imparziale informazione sull’attività del Consiglio Comunale, pubblicizzando, con le iniziative più adeguate, il programma dei lavori delle sedute consiliari e delle commissioni, il loro svolgimento, le decisioni assunte, le iniziative promosse dal Consiglio medesimo, dalla Presidenza, dalle Commissioni, dai Gruppi consiliari, ecc.” Al successivo comma 3, infine, definisce che “il Consiglio Comunale assume, sulla base dei criteri approvati dalla Conferenza dei Capi Gruppo consiliari, ispirandosi ai principi della obiettività e del pluralismo dell’ informazione, idonee iniziative per favorire e promuovere la pubblicità dei lavori del Consiglio.”

2. A rinnovare la necessità di nuove forme di manifestazione della cultura democratica, ha provveduto il Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti.
Nel suo programma elettorale “partecipato” con la cittadinanza, infatti, l‘attuale Sindaco ha manifestato l’intenzione di diffondere in streaming le adunanze del Consiglio Comunale. Una sicura apertura verso nuove forme di comunicazione con i quarratini.
A dar man forte a queste innovative scelte, scende in campo il Garante sulla Privacy (Newsletter 11 del 17 marzo 2002) che si esprime con il parere che viene riportato:
Sì ai consigli comunali in tv.
Sì alle riprese e alla diffusione televisiva delle riunioni del consiglio comunale, anche al di fuori dell’ambito locale e con le opinioni e i commenti del giornalista, purché i presenti siano stati debitamente informati dell’esistenza delle telecamere e della successiva diffusione delle immagini. Va comunque osservata una particolare cautela per prevenire l’indebita divulgazione di dati sensibili e si deve in ogni caso evitare di diffondere informazioni sulle condizioni di salute.
(…omissis…)
La pubblicità di atti e sedute consiliari è inoltre espressamente garantita dal testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (d.lgs n.267/2000), il quale demanda al regolamento comunale l’introduzione di eventuali limiti. Proprio questa fonte normativa, a parere del Garante, può costituire la sede idonea a disciplinare modalità e limiti di pubblicità delle sedute, comprese le eventuali riprese televisive.
E’ nel regolamento, dunque, che potrebbe essere sancito l’obbligo di informare i partecipanti alla seduta dell’esistenza delle telecamere, della successiva diffusione delle immagini e degli altri elementi previsti dalla legge sulla privacy. Nella stessa sede poi, si potrebbero specificare anche le ipotesi in cui eventualmente limitare le riprese per assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito.
Ad esempio, nel caso di una seduta che delibera l’attribuzione di benefici a particolari categorie di soggetti e nel corso della quale potrebbero emergere dati sensibili, (salute, razza etc.).
La diffusione delle immagini da parte della televisione locale può essere effettuata, ha chiarito l’Autorità, senza il consenso degli interessati (art. 25 l. 675/96 e codice deontologico sull’attività dei giornalisti), mentre non è conforme alla normativa, limitare il diritto di cronaca al solo ambito locale, a meno che il Comune non lo abbia previsto nel regolamento. Né si può impedire al giornalista di esprimere opinioni o commenti durante le riprese.
Il Garante ha ricordato infine, che la legge sulla privacy riconosce al Consiglio comunale nel suo complesso e ai singoli componenti, la facoltà di esercitare alcuni diritti a tutela dei dati raccolti, in questo caso le immagini, come quello di poter visionare, anche prima della messa in onda, le riprese effettuate.
Considerato che la possibilità della raccolta e diffusione delle immagini può essere eventualmente sottoposta a limiti solo dal regolamento o dallo statuto comunale (limiti che ad oggi non sussistono) e considerati gli impegni assunti dall’attuale amministrazione con la cittadinanza (programma elettorale) si chiede formalmente di dar seguito alla presente richiesta autorizzando le riprese dei consigli comunali e la successiva diffusione in streaming.
La richiesta risponde alle seguenti esigenze:
Democrazia (I Consiglieri sono pubblicamente eletti, svolgono una funzione pubblica e devono rispondere a tutti i cittadini del loro operato)
Informazione (Le diffusioni in streaming permettono l’accesso agli atti pubblici a tutte le persone che, per vari motivi, non possono partecipare alle sedute)
Legalità (costituisce uno strumento per incentivare la classe politica la rispetto della legalità e alla lotta alla corruzione)
3. In conclusione, manifestato il problema ci pare doveroso partecipare alla parte più importante della soluzione e rendere tutto il meno oneroso possibile presentando un elenco di costi, mezzi, tecnologie e personale con capacità pratiche e teoriche per l’utilizzo delle stesse.
Per portare il Consiglio Comunale di Quarrata in diretta streaming a qualsiasi utente del pianeta occorrono:
a. un computer, preferibilmente un notebook, sicuramente di facile reperibiltà nella sede comunale: costo 0 euro;
b. un cavo ethernet ed una connessione internet della quale il Comune già dispone: costo 0 euro;
c. un software di videoregistrazione (Adobe Flash Media Live Encoder ad esempio è freeware) capace di catturare flusso audio e video: costo 0 euro;
d. un account su piattaforma digitale Ustream che riceverebbe il flusso audio/video in ingresso e lo renderebbe disponibile on line per il cittadino a casa, anche questo del tutto gratuito: costo 0 euro;
e. l’ apertura di un account su un servizio di video-sharing come YouTube per permettere l’ archiviazione delle riprese e la loro visione on demand: costo 0 euro;
f. l’ integrazione di un link alle riprese sul sito del comune, ovvero una riga in linguaggio html che riporti il collegamento alla pagina web: costo 0 euro;
g. un cavo audio che colleghi la stazione di registrazione attualmente presente per la verbalizzazione all’ ingresso audio del PC. Un intervento di questo tipo non è fondamentale, ma migliora notevolmente la qualità audio percepita: costo 20,00 euro.
h. una o due webcam per la ripresa delle immagini, le più modiche costano meno di 30 euro mentre se si considerano quelle di livello superiore che permettono riprese in “HD” possiamo preventivare una spesa di circa 50,00 o 60,00 euro.
i. per quanto riguarda il personale siamo a completa disposizione per montare l’impianto e metterlo in funzione: costo 0 euro.
L’attivazione di un simile servizio costerebbe alle casse comunali meno di 150,00 euro, cifra indubbiamente esigua se paragonata agli indubbi benefici per tutti quei cittadini interessati a conoscere e seguire con trasparenza l’attività politico-amministrativa del nostro comune.


