QUARRATA_ Una rappresentanza dei cittadini di Olmi e Vignole, residenti lungo la strada Statale e in via di Mezzo alla presenza di alcuni membri del Comitato Civico di Caserana in una conferenza stampa svolta al Circolo Il Campanile di Vignole a seguito degli eventi alluvionali del 18 marzo scorso hanno chiesto con forza il motivo per cui il Comune di Quarrata abbia deciso da qualche anno a questa parte di installare attaverso i volontari della Protezione civile la barriera gonfiabile in prossimità del ponte sul fosso Quadrelli per deviare l’acqua in direzione di via di Mezzo “salvando” le abitazioni e le aziende poste nel centro della frazione di Olmi".
Lo hanno fatto portando ognuno la propria testimonianza e la lista dei danni subiti a causa dell’esondazione.
“La prima volta che vennero posti dei ballini di sabbia in mezzo alla strada per fermare l’acqua làddove poi è stata negli anni successivi posta la barriera gonfiabile – racconta Giovanni Turetti, residenti in via Statale- fu il 2009. Era la vigilia di Natale.Ricordo che alle ore 22 mentre stavo mettendo le tavole di protezione sono passati due tecnici del Comune mandati dall’allora sindaco Gori che dissero Qui ci sono poche famiglie e parlavano di deviare la strada con i sacchetti di sabbia. Ovviamente la mia protezione non bastò a fermare l’acqua che poi invase la mia abitazione superando in altezza la fioriera. La forza dell’acqua che raggiunse i 40 centimetri fece scoppiare il muro di cinta e l’acqua si riversò poi nel campo. Ho ricostruito il muro di cinta ed ho ottenuto come rimborso dal Comune circa il 70 per cento delle spese ma nessun risarcimento per tutto il materiale che avevo nello scantinato. Allora il sindaco intervistata dalla Tv ebbe a dire che era stato salvato Olmi dalle acque omettendo ovviamente di dire che per quella scellerata scelta avevo subito danni per circa 35 mila euro”.
Ecco come sarà la cassa di espansione della Querciola |
“Sapendo che il compito di deviare le acque spettava al Prefetto – continua Turetti – chiamai la Prefettura che mi rispose di avere incaricato il Comune. Chiamato il Comune mi dissero a loro volta che avevano incaricato la Protezione Civile che però eseguivano quanto detto loro dal Comune. Per la serie.. nessuno era responsabile. I ballini come noto furono poi sostituiti successivamente dalla barriera gonfiabile “.
“Vorremmo ora sapere- ha aggiunto Giorgio Gori, titolare di una azienda di pelli per arredamento – se il Comune ha l’autorità di deviare il corso dell’acqua.. A causa di questa scelta e del gonfiabile ho subito recentemente danni ingenti quantificabili attorno ai 35-40 mila euro. L’acqua si è riversata nel mio magazzino rovinando pezze intere di pelle. Nel caso il Comune non avesse l’autorità di deviare l’acqua dovrò rivolgermi ad un avvocato”. Giancarlo Bonacchi (titolare dell' Oriental Caffè) ha invece perso una giornata di lavoro. “A marzo ho avuto l’acqua dalla mattina ed ho dovuto con una pompa buttarla fuori dal locale di tostatura. Sono stato penalizzato per la vendita dal momento che nessuno poteva raggiungere il mio negozio”.
“Vorremmo ora sapere- ha aggiunto Giorgio Gori, titolare di una azienda di pelli per arredamento – se il Comune ha l’autorità di deviare il corso dell’acqua.. A causa di questa scelta e del gonfiabile ho subito recentemente danni ingenti quantificabili attorno ai 35-40 mila euro. L’acqua si è riversata nel mio magazzino rovinando pezze intere di pelle. Nel caso il Comune non avesse l’autorità di deviare l’acqua dovrò rivolgermi ad un avvocato”. Giancarlo Bonacchi (titolare dell' Oriental Caffè) ha invece perso una giornata di lavoro. “A marzo ho avuto l’acqua dalla mattina ed ho dovuto con una pompa buttarla fuori dal locale di tostatura. Sono stato penalizzato per la vendita dal momento che nessuno poteva raggiungere il mio negozio”.
