QUARRATA-PRATO_ Haxillari Bledar, 29 anni, albanese, pluripregiudicarto, uno dei responsabili dell’omicidio di don Mario Del Becaro, il parroco 63enne di Tizzana e Catena massacrato di botte il 28 dicembre nella canonica di Tizzana in concorso con altri due connazionali, già detenuto, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione poiché il 1 marzo scorso ha partecipato assieme alla sua compagna – Pamela Ernesto (26 anni) residente a Prato – alla rapina alla oreficeria Pini e Martini di Borgo San Lorenzo.
Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Firenze Dott.ssa Silvia Cipriani, sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri e dirette dal Sostituto. Procuratore dott. Luca Turco, ha consentito di fare luce su questa vicenda che ha creato sgomento tra la comunità di Borgo San Lorenzo e grande preoccupazione tra i commercianti.
La donna aveva narcotizzato il titolare 62 enne con un cocktail all’arancia contenente sedativo mandandolo in coma per poi derubare il negozio e portare via tra la cassaforte e le vetrine gioielli e oggetti per il valore complessivo di circa 30 mila euro. Alla guida dell’auto con cui la donna è scappata c’era Haxillari Bledar.
Le testimonianze e i riscontri hanno permesso di individuare la sospettata che in passato aveva domiciliato con il proprio compagno a Borgo San Lorenzo. Inoltre le verifiche dei carabinieri hanno permesso di risalire ad alcuni negozi compro oro di Prato dove sia la donna sia il convivente avevano ricettato parte della refurtiva, riuscendo così a recuperare parte dei gioielli sottratti a seguito della rapina.
Le testimonianze e i riscontri hanno permesso di individuare la sospettata che in passato aveva domiciliato con il proprio compagno a Borgo San Lorenzo. Inoltre le verifiche dei carabinieri hanno permesso di risalire ad alcuni negozi compro oro di Prato dove sia la donna sia il convivente avevano ricettato parte della refurtiva, riuscendo così a recuperare parte dei gioielli sottratti a seguito della rapina.
Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati recuperati altri gioielli oltre a delle ricette mediche in bianco sulle quali verranno eseguiti ulteriori riscontri. A confermare il quadro indiziario a carico della donna, hanno contribuito i numerosi precedenti specifici che l’hanno vista coinvolta nel recente passato: nel 2009 fu arrestata per una rapina a un supermercato, mentre nel 2011 finì in manette per aver narcotizzato con un caffè corretto un altro gioielliere.
a.b.
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