Con la speranza che si possa accogliere un’iniziativa semplice e di grande significato, porgiamo distinti saluti.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene , finalmente i cittadini potranno seguire i lavori del Consiglio Comunale , se lo vorranno , anche dal divano", senza nessun impegno o spesa superflua. Ora voglio proprio vedere chi , del Consiglio, si opporrà.
Un consigliere.

Anonimo ha detto...

Quando veramente ci interessa la politica, e salvo casi di reale impedimento, si alza il culo dalla poltrona e si va nella sala consiliare. Con questa mania della rete si sta diventando tutti ebeti a guardare uno schermo.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che qui si fanno le cose per mode senza usare il cervello. Qualcuno ha per caso provato a vedere se ci sono già alternative?? http://www.comunequarrata.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3093
Questo è il link con le registrazioni audio di tutti i consigli comunali. Presumendo che i contenuti utili siano in ciò che viene detto e non nelle espressioni facciali, forse sarebbe meglio evitare di spendere soldi a caso. Specialmente adesso con in vista l'aumento delle aliquote IMU. Con lo streaming, vantaggi zero.
Matteo Magnaricotte

Anonimo ha detto...

le sedute del consiglio sono sempre aperte, le registrazioni sono sul sito...
penso che non ci sia un grande bisogno di questa cosa! è solo per cavalcare una moda! ci sono cose più importanti a cui il comune deve stare dietro!!!

proq ha detto...

matteo..mi sembra che più che per moda le cose si debbano fare per aumentare la visione realistica dei cittadini, una registrazione può essere soggetta a modifiche e la possibilità di vedere il consiglio in tempo reale è un diritto che nel 2013 non si possa negare, (anche il sindaco lo ritiene utile dato che lo ha nel programma e l'amministrazione comunale approvando la piazza wi-fi la pensa esattamente nello stesso modo). Le ricordo che il costo è praticamente zero...

Anonimo ha detto...

Come al solito si guarda solo il nostro orticello.
1. Non tutti possono alzare il culo dalla poltrona,magari per l'età, magari perché qualcuno lavora su turni.
2. Le cose per "moda"?
Ma se sono hanni che l'IDV ed altri gruppi politici cercano di proporre questa forma di partecipazione. Lo stesso Mazzanti l'ha messa al primo punto della sua campagna elettorale.
3. Soldi spesi a caso. Prima di commentare leggete i costi.
4. Le sedute sono parte fondamenteale ed espressione del buon ( o cattivo)governo del Comune e come tale il Comune stesso ne deve garantire la massima diffusione.(Vgs. art. 18 c° 1 del regolamento Consiglio Comunale di Quarrata).

Guy Fawkes

Anonimo ha detto...

scusate la h su "hanni". Vista in ritardo.

Anonimo ha detto...

Intanto io mi firmo e sapete il mio nome. Replico per punti:
1)Per questo ci sono le registrazioni audio.
2)Giusto, resta il fatto che questi argomenti in questo momento sono particolarmente sotto l'attenzione dei media.
3)Io sto discutendo per principio. Sono d'accordo con mettere tutte le forme di partecipazione possibili e immaginabili. Sto facendo le pulci a ciò che è assolutamente necessario e ciò che può essere rimandato tranquillamente. Anche un euro va risparmiato quando si chiedono sacrifici ai cittadini.
4)Vedi punto 1. Con le registrazioni anche chi non potesse esserci di persona è reso partecipe.
Ad ogni modo probabilmente sono stato un po' duro nel prendere posizione, il mio era un richiamo all'attenzione alle spese non strettamente necessarie, come detto non ho niente contro gli strumenti di partecipazione.
Matteo Magnaricotte