Sono state complessivamente coinvolte 13 famiglie. “I disagi di questi residenti – ha dichiarato Carlo Amadori, abitante in via IV Novembre – continuano ad essere insopportabili. Per questo come comitati civici seguireremo passo dopo passo i lavori annunciati e vigileremo perché siano fatti in tempi ragionevoli. Il nostro obiettivo è quello di difendere chi ha subito i danni. Chiediamo anche che nel caso dovesse esondare l’Ombrone l’acqua venga deviata all’interno della Querciola”.
Nel corso dell’incontro si è parlato approfonditamente anche dei lavori della cassa di espansione per le acque basse prevista in Querciola e i cui lavori inizieranno come annunciato dalla Regione a settembre.
Oreste Vannucci (residente a Caserana) infine ha annunciato una nuova iniziativa dei comitati civici per l’Ombrone della piana pistoiese. Ovvero l’invio di una lettera alle istituzioni, provincia di Pistoia, Prato, Regione Toscana, Comuni di Quarrata, Pistoia, Prato, Poggio a Caiano e al Consorzio di bonifica Ombrone-Bisenzio dove vengono sollecitate tutta una serie di azioni volte alla messa in sicurezza dei principali torrenti e fossi della Piana..
Oreste Vannucci (residente a Caserana) infine ha annunciato una nuova iniziativa dei comitati civici per l’Ombrone della piana pistoiese. Ovvero l’invio di una lettera alle istituzioni, provincia di Pistoia, Prato, Regione Toscana, Comuni di Quarrata, Pistoia, Prato, Poggio a Caiano e al Consorzio di bonifica Ombrone-Bisenzio dove vengono sollecitate tutta una serie di azioni volte alla messa in sicurezza dei principali torrenti e fossi della Piana..
“Nello specifico – ha dichiarato Vannucci- riteniamo che si debba eseguire una riprofilatura dell’alveo e il risanamento degli argini per il torrente Ombrone, Stella e per il fosso Quadrelli; riattivare in maniera completa ed efficiente le due portelle di emissione tra il fosso di Scolo ed il fosso Quadrelli in località Querciola; rendere noto alla popolazione di Caserana il progetto di dettaglio della cassa di espansione per il fosso Quadrelli. Per questo intervento si è chiesto che venga illustrato in maniera esauriente quello che sarà l’impatto ambientale dell’opera chiarendo modalità ed azioni con cui si intende minimizzare l’inevitabile riduzione di capacità laminativa dell’area”.
“Come comitati civici – ha aggiunto Franco Gaiffi a nome del comitato civico di Caserana – riteniamo che questi punti siano inscindibilmente legati, non procastinabili e temporalmente sequenziali. Se così non fosse la popolazione della Caserana, già costretta a subire la negligente mancanza di manutenzione dei corsi di acqua che attraversano il proprio territorio si renderà indisponibile ad accettare la cassa di espansione progettata per il fosso Quadrelli”.
Andrea Balli
Andrea Balli
2 commenti:
Per quanto ho detto prima giusto il posizionamento della barriera gonfiabile in Via Statale ad Olmi.
I motivi erano questi: se valesse il principio espresso dal comitato , mandare l!acqua nel piu' basso , l'acqua del Barba e dintorni ( dove abito ) andrebbe ad allagare Olmi Casini etc. Il fosso Dogaia o Quadrelli , oltre a essere un fosso di raccolta delle acque basse , e' anche una importante opera idraulica che serve a dividere le acque a Nord ed a Sud del suddetto Fosso. Per questi motivi non si può permettere che , attraverso la depressione della Via Statale in prossimità del ponte di Olmi , l'acqua del Fosso Ombroncello , che deve entrare nel Dogaia , possa tracimare ed allagare Olmi , Casini etc.
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