sabato 27 aprile 2013

Presentato a Masotti "Trilly", il progetto del Ceis di Pistoia per il recupero di adolescenti tossicodipendenti.


SERRAVALLE PISTOIESE_ E’ stato presentato stamani in via Vecchia Provinciale Lucchese 59 a Masotti (nel comune di Serravalle Pistoiese) presso la nuova struttura di accoglienza gestita dal Ceis (Centro Italiano di Solidarietà) di Pistoia il progetto che prende il nome da Trilly, la fatina di Peter Pan.
Il progetto di recupero- rivolto ai giovani dai 15 ai 18 anni con problemi derivanti dall’uso di sostanze psicotrope o comunque caratterizzati da comportamenti deviati è stato illustrato dalla dottoressa Manuela Petrucci alla presenza di rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali. Per il Comune di Serravalle Pistoiese è intervenuto il sindaco Patrizio Eugenio Mungai, presente insieme ai colleghi di giunta.

Hanno preso la parola nel corso della mattinata, oltre al presidente del Ceis di Pistoia Franco Burchietti anche il dottor Arcangelo Alfano (assessorato regionale Diritti di Cittadinanza e coesione sociale, la dottoressa Enrica Pini (Dipartimento Giustizia Minorile), il dottor Umberto Paioletti (presidente Ceart, la dottoressa Cinzia Groppi (responsabile Ser.t Zona Pistoiese), la dottoressa Adriana Iozzi del Ser.T Firenze 5, il dottor Milo Meini (direttore del Dipartimento Asl 5 di Pisa) e don Mimmo Battaglia (presidente nazionale Fict).
Il Ceis di Pistoia che ha maturato un’esperienza trentennale nella lotta alle tossicodipendenze attraverso la gestione di varie attività, dalla prevenzione alla gestione di comunità terapeutiche, ha messo a punto il nuovo progetto sulla base della constatazione del numero sempre più crescente di minorenni che sono esposti a fenomeni di devianza e di criminalità connessi a pratiche di abusi.
Infatti, il disagio giovanile e le condotte, di "discontrollo del comportamento" (binge behavior), subentrano in quelle situazioni in cui soprattutto i giovani sono carenti di stimoli guarda a questa tipologia di utenza, comunque declinata nella sua manifestazione conclamata: sia essa di tipo semplicemente conflittuale, sia deviante, sia che riguardi gli adolescenti liberi o provenienti dal circuito penale minorile, sia in misura cautelare che alternativa alla detenzione, italiani o stranieri della così detta “seconda generazione” (minori stranieri nati nel territorio o che vi sono giunti in un’età molto precoce); quest’ultima tipologia è indicata dalla letteratura sociologica e criminologica come tra le più “a rischio” dal punto di vista dell’esposizione a fenomeni di devianza e criminalità connesse a stili di vita in vario modo legati alle condotte di abuso.
Il progetto, in particolare, ha la finalità di offrire uno spazio che permetta ai giovani di allontanarsi da ambienti e stili di vita inadeguati trovando figure di riferimento professionalmente preparate che possano sostenerli nel loro processo di crescita e di cambiamento.
L’intenzione del Centro di Solidarietà di Pistoia è quella di mettere a disposizione delle famiglie e delle Istituzioni competenti uno spazio e una serie di interventi, organizzati per moduli, volti alla creazione di contesti educativi e socializzanti in cui possano emergere e potenziarsi modalità positive per entrare in relazione sia con gli ambienti familiari, sia con quelli amicali, scolastici e/o lavorativi, attraverso una proposta culturalmente ed emotivamente forte, fornendo concreti strumenti, strategie e competenze per la progettazione del proprio futuro.
Dopo la presentazione del progetto è seguita una visita alla struttura e un incontro in cui sarà fatto il punto sulla diffusione di sostanze stupefacenti tra i minori della nostra Regione, è prevista la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni regionali e locali
Info: email: masotti@ceispt.org
 
A.B.

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